“IO NON SONO VENUTO A CHIAMARE DEI GIUSTI MA DEI PECCATORI” MARCO 2:17
C’è differenza tra amare i non credenti e amare il loro modo di vivere. Paolo dice: “Mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvare ad ogni modo alcuni” (1 Corinzi 9:22). Quindi: 1. Sii cortese. “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno” (Colossesi 4:6). 2. Sii sincero. “L’amore sia senza ipocrisia” (Romani 12:9). Poiché Gesù ha trovato un punto d’incontro con la donna al pozzo, essa si è riconciliata con Dio, poi ha portato i suoi amici e la famiglia da Gesù per incontrarlo (cfr. Giovanni 4). Devi passare del tempo con i non credenti per introdurli a Cristo. Quando Levi invitò Gesù e i suoi discepoli come ospiti a cena assieme ai pubblicani e ad altri peccatori malfamati, i farisei chiesero: “Come mai mangia con i pubblicani e i malfattori? Gesù udito questo disse loro: non sono venuto a chiamare i giusti, ma dei peccatori” (Marco 2:16-17). L’autore Mark Roberts osserva che: “La comunione che si crea intorno alla stessa tavola è intimità profonda. Mangiare con qualcuno significava far entrare quella persona nella tua vita e viceversa. I farisei, che erano attaccati ai più alti standard di purezza religiosa, si aspettavano che Gesù facesse come avevano fatto loro, mantenere molta distanza tra loro e le persone che avrebbero potuto compromettere la Sua santità.” Gesù non vedeva le persone come “feccia” e non si preoccupava di mantenere una facciata religiosa. Ha mangiato con i peccatori perché avevano bisogno del Suo aiuto ed erano aperti a riceverlo. E voi? Siete disposti a sporcarvi le mani? Sei più interessato a ciò che la gente pensa di te che a coloro che hanno bisogno di Cristo? |