Amministrare con saggezza il denaro (2)

“Dio… ti darà la forza per procurarti ricchezze” Deuteronomio 8:18

L’insegnamento più importante da dare ai tuoi figli è come camminare con Dio; accanto ad esso non c’è altra lezione più importante di come amministrare saggiamente il denaro. Il Dott. James Merritt scrive: “Iniziamo ad insegnare presto ai nostri figli i principi della diligenza, dell’onestà e della responsabilità. Ecco alcuni metodi usati che vi raccomandiamo. 1. Assegna da subito ai tuoi figli dei lavori da fare non pagati, come rifare il letto, raccogliere i giochi, pulire la propria stanza. Controlla la loro stanza, incoraggiali, ma rendi chiaro lo standard qualitativo richiesto (niente letti disordinati, giochi sul pavimento, etc.) Questo inizierà ad insegnare il valore del lavoro, il senso di appagamento che viene dal fare bene il proprio lavoro, e la disciplina del seguire le istruzioni di qualcuno che abbia autorità.

2. Man mano che crescono, stabilisci dei lavori alla loro portata (lucidare le scarpe, lavare l’auto, passare l’aspirapolvere, etc.) e accordatevi su un compenso giusto. Questo inizierà ad insegnare loro il valore dei soldi e rinforzerà il riconoscimento di un lavoro ben fatto. Di nuovo, mantenete chiaro lo standard qualitativo richiesto, e non pagateli fino a che il lavoro non è fatto in modo appropriato. 3. Non date mance o regali, né insegnate ai vostri figli ad aspettarsi di riceverli. Insegnate invece che il denaro si guadagna con il lavoro. Non c’è nulla di male nel dare loro dei soldi come gesto di affetto, ad esempio per aver preso una bella pagella, ma i ragazzi devono comunque imparare la relazione tra lavoro onesto ed equa ricompensa”. In conclusione, questi tre principi saranno utili per tutta la loro vita.

Esclama: “Dio è il mio rifugio” parte due, è una prova? (2)

“SIGNORE, TU SEI STATO PER NOI UN RIFUGIO D’ETÀ IN ETÀ” SALMO 90:1

Benché gli Israeliti fossero il popolo di Dio, “vagarono nel deserto in un modo desolato; essi non trovarono una città in cui stabilirsi. Fame e sete, la loro anima veniva meno in esse” (Salmo 107:4-5). Se ti senti in questo modo oggi, forse la tua anima ha bisogno di una dimora, di un “rifugio”. Una casa dove si è in pace, al sicuro, nutriti; un luogo dove puoi lasciare le tue preoccupazioni, fatiche e frustrazioni. Davide disse: “L’anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del Signore; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente” (Salmo 84:2). Buona notizia! Gesù vuole essere la tua casa! Egli disse: “Vivi in me. Costruisci la tua casa in me” (Giovanni 15:4). Puoi considerarlo come un riparo di emergenza a cui accorri in tempi di prova, o puoi vivere in Lui. Dirai, “Come posso fare di Gesù la mia dimora?”

Pensa questo: se qualcuno ti offrisse il dono di una bellissima casa, che cosa faresti per entrare? Controlleresti per assicurarti che il donatore sia serio, ispezioneresti i documenti, poi faresti le valigie, ti trasferiresti e te la godresti, giusto? Gesù è serio quando ti invita a vivere in Lui. Quindi con un atto di fede, fai le valigie e trasloca oggi. Dio disse: “Il mio popolo abiterà in un territorio di pace, in abitazioni sicure, in quieti luoghi di riposo” (Isaia 32:18). Il poeta inglese Hartley Coleridge scrisse queste profonde parole riguardo alla fede: “È un’affermazione e un atto che dichiara la verità eterna essere un fatto attuale” (enfasi aggiunta). La Parola di Dio dichiarata è potente! Quindi quando ti svegli ogni mattina, rendi tua questa affermazione: “Oggi, Dio è la mia dimora; Egli è il mio rifugio!”

Amministrare con saggezza il denaro (1)

“Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore” Proverbi 10:22

Ci sono cinquecento versetti Biblici sulla preghiera, e più di duemila sull’amministrazione del denaro e dei beni materiali. È una questione decisiva! Non sorprende dunque che le questioni economiche siano spesso citate come causa di divorzio. E non stupisce che sia così: denaro e stress spesso vanno di pari passo. La Bibbia dice: “Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore”. Non soltanto Dio si aspetta che guadagniamo, ma quando lo onoriamo, ci aiuterà a guadagnare ancora di più. C’è però un modo corretto e uno sbagliato per farlo. La Bibbia insegna che il guadagno deve essere frutto del lavoro duro. “Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano laboriosa fa arricchire” (Proverbi 10:4). “La ricchezza male acquistata va diminuendo, ma chi accumula a poco a poco l’aumenta” (Proverbi 13:11).

Dio si aspetta dai lavoratori che lavorino con la massima diligenza ed impegno, e si aspetta dal datore di lavoro che retribuisca con un salario adeguato. Sia la manodopera, sia la dirigenza devono guadagnare. La manodopera aiuta la dirigenza a creare profitto, mentre quest’ultima permette alla manodopera di guadagnare il salario. Un profitto ben guadagnato e un salario ottenuto onestamente sono entrambi graditi al Signore. Il tuo denaro deve anche essere frutto del lavoro onesto, “Doppio peso e doppia misura sono entrambi in abominio al Signore” (Proverbi 20:10). È un avvertimento per chi deruba la gente applicando tassi di interesse esorbitanti. Eugene Peterson lo parafrasa così: “Scambiare i cartellini dei prezzi e gonfiare il resoconto delle spese, sono due cose che Dio odia”. Dio è molto schietto: i vincenti non imbrogliano mai, e farà anche in modo che i truffatori non vincano mai!

Prega per avere discernimento (3)

“Quelli che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male”. Ebrei 5:14

Nel 1940, la Svizzera vantava l’80 per cento della produzione mondiale di orologi. Nel 1960, un inventore presentò ad una società produttrice Svizzera un nuovo e rivoluzionario concetto di orologio, ma i capi dell’azienda scartarono quell’ idea. Lo stesso fecero le altre aziende svizzere del settore. La loro filosofia guida era: “Se non si rompe, non sistemarlo”. Credendo nel valore del suo progetto, l’inventore lo mostrò ad una società giapponese, la Seiko. Il design dell’orologio era digitale, e indovinate un po’? Oggi, l’80 per cento degli orologi venduti nel mondo è digitale. Una decisione presa con discernimento può cambiare il corso della tua vita e benedire altri.

Un esperto afferma, “I leader intelligenti credono solo la metà di ciò che ascoltano. Il leader dotati di discernimento, sanno a quale metà credere (enfasi aggiunta)”. Ecco due cose da sapere riguardo al discernimento dato da Dio: 1. È modellato dalla Scrittura. “Chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli adulti [spiritualmente maturi]; per quelli cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male” (v.13-14). 2. È affilato dall’uso. Più lo usi, più esperto diventi. Farai errori qualche volta nell’usare il discernimento? Si, certo; ma come ogni muscolo, più lo eserciti, più forte diventa. Ed ora un’ultima riflessione: la Bibbia si riferisce al “discernimento degli spiriti”, o attitudine e motivazione (cfr. 1 Corinzi 12:10). Quale importante vantaggio da avere nella vita!

Prega per avere discernimento (2)

“Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa discernere… il bene dal male” 1 Re 3:9

“Il Signore apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: “Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda” (v.5). Salomone rispose: “Dà al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male” (v.6,9). In seguito, leggiamo, “Piacque al Signore che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta” (v.10). Ma Dio aveva ancora qualcosa da dire a Salomone: “Oltre a questo, io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria, tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato” (v.13). Il discernimento rese Salomone uno dei re più grandi di tutti i tempi. Avrai di certo sentito dire “segui il tuo istinto!” Il consulente aziendale Robert Heller aggiunge questo consiglio:

“Non ignorare mai una sensazione istintiva, ma non considerarla mai sufficiente”. Il discernimento non si basa esclusivamente sull’intuito, ma nemmeno soltanto su intelletto od esperienza. Lo scrittore del Libro dei Proverbi afferma: “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed Egli appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3: 5-6). Esistono due tipologie di discernimento: il discernimento naturale e quello spirituale. Uno può deluderti, l’altro non lo farà mai.

Quando il discernimento naturale non riesce a farti andare avanti di un solo passo, il discernimento spirituale ti renderà capace di proseguire con fede e fiducia in te stesso. Come possiamo riconoscere la differenza tra i due? Ce lo spiega Giacomo: “La saggezza che viene dall’alto anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia” (Giacomo 3:17). Riesci ad immaginare una vita simile? La buona notizia è che puoi averla davvero!

Prega per avere discernimento (1)

“Dei figli di Issacar, capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele doveva fare” 1 Cronache 12:33

Chi disse: “Dammi retta, Wellington è un pessimo generale e gli Inglesi dei pessimi soldati; sistemeremo la faccenda prima di pranzo”? Napoleone Bonaparte, a colazione coi suoi generali, poco prima della Battaglia di Waterloo nel 1815. Chi disse: “Credo che ci sia un mercato mondiale per cinque computers”? Thomas J. Watson, presidente di IBM nel 1943. Chi disse: “Non mi servono guardie del corpo”? Jimmy Hoffa, un mese prima della sua scomparsa nel 1975. Che cosa avevano in comune questi uomini? La mancanza di discernimento; mancanza che costò loro molto cara. Quando si tratta di vedere le opportunità della vita e di risolvere i problemi della vita, ti serve discernimento. Ti permette di vedere ciò che gli altri non vedono, di aggiungere i pezzi mancanti, di cogliere il cuore del problema.

Se individui la radice del problema, avrai più possibilità di risolverlo. Significa anche che se resti nell’ambito dei tuoi talenti caratteristici, il tuo discernimento sarà più acuto. Se dunque vuoi attingere dal tuo potenziale di discernimento, agisci a partire dalle tue aree di forza. Anzi, puoi fare di meglio. Prega per avere discernimento. È uno dei nove “doni dello Spirito” promesso a noi nelle Scritture (cfr. 1 Corinzi 12:7-10). Alcune delle maggiori vittorie di Israele avvennero durante il regno di Davide. Quando studiamo la formazione del suo esercito, leggiamo: “Dei figli di Issacar, capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele doveva fare”. Il discernimento ti rende capace di vedere delle opportunità là dove gli altri vedono solo dei muri. Ti preserverà dalle insidie della vita e ti mostrerà che cosa “si deve fare”. Dunque, prega per avere discernimento.

Puoi riavere ciò che hai perso!

“Insegui… raggiungi… recupera ogni cosa” 1 Samuele 30:8

Mentre Davide e i suoi uomini erano lontani a combattere, gli Amalechiti distrussero le loro case e fecero prigioniere le loro famiglie. Per prima cosa, l’esercito di Davide pianse. In secondo luogo, si rivolse a Davide per ricevere indicazioni. Infine, Davide consultò Dio, dicendo: “Devo inseguire questa banda di predoni? La raggiungerò? Il Signore rispose: “Inseguila perché certamente la raggiungerai e potrai recuperare ogni cosa” (1 Samuele 30:8). Osserva quattro punti importanti: 1. Per colpirti, satana attaccherà chi ami. Potrebbe essere qualcosa di grave, come tuo marito che perde il lavoro o tua moglie a cui scoprono un nodulo al seno. O qualcosa di più basso profilo, come della tensione in famiglia o la mancanza di considerazione reciproca. Devi stare all’erta e discernere gli attacchi di satana, per difenderti.

2. Ama gli altri, ma affidati soltanto a Dio. Gli uomini che combattevano a fianco di Davide finirono poi per rivoltarsi contro di lui. Ecco perché la tua forza, le tue strategie e le soluzioni devono venire da Dio, non dagli altri. 3. Parla a te stesso correttamente. “Davide si fortificò nel Signore” (v.6). Se vuoi uscirne scoraggiato, parla della tua situazione; se vuoi uscirne incoraggiato, parla a Colui che può cambiare la tua situazione, il Signore. La Bibbia dice: “La lingua che calma è un albero di vita” (Proverbi 15:4). Dunque, impara a parlare a te stesso nel modo giusto. 4. Puoi riavere ciò che hai perso. Dio aveva detto a Davide: “Inseguila, perché certamente la raggiungerai e potrai recuperare ogni cosa”. E ciò che Dio fece per Davide e i suoi uomini quel giorno, lo farà anche per te, se lo consulti.

Suo ministro e Suo testimone

“Per questo ti sono apparso, per farti ministro e testimone” Atti 26:16

Un “ministro”, un servitore, si focalizza sul fare la volontà del suo capo. E un “testimone” depone la prova di ciò che ha sentito o visto personalmente. In quanto figlio di Dio redento, sei chiamato ad essere entrambi. Consideriamoli dapprima separatamente. 1. Sei ministro, servitore di Dio. Ciò implica da parte tua, di essere sintonizzato su ciò che Egli vuole che tu faccia, su quando vuole che tu lo faccia e sul modo in cui Lui vuole venga fatto. Fare la Sua volontà dovrebbe essere la voce principale della tua agenda quotidiana. 2. Sei Suo testimone. Il valore del testimone dipende dalla sua vicinanza all’evento di cui rende testimonianza, e da che cosa ha notato. Giovanni scrive: “Quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto coi nostri occhi… che le nostre mani hanno toccato…ne rendiamo testimonianza” (1 Giovanni 1:1-2).

Ricordi il proverbio: “Guarda con chi vai e ti dirò chi sei”? Ebbene, quando trascorri del tempo con Gesù ogni giorno, le persone che ti frequentano saranno influenzate dalla tua vita. La Bibbia dice: “Il saggio attira a sé le persone” (Proverbi 11:30). Devi condividere la tua fede con saggezza, tatto e grazia. È molto probabile che le persone a cui ti rivolgi abbiano avuto almeno un’esperienza negativa con i Cristiani e con la chiesa. Quindi devi essere “saggio”. In che modo? Dicendo loro che Gesù è il Sommo Dottore, che risana i cuori spezzati. Che la chiesa è un ospedale, dove alcuni stanno già abbastanza bene, mentre altri sono ancora in fase critica. Spiegata in modo appropriato e compresa correttamente, questa verità attirerà le persone a Gesù invece di allontanarle. Per concludere… qual è il tuo compito? È quello di essere Suo servitore e Suo testimone.

Cerca la mano di Dio in “ogni cosa”

“Colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà” Efesini 1:11

Dio può trasformare in tuo favore le decisioni errate prese da chi ti sta accanto. Dunque, non perdere tempo a cercare qualcuno da incolpare, cerca invece di scorgere la mano di Dio all’opera nella tua situazione. Giuseppe aveva scoperto tre cose: 1. Quando è Dio a volerti in un certo luogo, nessuno può trattenerti in prigione. 2. Il tuo futuro non è nelle mani degli altri; è nelle mani di Dio. 3. Il compito che Dio ti ha assegnato nella vita non necessita del supporto e dell’approvazione di tutti; necessita però il supporto di una persona, tu stesso! I fratelli di Giuseppe presero la decisone sbagliata albergando risentimento nei suoi confronti. Lo stesso vale per la moglie di Potifar, quando lo accusò ingiustamente. Il coppiere prese la decisione sbagliata girandogli le spalle.

Ma Dio, accanto a Giuseppe, fece le cose per bene! Preparò ogni passo di Giuseppe, su, su fino al trono. A distanza di molti anni, Giuseppe si trovò faccia a faccia con chi lo aveva trattato tanto male, e disse: “Voi avete pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene” (Genesi 50:20). Cerca di capire: lo scopo di Dio alla fine ha la meglio sui piani degli uomini.

Nessuno può trattenere Dio dall’usarsi di te, dal benedirti, dal darti successo; nessuno, tranne tu stesso. Dunque, mantieni l’atteggiamento giusto, il cuore, il coraggio! Scrive Paolo: “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi che per primi abbiamo sperato in Cristo” (Efesini 1: 11-12). Quindi, cerca la mano di Dio in “ogni cosa”.

Mantieni al loro posto le priorità spirituali

“Bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontani da esse” Ebrei 2:1

La tua priorità assoluta dovrebbe sempre essere la relazione con Dio e realizzare la Sua volontà per la tua vita. Non lasciare che quella priorità ti “sfugga via”. Nell’Antico Testamento troviamo un’immagine di questa situazione che fa riflettere. Ad un soldato era stata affidata la custodia di un prigioniero importante. Gli fu ordinato: “Custodisci quest’uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d’argento” (1 Re 20:39). Nonostante questo avvertimento, il soldato si lasciò scappare il prigioniero. Come fu possibile? A causa di superficialità e troppi impegni. “Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quell’uomo sparì”.

Il re d’Israele gli disse: “Quella è la tua condanna, l’hai pronunciata tu stesso” (1 Re 20:40). Mantenere al loro posto le priorità spirituali è una tua personale responsabilità, non è di nessun altro. Se non lo fai, il prezzo da pagare sarà molto alto. “Ma prego ogni mattina”, dirai. Questo è bene, ma aspetti anche il tempo necessario per ascoltare Dio e ricevere da Lui la guida, prima di affrettarti nella tua giornata?

Alcuni di noi hanno cancellato quei passi della Scrittura che ci ordinano di “aspettare Dio”. C’è un’opera in corso nella tua vita proprio ora. Forse non ne sei pienamente consapevole, ma senza di essa non sarai mai pronto a portare avanti ciò che Dio ha in mente per te. La Bibbia dice: “Ma Egli si ritirava nei luoghi deserti e pregava” (Luca 5:16). Trascorrere del tempo con Dio è la condizione per udire la Sua voce e per fare la Sua volontà. Spiritualmente parlando, non esistono scorciatoie verso alcun luogo che valga la pena raggiungere.