Credi nella tua visione 

“Spargerò il mio Spirito” Gioele 2:29

Dio parlò al profeta Gioele dicendo: “I vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve spargerò in quei giorni il mio Spirito” (vv. 28-29). A prescindere dall’età o dal sesso, Dio ha una visione da adempiere per te. E a volte non sembra avere senso perché non ti senti qualificato. Nel musical Don Chisciotte, c’è una scena in cui il protagonista e il suo servitore stanno fermi a guardare una locanda fatiscente. Quando Don Chisciotte descrive la sua visione di torrette e magnifiche porte, il suo servitore fatica a vedere la stessa immagine, tutto ciò che riesce a vedere sono rovine. E quando tenta di spiegare, Chisciotte dice: “Basta! Non permetterò ai tuoi fatti di interferire con la mia visione!”. Molte grandi conquiste cominciano come una visione nel cuore di qualcuno.

E molte volte le persone intorno cercano di convincere quella persona che la sua visione non è fattibile, o che lui o lei non è in grado di realizzarla. Spesso questo conferma le più grandi paure sulle abilità di quella persona. E questo è il punto cruciale! Se puoi ignorare le critiche e rialzarti sopra le paure, Dio ti abiliterà a adempiere alla visione che Egli ti ha dato. Ma tieni presente che mentre la visione può arrivare in un istante, per la realizzazione ci può volere una vita. Abacuc scrive: “E’ una visione per un tempo già fissato… se tarda, aspettala, poiché certamente verrà” (Abacuc 2:3). Un sogno donato da Dio spesso sfida i fatti, quindi se hai una visione cerca sostenitori, non critiche. E quando qualcuno condivide la sua visione con te, sii un sostenitore. 

Non devi più nasconderti

“Dio il Signore chiamò l’uomo e gli disse: ‘Dove sei?’” Genesi 3:9

Quando non ti senti bene con te stesso, usi cose come lavoro, cibo, relazioni, soldi e sostanze stupefacenti per costruire un muro e impedire alle persone di avvicinarsi troppo. Ma le relazioni durature possono essere costruite solo quando smetti di nasconderti e ti mostri trasparente agli altri. Un’altra tattica che impieghiamo per nasconderci è focalizzarci sulle altre persone chiedendo: “Come è possibile che lei si sia comprata una nuova casa e io no?” oppure: “Perché hanno preso lui per quel lavoro e non me?”. Questo tipo di pensieri ti rendono infelice. Ma ancor peggio che fingere davanti alle persone, è farlo davanti a Dio. Quando Dio chiese a Adamo: “Dove sei?” Egli conosceva già la risposta. Perché glielo chiese allora? Perché voleva che Adamo ammettesse dove fosse e cosa era diventato.

Eric Hoffer disse: “Mentiamo ad alta voce quando mentiamo a noi stessi”. Fino a che non affronti la verità con te stesso, ti verrà difficile affrontarla davanti a Dio. Ti sentirai solo e a disagio. E farai fatica a guardare le persone negli occhi nel caso in cui vedano il “vero te”. È tempo di uscire allo scoperto, inginocchiarsi, e dire: “Padre, so che mi ami. Niente può cambiare questo o privarmi di questa gioia eccetto i miei stessi dubbi o il rifiuto di crederci. Mi ami da prima che nascessi, mi hai formato secondo il tuo piano, mi hai redento e mi hai affidato uno scopo speciale nel mondo e stai lavorando giorno dopo giorno per rendermi una persona che ti soddisfi” (cfr. Filippesi 2:13). La buona notizia è: non devi più nasconderti. 

Il tuo cuore deve essere circonciso

“Il Signore, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore… affinché tu ami il Signore” Deuteronomio 30:6

I bambini ebrei dovevano passare per il rito della circoncisione. Questo significa che avevano un patto con Dio in cui Egli prometteva di proteggerli, guidarli e benedirli. E nel Nuovo Testamento, Paolo “spiritualizza” questo rito. “La circoncisione è quella del cuore, nello spirito” (Romani 2:29). Spiritualmente parlando, circoncisione significa “tagliare” qualsiasi cosa che promuove e produce in noi impulsi e azioni sbagliate. Gesù disse: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Matteo 5:8). Quando il tuo cuore è puro, sarai in grado di vedere Dio dove altri non possono e sentirLo quando altri non riescono. La parola puro potrebbe essere tradotta “senza contaminazione.” È la differenza tra un fiume limpido e uno inquinato.

Significa che il tuo pensiero egocentrico è abbandonato e la tua natura carnale è crocifissa. La differenza tra perdono e purificazione è paragonabile alla differenza tra tagliare un’erbaccia in superficie o dalle radici. Il perdono ha a che fare con il “risultato” del peccato, che è facile da identificare. Ma la purificazione ha a che fare con la “causa” del peccato, che non è facile da identificare perché si tratta di tratti naturali e difetti caratteriali. Il perdono deriva dalla confessione, ma la purificazione deriva dal camminare nella luce:

“Ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce… il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Continui a chiedere a Dio di perdonare i tuoi peccati ancora e ancora? Questo perché hai bisogno di sperimentare la vera purificazione. Il tuo cuore ha bisogno di essere circonciso. E questo è il lavoro dello Spirito Santo. 

Quest’anno glorifica Dio e gioisci in Sua presenza

“FATE TUTTO ALLA GLORIA DI DIO” 1 CORINZI 10:31

Nel 1643 il parlamento inglese abolì il sistema Episcopale nella Chiesa d’Inghilterra. Un’assemblea di centoventuno ministri e trenta laici fu convocata all’abbazia di Westminster per ricostruire la chiesa inglese. I documenti che uscirono da quella assemblea durata sei anni sono tra i più famosi nella storia della chiesa. La prima domanda nel Catechismo Minore di Westminster recita: “Qual è il fine principale dell’uomo?” Risposta: “Glorificare Dio e adorarLo ogni giorno”. Le implicazioni di questa domanda e questa risposta sono profonde nella loro semplicità. E se sei saggio, ne farai un modello per la tua vita per il prossimo anno. Glorificare Dio. Obbedire a Dio. Adorare Dio. Quando la tua vita glorifica Dio, godi della Sua presenza, ma quando la tua vita non glorifica Dio, cerchi di evitarLo.

E questo non va bene, perché senza la presenza di Dio nella tua vita, che possibilità hai di avere successo?
Non molte! Se guardi indietro all’anno appena trascorso, hai qualche rimpianto dovuto al fatto che non hai glorificato Dio in ciò che facevi? Bene, Dio ti sta concedendo un nuovo anno per fare le cose in modo differente. E se stai pensando ai propositi per l’anno nuovo, basa ognuno di essi sul fondamento di questa Scrittura: “Fate tutto
alla gloria di Dio”. Se segui questa regola, rimarrai sul sentiero giusto e avrai la pace e la gioia che la consapevolezza di adorare Dio ti dà. Qualsiasi situazione incontrerai, le affronterai con pace e fiducia, sapendo che Dio è con te.

Evita le abitudini che potrebbero dominarti

“Certamente tutto è lecito, ma non mi lascerò mai dominare da qualsiasi desiderio” 1 Corinzi 6:12

Paolo disse: “Solo perché qualcosa è tecnicamente legale non significa che sia spiritualmente appropriata. Se vado in giro facendo quello che voglio, i miei desideri mi domineranno”. Se stai prendendo seriamente la crescita spirituale, cerca di dire no a te stesso in alcune piccole circostanze. Così facendo un giorno sarai in grado di dirlo quando davvero ne avrai bisogno. Daniele cominciò a dire no ai cibi del re, e successivamente fu in grado di dire no all’adorazione degli idoli del re. Concentrati sulle aree indisciplinate della tua vita; quelle che continui a giustificare, razionalizzare e che non vuoi affrontare. Paolo misurava le sue azioni con questo metro:

“E’ utile? O mi dominerà?” (v.1 Corinzi 6:12). Hai il “diritto” di mangiare una vaschetta di gelato ogni sera. È lecito, ma non “utile” specialmente se vuoi avere arterie libere, rimanere in forma, correre per una maratona, o semplicemente star dietro ai tuoi figli e nipoti. Hai il “diritto” di spendere i tuoi soldi come vuoi, ma non lamentarti se ti ritrovi pieno di debiti. Hai il “diritto” di guardare ciò che vuoi in TV o su internet, ma l’esposizione a influenze sbagliate indebolirà inevitabilmente il tuo carattere, ti priverà dal rispetto di te stesso e ti renderà schiavo. Conclusione: il tuo carattere è la somma totale delle scelte che fai ogni giorno. E un’altra cosa: quando si tratta di sostituire le cattive abitudini con quelle buone, l’unica persona che può farlo sei tu!

Come perdonare te stesso

“Non mi ricorderò più dei tuoi peccati” Isaia 43:25

Dio dice nella Sua Parola: “Io, io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti” (vv. 25-26). Oggi, se condanni te stesso perché sei convinto che i tuoi peccati siano troppo gravi da meritare la grazia di Dio, fermati e torna a leggere di nuovo queste parole della Scrittura. Perché Dio ha detto che avrebbe perdonato i tuoi peccati? “Per amore di me stesso”, dice il Signore. Dunque, che cosa dovresti fare?

“Parla tu stesso, per giustificarti”. Perché mai ci è tanto difficile accettare il perdono di Dio? 1. Perché in alcuni casi ci sembra di raccogliere ciò che abbiamo seminato. 2. Perché abbiamo condannato qualcun altro per aver fatto la stessa cosa. 3. Perché crediamo che a Dio piaccia tenerci sulle spine per qualche tempo, così non ricadremo nello stesso peccato.

4. Perché crescendo, i nostri genitori ci privavano di alcuni privilegi fino a quando non avessimo dimostrato di aver compreso. 5. Perché pensiamo di dover essere “meritevoli” di ricevere la grazia di Dio. Eppure, quando non vuoi perdonare te stesso, in un certo senso stai insinuando che le tue trasgressioni superano la portata della grazia di Dio. E questo è un peccato più grande, l’orgoglio! Ecco un ultimo pensiero. Quando hai spesso delle discussioni con gli altri, potrebbe essere che in effetti tu stia cercando qualcuno che ti offenda. In questo modo, puoi concentrarti su come sia orribile l’altra persona e stare meglio riguardo a te stesso. Quando adotti un’attitudine umile, e cerchi di perdonare te stesso perché sai di essere stato assolto da Dio, diventa più semplice perdonare gli errori degli altri.

Alla ricerca di Dio (2)

“… VIDERO IL BAMBINO… LO ADORARONO …” MATTEO 2:11

Nota altre due cose che riguardano i magi: 1) Il modo con cui Dio li aveva guidati. “…la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra… Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono…” (vv. 9-11). Mai limitare Dio e mai racchiuderLo in un’esperienza passata nella quale ti ha guidato in un determinato modo. Potendo muovere una stella, Dio sarà anche in grado di mutare qualsiasi circostanza in tuo favore. Come sapevano i magi della nascita di Gesù? Forse per l’allineamento dei pianeti o forse perché avevano studiato le profezie dell’Antico Testamento; non lo sappiamo.

Una cosa però è certa: stavano cercando Dio e questo è il punto da cui tutti dobbiamo iniziare. 2) Come Dio li protesse. Erode non era contento delle notizie ricevute dai Magi, anzi, era, a dir poco, adirato. Pensa: se egli era così disposto a uccidere tutti i maschi giudei sotto i due anni pur di eliminare Gesù, quant’erano le probabilità che questi uomini uscissero vivi dalla città? Non molte, fino a che non intervenne Dio! “Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via” (v. 12). Il diavolo è reale ma non devi averne paura perché Gesù l’ha già sconfitto. La cosa importante è: quando il tuo cuore ha deciso di ricercare Dio, Egli ti guiderà, ti proteggerà e ti ricompenserà!

ALLA RICERCA DI DIO (1)

“… DEI MAGI … ARRIVARONO …DICENDO: DOV’È …?” MATTEO 2:1-2

Nota due cose che riguardano i magi: 1) Chi erano? Erano astrologi. I Giudei consideravano l’astrologia una contraffazione della vera profezia. Attento, vi sono persone che, sebbene conducano uno stile di vita che forse disapprovi, sono sinceramente alla ricerca di Dio, perciò abbi considerazione quando tratti con loro. Su nell’Areopago i filosofi greci avevano un pantheon di dei. Paolo era forse sconvolto o scoraggiato? No, anzi si congratulò per il loro desiderio di conoscere Dio, aggiungendo: “… benché non sia lontano da ciascuno di noi” (Atti 17:27), perciò non saltare subito alle conclusioni e non considerare queste persone senza speranza. Agli occhi di Dio ogni erbaccia è una possibile rosa e ogni perdente è un potenziale vincitore. Dovresti esserne felice! 2) Quanta strada avevano percorso?

Avevano lasciato le loro famiglie e le loro confortevoli case per percorrere centinaia di chilometri alla ricerca di Dio. Il viaggio durò due anni e terminò in un paesino giudaico, dove gli abitanti erano considerati degli emarginati culturali. Allo stesso tempo, le autorità religiose, che avevano accesso alle profezie riguardanti la nascita di Gesù, non s’interessarono di investire tempo ed energie nell’investigarle.

Spesso citiamo Geremia 29:11: “… io so i pensieri che medito per voi, dice il SIGNORE, pensieri di pace… per darvi un avvenire e una speranza”. Non fermarti qui, continua a leggere: “… verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (vv. 12-13). Il poeta Julie Carro scrisse: “Ci sono uomini saggi che ancora ricercano la Sua faccia come facevano nel passato, per dare al Signore il loro cuore, più prezioso dell’oro e dell’argento”. Quanta strada sei disposto a fare tu, nella tua ricerca di Dio?

Il miglior regalo di sempre!

“Vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà” Luca 2:10

Per molti il Natale è fonte di timori invece che di gioia. L’autore John Walker scrive: “Sono seduto al tavolo di un fast food e osservo una ragazzina celebrare un Natale anticipato con la mamma. I regali sono sparpagliati sul tavolo e lei dice soltanto, “Mi manchi mamma”. “Anche tu mi manchi, piccola mia”, risponde la madre. Da oltre lo schienale della panca, una donna le osserva con discrezione, ma attenta. Il mio istinto da giornalista ricostruisce l’immagine all’istante. La donna che osserva è un’assistente sociale che supervisiona la visita programmata tra una madre e sua figlia, che fanno del loro meglio per celebrare il Natale.

Pochi minuti più tardi, le raggiungono i genitori affidatari per riportare la bimba a casa. La madre esce dal locale in solitudine. C’è un lato oscuro del Natale che raramente riconosciamo. Abbiamo creato questa fantasia che di rado coincide con la realtà, persino nelle famiglie migliori…

molte memorie natalizie sono ricordi di tensione, non di lucine e decorazioni… queste festività sono solo un’altra scusa per mamma di ubriacarsi, o per il babbo di stare in compagnia con la nuova famiglia che si è formato… oppure, un ulteriore ricordo che chi amiamo è lontano o forse non tornerà mai… il tasso di suicidi è particolarmente alto in dicembre… la depressione diffusa come le note di “Joy To The World”… più persone di quanto possiamo immaginare a Natale soffrono. Per coloro che non sanno più che farsene della superficiale speranza…

Natalizia, c’è una buona notizia: Dio è con noi. Gesù venne nel mondo per portare “la buona notizia… che tutto il popolo avrà”. La Sua presenza è il regalo migliore che tu possa mai ricevere, perché: 1. È il regalo più costoso che riceverai mai, in quanto è costato a Gesù la sua stessa vita; 2. È l’unico regalo che dura per sempre; 3. È un dono che puoi apprezzare e gustare per il resto della tua vita”.

Amministrare con saggezza il denaro (3)

“Chi è avido di lucro turba la sua casa” Proverbi 15:27

Le proprietà immobiliari di Paul Getty superavano i quattro bilioni di dollari. Era considerato l’uomo più ricco del pianeta. Il Los Angeles Times ha riportato una sua dichiarazione: “Non ho mai provato invidia, tranne l’invidia per chi riesce a far funzionare il proprio matrimonio e sopporta felicemente. È un’arte che non sono mai riuscito a padroneggiare. La mia storia: cinque matrimoni, cinque divorzi. Per farla breve, cinque fallimenti”. L’articolo prosegue: “Ha definito la relazione con i suoi cinque figli “dolorosa”. Molta di questa sofferenza è lasciata in eredità insieme ai suoi soldi. Timothy, un bambino fragile, nato quando Getty aveva 53 anni, morì nel 1958 all’età di dodici anni per delle complicanze post-chirurgiche, dopo una vita di malattie, trascorsa per la maggior parte del tempo lontano dal padre, assente per lavoro.

Altri membri della famiglia Getty vissero delle situazioni tragiche. Un nipote fu rapito per ottenere un riscatto di 2.9 milioni di dollari. Quando Getty si rifiutò di pagare, i rapinatori tennero in ostaggio il ragazzo per cinque mesi ed infine gli tagliarono un orecchio. Il figlio maggiore sembra essersi suicidato in circostanze poco chiare. Un altro figlio è stato descritto come una persona dall’esistenza tormentata. Era messo in ridicolo e preso di mira in relazione al padre, ed era il figlio meno amato. Dispiaceri simili hanno toccato gli altri membri di questa sfortunata famiglia”. Porre i soldi al primo posto e la famiglia al secondo, sortirà in un futuro agiato, ma nulla di più. Dunque, se hai sacrificato la famiglia per la carriera, inizia a fare dei cambiamenti! Per non guardarti indietro, ricco ma segnato dai rimpianti, avendo vissuto per le cose sbagliate.