“‘Poiché tu, o Dio, … mi hai dato l’eredità” Salmo 61:5
Si racconta di un ipocondriaco la cui lapide diceva: “Forse ora crederete che fossi davvero malato”. Siamo seri… che cosa dovrebbe esprimere il vostro epitaffio? In “Walden”, Henry David Thoreau espresse la preoccupazione di scoprire in punto di morte di non aver mai vissuto pienamente. Parlando della tua eredità, due sono le cose da ricordare: 1. Nessun’altro tiene all’eredità che lascerai tanto quanto fai tu. Dunque, decidi l’eredità che vuoi lasciare in modo intenzionale e ragionato; aumenterai così le probabilità di impatto sulla prossima generazione. 2. La somma di come vivi la vita ogni giorno sarà la tua eredità. Tieni il conto di ogni azione compiuta nel corso degli anni e vedrai la tua eredità prendere forma. In “Ispirazione e Ideali”, Grenville Kleiser scrisse:
“La tua vita è come un libro. Il titolo è il tuo nome. La prefazione è la tua introduzione al mondo. Le pagine sono le cronache quotidiane dei tuoi sforzi, problemi, piaceri, scoraggiamenti, ambizioni e risultati… Giorno per giorno i tuoi pensieri e le tue azioni sono segnati come prova del tuo successo o fallimento… Ora per ora viene redatto un documento che rimarrà per sempre. Un giorno la parola “Fine” dovrà essere messa. Fa in modo che si dica del tuo libro: è la testimonianza di uno scopo nobile, un servizio generoso e un lavoro ben fatto”. La maggior parte di noi non ha la possibilità di scegliere quando o come morire; possiamo però decidere come vivremo. Questa è l’eredità che lasceremo a chi viene dopo di noi.