Per salvarne ad ogni modo alcuni” 1 Corinzi 9:22
L’apostolo Paolo non cedette di un centimetro sulla verità biblica, ma rifiutò di entrare in conflitto su abitudini, tradizioni e preferenze delle persone. Ad esempio, alcuni cristiani di Corinto pensavano che, poiché certe carni venivano offerte in adorazione agli idoli, fosse peccato mangiarle. Come gestì Paolo questa situazione? Si alzò forse in piedi dichiarando: “Non ti permetterò di impormi le tue convinzioni antiscritturali?” No. Egli scrisse: “Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all’idolo, mangiano di quella carne come se fosse una cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata.
Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo non abbiamo nulla di più. Ma badate che questo vostro diritto non diventi
un inciampo per i deboli” (1 Corinzi 8:7-9). E concluse dicendo: “Mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni” (1 Corinzi 9:22). Dio non ci ha chiamati ad aggiudicarci discussioni teologiche; ci ha chiamati a condurre le persone a Cristo. Quindi sii gentile con coloro che non la pensano come te, che non si vestono come te o che non si preoccupano di alcune delle cose a cui tu tieni. Sii gentile con chi celebra il Signore con uno stile diverso dal tuo, che
ha ottime considerazioni teologiche, ma che differiscono dalle tue. “Sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace” (Efesini 4:2-3).