“NOI SIAMO INFATTI COLLABORATORI DI DIO, VOI SIETE IL CAMPO DI DIO, L’EDIFICIO DI DIO.” 1 CORINZI 3:9
La Bibbia dice che dobbiamo amarci, onorarci e lavorare insieme. Allora perchè non lo facciamo? Ego! Ci piace pensare che possiamo fare tutto da soli, ma non è realistico! Non ci sono superuomini o superdonne. Dunque la domanda non è se si può lavorare da soli o no; ma è: quanto tempo occorre per capirlo? Il filantropo Andrew Carnegie dichiarò: “E’ un grande passo per il proprio progresso personale capire che le altre persone possono aiutarci a fare un lavoro migliore di quanto faremmo da soli.” Dopo aver discepolato i Suoi seguaci per il ministero, Gesù li mandò a due, a due. Non erano previsti “assoli”! Perché? Per molte ragioni: per impedire di deviare dal cammino, per respon- sabilizzarsi, per incoraggiarsi nei tempi duri, per compensare la debolezza con la forza equiva- lente. Ognuno di noi ha dei “punti ciechi” e ci vuole qualcuno con dieci decimi di vista che ci aiuti a vedere le cose nel modo giusto. Come viene registrato in Esodo 17 quando Mosé alzava le braccia (simboleggiando la richiesta d’a- iuto a Dio), l’esercito di Israele aveva la meglio contro gli Amalechiti; quando Mosé si stancava e abbassava le braccia, la battaglia volgeva contro Israele. Qual era la soluzione? “Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l’altro dall’altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.” (Esodo 17:12-13). Un paio di domande su cui meditare? Chi sta sol- levando le tue braccia? Di chi stai sollevando le braccia? |