“Il tuo parlare ti fa riconoscere” Matteo 26:73
Le parole che dici rivelano sempre chi sei. Successe anche a Pietro: nella notte in cui Gesù fu arrestato e tutti Suoi discepoli si dispersero, ma lui rimase vicino per osservare gli eventi, ma non tanto vicino da essere identificato come uno dei Suoi. La Bibbia dice: “Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: “Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere”. “Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quell’uomo!” In quell’istante il gallo cantò. Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: “Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”. E, andato fuori, pianse amaramente” (vv. 73:75).
Dopo quell’episodio nessuno accusò Pietro di essere un seguace di Gesù! È interessante, vero, che le volgarità, in qualsiasi lingua, agli occhi di chi ascolta mettono in dubbio l’autenticità della nostra relazione con Cristo? Le parole hanno la forza di edificare o di abbattere le persone, di attirarle a Cristo o di allontanarle. Tenendo presente questo, ecco due passi della Scrittura da evidenziare e meditare spesso: 1. “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno” (Colossesi 4:6). 2. “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:29). Ed ora, ecco una preghiera per te: “Padre, possano oggi le mie parole portare onore a Gesù e attirare altri a Lui. Nel Suo nome ti prego. Amen”.