“QUANTO A ME E ALLA CASA MIA, SERVIREMO IL SIGNORE” GIOSUE’ 24:15
L’amato commentatore radiofonico, Paul Harvey, ha scritto: “In un tempo in cui è apprezzato essere amici dei propri figli, io continuerò ad essere un Padre. Se c’è un divario tra me e i miei figli e figlie, farò di tutto per capirli, ma anche per essere capito a mia volta. Quando essi mi diranno il loro punto di vista, io li ascolterò, anche se non sarò completamente d’accordo. (Quando mi spiegano come si usa ora, li ascolterò, anche se preferisco come si usava una volta) Sei miei figli considereranno la preghiera, lo studio della Bibbia, l’adorazione e la fede in Dio come valori fuori moda, sorpassati o cose di questo genere, confido nell’aiuto di Dio di avere ancora abbastanza fede per pregare per loro e mi impegnerò come fece il patriarca Giobbe a offrire per loro sacrifici aggiuntivi.
Con amore, nella nostra casa, risponderò alle loro richieste riguardo agli eventi della vita, ma rifiuto di ignorare (ammiccare a) comportamenti indecorosi. Se dovessero sperimentare droghe o marijuana, succederà in violazione di ogni mia preghiera e richiesta e senza il mio consenso. Voglio che i miei figli sappiano che faccio errori, che sono sciocco, orgoglioso e spesso inconcludente. Ma non tollererò che questa sia una scusa per la mia ipocrisia. Chiederò loro di aiutarmi a cambiare e di aspettarsi che io li aiuti a migliorare loro stessi. Alcuni potrebbero guardare alla generazione sotto i trent’anni in cerca della saggezza per buttare via il passato e per decidere che cosa rimarrà per le future generazioni; altri potrebbero lasciare che i figli decidano su ogni cosa, il cibo, la musica e le spese della gestione domestica, ma io rimarrò un Padre.”