“NEL GIORNO DELLA MIA AFFLIZIONE HO CERCATO IL SIGNORE” SALMO 77:2
Ecco due importanti principi della preghiera: 1. Parla con Dio quando sei circondato dalle difficoltà. Se sei come la maggior parte delle persone, i tempi felici possono indurti a confidare in te stesso e non in Dio. Sono i momenti duri che ti mettono in ginocchio: una cattiva notizia dai medici, un figlio caduto nella trappola della droga, il lavoro perso oppure un matrimonio infelice. E’ questo il motivo per cui Dio permette i tempi difficili! Egli permette che le difficoltà ci affliggano non per renderci infelici, ma per portarci a Lui! Il profeta Osea disse: “Quando saranno nell’angoscia, ricorreranno a me” (Osea 5:15). Il cuore paterno di Dio desidera innanzitutto che noi dimoriamo e confidiamo in Lui. E se servono delle afflizioni affinché ciò avvenga, Egli ci ama così tanto da permetterle. Quando ci volgiamo a Lui nella distretta, scopriamo che Egli “è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmi 46:1). 2. Parla con Dio sempre. Nel classico ampiamente letto “The Practice of the Presence of God” (La pratica della presenza di Dio, N.d.T.), il fratello Lawrence parla della preghiera come di una continua conversazione con Dio, una pratica per ogni momento, luogo e circostanza. Cucinando e lavando i piatti, trovava la conversazione con Dio gratificante tanto quanto i momenti di preghiera. Egli consiglia di “Abituarci a parlare continuamente con Lui nella semplicità; che bisogna solo riconoscere che Dio è intimamente presente in noi, e di rivolgerci a Lui in ogni momento.” Ciò è molto simile alle istruzioni di Paolo a questo proposito: “Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi,” (Efesini 6:18). | |