“DA UNA PARTE HO IL DESIDERIO DI PARTIRE E DI ESSERE CON CRISTO, PERCHÉ È MOLTO MEGLIO” FILIPPESI 1:23
Nella sua “Analogie della Natura”, William Jennings Bryan scrisse: “Cristo ci diede prova dell’immortalità, e tuttavia non sembra necessario che si debba risorgere dalla morte per convincerci che la tomba non sia la fine. Se il Padre si degna di toccare con il potere divino il cuore freddo e senza polso della ghianda sepolta e di farla scoppiare in una nuova vita, lascerà trascurata sulla terra l’anima dell’uomo, fatta ad immagine del suo Creatore? Se si abbassa per dare al bocciolo di rosa, i cui fiori appassiti galleggiano sulla brezza autunnale, la dolce certezza di un’altra primavera, rifiuterà forse… parole di speranza per i figli degli uomini quando arriverà il gelo dell’inverno?
Se la materia, muta e inanimata, anche se cambiata dalle forze della natura in una moltitudine di forme, non può morire mai, lo spirito dell’uomo soffrirà l’annientamento quando avrà fatto una breve visita come un ospite reale a questo edificio di argilla? No, io sono sicuro che c’è un’altra vita come sono sicuro che io vivo oggi!” Paolo ci dice: “Ma se il vivere nella carne porta frutto all’opera mia, non saprei che cosa preferire. Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio” (vv.22- 23). Perciò non importa quanto difficile o benedetta sia la tua vita qui e adesso, i tuoi giorni migliori ti aspettano più avanti; giorni senza fine, sperimentando la gioia del cielo. Assicurati di essere pronto ad andare, quando il tuo tempo arriverà!