“DESIDERANDO INTENSAMENTE DI ESSERE RIVESTITI DELLA NOSTRA ABITAZIONE CELESTE” 2 CORINZI 5:2
La Dott.ssa Elisabeth Kübler-Ross, una massima autorità sulla morte e sul morire ed il Dott. Raymond Moody Jr., entrambi psichiatri ben noti, hanno esaminato i casi di oltre cinquecento persone ritornate in vita dopo essere state dichiarate morte dai medici. La loro ricerca convince chiunque abbia una mente aperta. Le persone intervistate hanno descritto o un luogo di bellezza, meraviglia, gioia e pace, o qualcosa di terribile. Benché fossero dei cadaveri, hanno affermato di galleggiare fuori dai loro corpi. Dopo essere stati dichiarati “morti”, chi in vita era cieco fu in grado di vedere e di descrivere le persone che entravano nella stanza, il loro aspetto o che cosa facessero mentre si trovavano lì. Ma quando furono riportati in vita, i ciechi ritornarono ad essere ciechi .
Nel suo libro “La vita dopo la vita”, il Dr. Moody scrive: “Un medico mi raccontò della sua esperienza con un uomo che era stato dichiarato clinicamente morto. Egli riuscì a resuscitare l’uomo, questi però gli fece causa per averlo riportato in questa miserabile esistenza dalla gloria che aveva sperimentato. Una donna, deceduta a causa di un arresto respiratorio, racconta che i medici che provarono a resuscitarla martellavano sul suo corpo cercando di riportarla in vita, mentre lei era sopra di essi e guardava in basso dicendo: “Lasciatemi in pace!” L’apostolo Paolo spiega il perché: “Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste” (vv. 1-2). Per concludere, quando muori, inizi a vivere davvero!