“FACCIAMO ATTENZIONE GLI UNI AGLI ALTRI PER INCITARCI ALL’AMORE E ALLE BUONE OPERE” EBREI 10:24
Robert Putman fece una dichiarazione strabiliante: “In linea generale, se non appartieni a nessun gruppo ma decidi di unirti a uno, riduci del 50% il rischio di morte nell’arco di sei mesi.” È difficile immaginare qualcuno disinteressato a ridurre il rischio di morte del 50%. Ecco perché alcune chiese hanno adottato questo motto: “Unisciti a un gruppo, altrimenti muori.” Una delle caratteristiche della prima chiesa era la costanza nel frequentarsi, perché sapevano che non è una cosa da trascurare. Si riunivano tutti i giorni. Mangiavano insieme; tuttavia, col tempo, questa pratica veniva sempre meno. Quindi l’autore di Ebrei scriveva: “Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all’amore e alle buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda” (vv. 24-25). Un autore la mette così: “Nello sport, più un atleta desidera incorag- giamento dai suoi fans, meno probabile è che lo riceva. Sarà un po’ difficile che i supporter di una squadra in cui un giocatore scarso deve tirare, pensino: “Vediamo come possiamo incitarlo.” Troppo spesso le persone che hanno bisogno maggiormente di sostegno, sono quelle che ne ricevono di meno. Tutti i giorni le persone che conosci devono affrontare continue difficoltà; nella vita ci si può trovare abbattuti. Tutti hanno bisogno di supporto. Tutti hanno bisogno di una spalla su cui appoggiarsi di tanto in tanto. Tutti hanno bisogno di preghiera per stare davanti a Dio. Tutti hanno bisogno a volte di qualcuno pronto ad abbracciare. Tutti hanno bisogno di una voce che dica: “Non gettare la spugna.” | |