Parla al nemico

“IL NOSTRO COMBATTIMENTO È… CONTRO I DOMINATORI DI QUESTO MONDO DI TENEBRE, CONTRO LE FORZE SPIRITUALI DELLA MALVAGITÀ…” EFESINI 6:12

L’autrice Jessie Penn-Lewis nel suo libro War on the Saints scrive, “La principale condizione in cui gli spiriti maligni agiscono sugli esseri umani, oltre al peccato, è la passività.” Ecco perché l’apostolo Pietro ti incoraggia, “Siate Sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1 Pietro 5:8). Ti è mai capitato di vedere un leone affamato divorare la sua preda? La stessa cosa vuole fare satana con te. E userà piaceri, potere, pressioni, possessi, passioni e anche persone per farlo. Paolo ci dice di stare in guardia “affinché non siamo raggirati da satana; infatti, non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11).

Come puoi difenderti? Neil Anderson afferma, “La nostra difesa contro gli attacchi del nemico è dire ad alta voce la verità di Dio.” Perché alzare la voce con satana? Perché Dio conosce i pensieri e le intenzioni del tuo cuore, ma satana no (cfr. Geremia 17:9-10 e Salmo 139:1, 23-24). Quando sei nel mirino di satana, ricorda Giacomo 4:7: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.” Ecco due passi importanti che dovresti fare: Primo, parla con Dio prima di affrontare il nemico. “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò” (Salmo 50:15). Secondo, parla con il nemico. E sii breve e autoritario! “Satana, nel nome di Gesù, cessa ogni attività contro di me adesso. Vai via e non tornare!” Obbedirà? Ti sei sottomesso e hai resistito, non ha scelta!
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Lascia che sia Dio a risolvere la situazione

“NON FATE LE VOSTRE VENDETTE, MIEI CARI, MA CEDETE IL POSTO ALL’IRA DI DIO.” ROMANI 12:19

Quando qualcuno ti ferisce o tradisce, è contro il tuo spirito resistere all’istinto di vendetta, specialmente quando c’è un’opportunità per regolare i vecchi conti e gli amici ti dicono, “è giusto così.” Prima di decidere, considera la storia in 1 Samuele 24. Il re Saul, consumato dalla gelosia, approfittava di ogni occasione per provare a distruggere il suo successore scelto da Dio, Davide. Mosso dal desiderio di eliminarlo, Saul impiegò tremila soldati per cercarlo e ucciderlo. Per appuntamento divino, Saul si fermò a riposare in una grande caverna dove si nascondevano Davide e i suoi uomini. Gli uomini di Davide dissero, “è il momento perfetto per ucciderlo e prendere il trono.”

Invece, Davide tagliò un angolo della veste di Saul per mostrarglielo in seguito come prova di aver risparmiato la vita del re. Probabilmente gli uomini di Davide ritenevano la sua strategia ridicola, ma Davide viveva con un codice diverso, la Parola di Dio! Disse ai suoi uomini, “Non ucciderlo. Chi potrebbe mettere le mani addosso all’unto del Signore senza rendersi colpevole?” (1 Samuele 26:9). E Dio non ha cambiato idea. La Bibbia ti dice di non fare la tua vendetta. Questo è territorio di Dio, stanne fuori! (cfr. Romani 12:17-21). Perciò, che cosa dovresti fare? Preparati ad agire al contrario dei tuoi istinti! La Bibbia afferma, “Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere… vinci il male con il bene” (Romani 12:20-21). Questo cambierà il tuo nemico? Forse, o forse no. Ma cambierà la tua attitudine, e Dio ti benedirà per questo.
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“C’È DIO”

“COLUI CHE NON HA RISPARMIATO IL PROPRIO FIGLIO… NON CI DONERÀ FORSE ANCHE TUTTE LE COSE CON LUI?” ROMANI 8:32

Ti piace collezionare promesse bibliche per i tempi difficili? Quando la tua collezione sembra essere inadeguata pensi, “Non ho ancora trovato la giusta promessa”? Reclamare la promessa senza aver compreso la completa sufficienza di Colui che fa la promessa, può deluderti. Non ci sono mancanze in Dio, Egli è tutto ciò di cui hai bisogno. Ed è tutto ciò di cui potrai mai avere bisogno! La Bibbia afferma che Egli può fare “infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (Efesini 3:20). Cercando un po’ di sollievo in un periodo difficile, l’autrice Hannah Whitall Smith fece visita ad un rispettabile insegnan- te biblico, sperando di trovare una risposta. Dopo aver ascoltato attentamente, l’insegnante le disse, “Si, tutto quello che mi dici probabilmente è vero, ma poi, nonostante tutto, c’è Dio.”

Frustrata, Hannah rispose, “Di sicuro non hai compreso quanto sia seria la mia situazione.” “Oh sì, l’ho capito, ma come ti ho detto, c’è Dio.” Dopo altre visite, dopo aver sentito sempre la stessa risposta, “C’è Dio,” la luce arrivò. Realizzò di aver ricevu- to la risposta di cui aveva bisogno; Dio da solo era sufficiente per tutto ciò di cui aveva bisogno! Scrive: “La completa sufficienza di Dio dovrebbe essere per noi come lo è una madre per il suo bambino. La sua presenza e il suo amore cacciano ogni paura. Una madre non ha bisogno di fare promesse o dare spiegazioni, lei da sola è tutto ciò di cui il bambino ha bisogno.” Tutte le benedizioni di Dio arrivano in un solo pacchetto, Egli stesso! Paolo ci ricorda, “Tutto è vostro! E voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio” (1 Corinzi 3:22-23). Raggiungerai ciò di cui hai bisogno perché sei un Suo figlio redento.
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Tutto ciò di cui avrai mai bisogno

“APRI IL TUO CUORE IN SUA PRESENZA; DIO È IL NOSTRO RIFUGIO.” SALMO 62:8

La vita può risultare schiacciante quando hai un mutuo e rate da pagare, bollette, vestiti per la famiglia, aumento del cibo e della benzina, retta universitaria, e in più la preparazione alla pensione! E la pressione è ancora più grande se sei disoccupato o con poco lavoro. Da che parte girarsi? Circondato dai nemici, Davide si rivolse a Dio: “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza… io non potrò vacillare” (vv. 5-6). Da dove proviene la tua speranza? Dalla crescita economica o dal mercato del lavoro? O nella promessa che arriveranno tempi migliori? La speranza di Davide era più sicura: egli aspettava una risposta fondata sull’immutabile carattere e fedeltà di Dio.

Quando l’ansia cresce, diciamo “Oh mamma, e se…?” ci focalizziamo sulle nostre paure, ci sentiamo inadeguati, e ci disperiamo. Essere consapevole dei tuoi bisogni vuol dire essere responsabile ma esserne schiacciati significa rivolgersi alla fonte sbagliata. George Macdonald disse, “Guardiamo a Dio come la nostra ultima e più debole risorsa. Andiamo a Lui solo quando non abbiamo altri posti dove andare. E poi apprendiamo che le tempeste della vita ci hanno spinti, non sulle rocce, ma nel porto desiderato.” Ricordi Davide? “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza.” Dio è la tua fonte. Siccome ci ha dato Suo Figlio, hai tutte le prove di cui hai bisogno che “ci donerà tutte le cose” (Romani 8:32).
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Chi ti consiglia?(2)

“I DISEGNI FALLISCONO, DOVE MANCANO I CONSIGLI, MA RIESCONO, DOVE SONO MOLTI I CONSIGLIERI.” PROVERBI 15:22

Un buon consigliere fa queste tre cose: ti osserva, ti istruisce, ti motiva. Inizialmente, il pensiero di avere qualcuno che ti esamina potrebbe essere intimidatorio. Ma pensaci; la gente ti osserva comunque, perciò perché non avere un buon consigliere in mezzo alla folla? Ecco una lista di alcune aree per cui chiedere consiglio. Non sono opzionali ma essenziali: crescita spirituale, disciplina personale, relazioni familiari, decisioni da prendere, finanze da affrontare, risoluzione di conflitti, scegliere le persone giuste, rompere cattive abitudini e stabilirne di buone, porsi obiettivi e programmare il futuro. Se sei seriamente intenzionato ad avere successo, cerca un ambiente in cui sarai guidato, non solo pagato. Inizialmente ciò che impari è più importante di quello che guadagni, perché ciò che impari prima ti servirà per guadagnare dopo.

Ciò che non sai può danneggiarti e porre un limite al tuo potenziale. Aprire le porte della valutazione è qualcosa che devi a te stesso e a coloro che dipendono da te. Non lasciare che finisca con te. Tramanda ciò che hai ricevuto a qualcun altro. Gesù disse, “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 10:8). “Ma sono troppo giovane, nessuno mi prenderà sul serio,” dirai. Paolo disse a Timoteo, “Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio” (1Timoteo 4:12). Non sei responsabile di sapere tutto; sei responsabile di condividere ciò che sai con altri. Mentre versi in loro ciò che Dio e gli altri hanno versato in te, an- che loro andranno avanti e più velocemente. Perciò chiedi a Dio un buon consigliere e diventalo tu stesso per gli altri.
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Chi ti consiglia?(1)

“LA SAGGEZZA È CON CHI DÀ RETTA AI CONSIGLI.” PROVERBI 13:10

Per vincere nella vita, devi diventare un eterno studente. Imparare richiede sotto- missione; una qualità di carattere che a vol- te pensiamo non sia applicabile alla nostra vita. Noi pensiamo che sottomissione sia “per quelle persone che hanno bisogno di essere guidate.” Questo è particolarmente vero nella giovinezza quando siamo sicuri di sapere tutto e non manchiamo occasio- ne per provarlo. Cercare un buon consiglie- re richiede umiltà di cuore. La verità è, se non sei una persona che si lascia consiglia- re, il tuo futuro è già deciso! Più credi di sa- pere, meno sarai disposto a stare sotto l’in- fluenza di chi veramente sa e può aiutarti. Questo succede quando credi te stesso più capace, appassionato e talentuoso rispetto agli altri intorno a te. Il saggio ricerca sempre consigli.

Se sei saggio, riconosci i tuoi limiti; solo uno stolto pensa di non averne. Solo gli ingenui sono talmente incoscienti da avere la certezza di fare sempre tutto giusto senza il giusto consiglio. Ma non è così. Ecco tre passi della Scrittura del libro dei Proverbi che dovresti considerare oggi: 1. “La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio” (Proverbi 12:15). 2. “I disegni falliscono, dove manca- no i consigli, ma riescono, dove sono molti i consiglieri” (Proverbi 15:22). 3. “Ascolta il consiglio e ricevi l’istruzione, affinché tu di- venti saggio” (Proverbi 19:20). Non è solo ciò che i tuoi consiglieri sanno, ma ciò che vedono a renderli preziosi. Per te saranno come occhi e orecchie in più. Perché vivere senza di loro?
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Fuggi, combatti o perdona

“AVENDO AMATO I SUOI CHE ERANO NEL MONDO, LI AMÒ SINO ALLA FINE.”  GIOVANNI 13:1

Noi gestiamo i problemi delle nostre relazioni in uno di questi tre modi: fuggire, combattere o perdonare. Qualcuno sceglie di fuggire. Lasciano la relazione e ricominciano altrove, an- che se sono frequentemente sorpresi dal fatto che la stessa condizione riemerge dall’altro lato della staccionata. Altri combattono. Come risultato, le loro relazioni diventano delle zone di guerra, e lo stress diventa uno stile di vita. Se sei saggio, sceglierai la via di Cristo: “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.” Gesù conosceva la sensazione di sentirsi bloccato con qualcuno. Per oltre tre anni, camminò con lo stesso gruppo. Egli vide le stesse dodici facce intorno al tavolo. Come ha fatto a rimanere tanto dedito ai suoi discepoli? Fu difficile per Gesù amare Pietro, sapendo che un giorno lo avrebbe rinnegato?

O fidarsi di Tommaso, sapendo che avrebbe dubitato della sua risurrezione? Come fece Gesù a resistere all’impulso di reclutare un nuovo gruppo di discepoli? Giovanni voleva pestare un nemico, e Pietro tagliò l’orecchio di un altro. Solo pochi giorni prima della morte di Gesù, i suoi discepoli discutevano anima- tamente su chi di loro fosse il migliore! Come ha potuto Gesù amare persone così difficili da amare? Ecco la risposta: Gesù non li misurava dal loro aspetto, quoziente intellettivo, talento, proprietà o personalità; no, egli li misurava dal loro potenziale. E in conclusione, essi cambia- rono e vissero all’altezza delle sue aspettati- ve. Non in ogni cosa e sempre; ma quando lo fecero, Egli li perdonò e insegnò loro che l’amore è un impegno che prendiamo prima verso noi stessi e poi verso gli altri.
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Credi in ciò che fai

“DOVEVANO ESSERE… DOTATI DI OGNI SAGGEZZA,… CAPACI DI STARE NEL PALAZZO REALE.” DANIELE 1:4

Quando Daniele arrivò in Babilonia era uno schiavo. Ma si dimostrò all’altezza grazie a questi requisiti: “Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell’aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei.” Per essere promosso in qualche lavoro, devi prima metterti alla prova. La Bibbia dice: “Hai visto un uomo veloce nelle sue faccende? Egli starà al servizio del re; non starà al servizio della gente oscura” (Proverbi 22:29). A meno che tu non creda in ciò che stai facendo, non ti dedicherai pienamente ad esso; perciò, non hai diritto di aspettarti di avere successo. Ti è mai capitato di entrare in una stanza e percepire amore, energia ed eccitazione?

I tuoi pensieri hanno una presenza; sono come correnti che si muovono nell’aria, capaci di attirare le persone verso di te o di allontanarli. Il tuo atteggiamento è sempre percepito. Questo è il motivo per cui per avere successo, devi credere in ciò che fai. Se non lo fai, chiedi a Dio di condurti in un posto diverso, dove puoi mettere tutto il tuo cuore. Gesù credeva totalmente nel suo frutto. Egli disse alla donna del pozzo: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete” (Giovanni 4:13- 14). Devi prendere del tempo e sforzarti di conoscere i tuoi affari. Forse sei ansioso di vendere, intascare il profitto e andare avanti con la tua vita. Ma il successo non avviene in quel modo. Gesù trascorse del tempo pregando per rinnovare la comprensione del suo scopo. Perciò la parola per te oggi è: prega e credi in ciò che fai!
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Oggi, edifica le persone che incontri

“LE LABBRA DEL GIUSTO CONOSCONO CIÒ CHE È GRADITO.” PROVERBI 10:32

Come ti senti quando qualcuno prova ad abbatterti? Allora non farlo agli altri! “La lingua che calma è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito” (Proverbi 15:4). Tu puoi straziare qualcuno con ciò che dici, perciò sii prudente. Alcune persone che incontri ogni giorno hanno bisogno di sostegno emotivo, perciò incoraggiale. “Le labbra del giusto conoscono ciò che è gradito, ma la bocca degli empi è piena di perversità” (Proverbi 10:32). Non essere il tipo di persona che si avventa sulle debolezze degli altri. Forse lo fai in un modo scherzoso, ma lo fai, e ti diverti anche. In un fumetto, Charlie Brown parla al telefono con una ragazza che dice: “Indovina per che cosa gareggio? Il titolo di Regina del Calendimaggio della mia scuola.”

Charlie Brown risponde: “Ciò è molto interessante. Lucy è stata sempre scelta nella nostra scuola.” La ragazza al telefono risponde: “La tua scuola ha degli standard piuttosto bassi, non è vero Chuck?” Charlie Brown riattacca, guarda Lucy e le dice: “Si congratula con te!” Ora, questa è la diplomazia! È anche capacità di supporto. Riesci a supportare gli altri? Se Dio ti desse un dollaro per ogni parola gentile che hai detto e ti togliesse un dollaro per ogni parola scortese, saresti ricco o povero? Quando i fratelli che tradirono Giuseppe si inginocchiarono davanti a lui nella corte del Faraone, egli aveva potere di vita e di morte su di loro. Ma li perdonò, fu misericordioso verso loro, e promise di prendersene cura. Le parole supportanti possono costruire un ponte nelle relazioni tese. Perciò la parola per te oggi è: edifica le persone che incontri.
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Sii sensibile con gli altri

“CERCANDO CIASCUNO NON IL PROPRIO INTERESSE, MA ANCHE QUELLO DEGLI ALTRI.” FILIPPESI 2:4

Spesso nel matrimonio siamo ignari dei bi- sogni del nostro partner. Diventiamo indifferenti. Smettiamo di ascoltare. Siamo ignari della pressione a cui sono sottoposti i nostri partner. Semplicemente è stato attestato che la radice di molti problemi coniugali è l’insensibilità. Ogni persona che incontri ha bisogno di gentilezza. Le persone sedute accanto a te in chiesa hanno gravi ferite; anche se non ne sei al corrente. Troviamo un grande esempio di sensibilità nella vita del re Davide. L’amico di Davide, Gionatan, figlio di Saul, era stato ucciso. Ora, insediato sul trono al sicuro da diversi anni, Davide fece una rara richiesta. Domandò se fosse rimasto qualcuno della famiglia di Saul da poter aiutare. E scoprì il nipote di Saul, il figlio di Gionatan, Mefiboset, che era storpio ad entrambi i piedi.

Quando Davide lo mandò a cercare, Mefiboset quasi certamente pensò, “Verrò ucciso perché sono un membro della famiglia del nemico, l’antica dinastia.” Notiamo però le parole di Davide: “Non temere, perché io non mancherò di trattarti con bontà per amore di Gionatan tuo padre, ti restituirò tutte le terre di Saul tuo nonno e tu mangerai sempre alla mia mensa” (2 Samuele 9:7). La reazione di Mefiboset è interessante: “Che cos’è il tuo servo, perché tu ti degni di guardare un cane morto come sono io?” (v. 8). Egli si sentiva come un cane e si aspettava di essere trattato come tale. Ma il punto importante è questo: Davide prese del tempo, fece uno sforzo e fu sensibile ai suoi bisogni. Uno dei pericoli del successo è che le pressioni che lo accompagnano possono renderti insensibile verso gli altri. prova a chiederti: oggi, verso chi dovrei essere più sensibile?
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