“CREA IN ME UN CUORE PURO.” SALMO 51:10
Un autore cristiano scrive: “Le persone, spesso, temono che Dio si spazientisca con loro se non cambiano rapidamente. Generalmente non usano queste parole, ma si chiedono: “Per quanto tempo il peccato può rimanere nella mia vita prima che io inizi a preoccuparmi? Esiste un livello di peccato che è accettabile per un cristiano, e se lo superi, sei in pericolo, come per il livello di mercurio nel Lago Michigan? C’è un limite di impurità, come esiste per l’Agenzia per gli alimenti e i medicinali (la Statunitense Food and Drug Administration, n.d.r.)? Lo standard è alto come quello per il latte omogeneizzato, o è come lo standard di purezza richiesto per gli hot dog, che lascia molto spazio a ingredienti-spazzatura? È possibile essere cristiani e non crescere mai?” La questione non è se Dio possa stancarsi di perdonare i nostri peccati.
Il perdono è sempre la giusta risposta al ravvedimento sincero. Dio non si preoccupa di poter essere “sfruttato.” Il pericolo, infatti, non sta nel fatto che Dio non risponda al nostro onesto pentimento. Il pericolo, invece, è che potremmo essere così intrappolati da pensieri pericolosi prodotti, inevitabilmente, dal pecca- to, da diventare persone insensibili, compiacenti e incapaci di ravvedersi! È proprio per questo che il peccato va preso seriamente. Il missionario Frank Laubach predicava il Vangelo ad una tribù che aveva una lunga storia di spargimenti di sangue. Il capo tribù, rimase così commosso dalle parole del predicatore che si pentì e accettò Cristo all’istante. Poi si rivolse a Laubach in segno di apprezzamento e disse: “È stato meraviglioso! Chi vuoi che uccida per te?” Quello era solo il suo punto di partenza. Solo Dio conosce qual è il punto di partenza di tutti noi. Qual è il tuo?