“IO SONO IL BUON PASTORE; IL BUON PASTORE DÀ LA SUA VITA PER LE PECORE.” GIOVANNI 10:11
Gesù narrò di un pastore con cento pecore. Quando una di loro era smarrita, lui lasciò le altre novantanove da parte e andò alla ricerca della pecora smarrita finché non la ritrovò. Dopo la mise sulle sue spalle e si rallegrò mentre la portava a casa. Al buon pastore non interessa solo una parte del gregge, o la maggior parte, ma tutto il gregge. Si accorge subito quando una pecora si smarrisce. Si racconta la storia di una bambina che si allontanò in un bosco e si perse. Mentre scendeva l’oscurità, la paura le stringeva il cuore. Urlò e pianse fino ad essere esausta, si distese e si addormentò. Suo padre, con la voce rauca per aver urlato il suo nome, l’aveva cercata per tante ore fin quando la trovò distesa su una zona erbosa. Gridò, e corse da lei. La bambina si svegliò, balzò tra le braccia del padre, lo abbracciò, e disse: “Papà, sono così felice di averti trovato!” Questa è la nostra storia. Ma noi non abbiamo trovato Gesù; Lui ha trovato noi. E ci ha trovati perchè Lui è costantemente alla ricerca di noi… Gesù terminò la sua parabola con queste parole: “Vi dico che… ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15:7). Ogni volta che una persona viene ritrovata, in cielo si festeggia. “Significa che io sono così importante per il Signore?” Si. Così come il pastore lascia le novantanove pecore per cercare quella che era smarrita, Gesù ci ama ed è morto per salvarci. Quindi, vieni a Lui oggi. |