“Noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra” 2 Pietro 3:13
Che dire della sofferenza? Non prova forse l’assenza di un Dio d’amore? Adamo dovette scegliere: obbedire o non obbedire a Dio. Scelse la disobbedienza e Dio disse: “Il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita” (Genesi 3:17). “Con affanno”, “con dolore” (EDB). Pensa a quante persone soffrono di cancro, Alzheimer, sclerosi multipla, insufficienza cardiaca, enfisema, Parkinson e altre malattie debilitanti. E’ stato forse Dio a “soffiarle nelle narici” dell’uomo al momento della creazione? Purtroppo, molti presentano la questione della sofferenza come scusa per respingere ogni pensiero riguardo a Dio, quando invece è proprio la sua esistenza il motivo per cui dovremmo credere in Lui. Nel principio Dio creò esseri umani perfetti, in un mondo perfetto senza sofferenza, il paradiso sulla terra. Quando il peccato entrò nel mondo, portò con sé morte e miseria.
Qual è la risposta definitiva? “Noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui… irreprensibili nella pace” (2 Pietro 3:13-14). La sofferenza raggiunse il suo apice quando Gesù sulla croce disse: “E’ compiuto” (Giovanni 19:30). Queste parole significano: “E’ pagato completamente”. Cioè, quando accetti Gesù come tuo Salvatore, andrai in paradiso dopo la morte e vivrai in una terra meravigliosa, senza peccato né sofferenza. “Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano” (1 Corinzi 2:9). Se dubiti che ciò sia vero, riponi oggi stesso la tua fiducia in Gesù.