“Santità al Signore” Zaccaria 14:20
La santità dovrebbe sempre essere “al Signore”. Ogni volta che la rendiamo “agli uomini”, è sbagliato e fuorviante, perché è solo orgoglio e messinscena. Gesù condanna i Farisei non per gli atti di pietà, ma perché erano fatti per impressionare gli altri. Non solo vivevano secondo una lista di cose permesse e cose vietate, ma valutavano le persone in base alla loro lista, denunciandole quando non all’altezza. Alcuni di noi sono cresciuti in case o chiese che agiscono così e quando la parola “santità” viene menzionata, ci fa rabbrividire, perché pensiamo a cristiani con le facce serie e il dito puntato. Non è questa la santità della Bibbia, questo è legalismo! Dio odia questo atteggiamento e la Bibbia lo condanna. Per capire che cos’è la vera santità, pensa alla parola “contaminazione”.
È una delle sfide maggiori degli ospedali. È il motivo per cui i medici insistono che in sala operatoria gli strumenti chirurgici siano costantemente sterilizzati, compresi cuffie, camici e guanti, e l’ambiente nella stanza mantenuto a una temperatura in cui i germi non possono sopravvivere. Hai presente? Ora aggiusta un pochino l’obiettivo e vedrai l’applicazione spirituale. La vera santità non ti isola dal mondo, ma ti preserva dalle sue contaminazioni. Paolo corregge la chiesa di Corinto sull’approccio alla comunione: “Al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre uno ha fame, l’altro è ubriaco” (1 Corinzi 11:21). Quindi Paolo affronta il loro atteggiamento spiritualmente sciatto, del “va bene tutto”. “Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono” (v.30). Qual è la risposta? “Santità al Signore!”