“OR IL SIGNORE PARLAVA CON MOSÈ FACCIA A FACCIA, COME UN UOMO PARLA COL PROPRIO AMICO” ESODO 33:11
Quando si parla ad un amico intimo, ci si rilassa, si abbassa la guardia, ci si fida e ci si apre. Non occorre usare il galateo; ci si può esprimere senza il timore di essere giudicati o rifiutati. Ecco come Mosé e Dio dialogavano: come due amici, in modo trasparente, confidenzialmente. Dicevano come si sentivano in maniera diretta, non nel linguaggio “religioso” o nella lingua “della chiesa.” Gli israeliti si erano fatti un vitello d’oro da adorare e Dio era in tale collera da disconoscerli e pronto a scegliersi un nuovo popolo. Mosé dovette gestire la crisi e ingaggiò con Dio una discussione seria in merito alle conseguenze. In sintesi, ciò che disse a Dio fu: “Signore, tu la vedi in un modo; io in un altro e la tua prospettiva mi inquieta non poco!” Sembra un innocente scambio di parole tra due amici. Mosé non fu irrispettoso: fu franco e aperto con Dio. Si conoscevano abbastanza bene per parlare “faccia a faccia, come uno che parla con un amico.” Preghi in quel modo? Senza assumere una posa: solo dicendo a cuore a cuore ciò che vuoi dire al tuo amico, Dio? Questo è il tipo di relazione che Dio aveva con Mosé ed Egli vuole avere anche con te la stessa relazione! I cliché religiosi e “le solite liste di richieste” fanno perdere l’opportunità di connettersi profondamente e personalmente con Dio. Al contrario, apriti con Dio e vai direttamente al sodo. Digli da dove vieni, come ti senti veramente, cosa pensi e che cosa desideri; poi ascolta la Sua prospettiva. In altre parole, sii amico di Dio. |