“PER ME TU IMBANDISCI LA TAVOLA” SALMI 23:5
La prossima volta che ti siederai alla tua tavola per mangiare un piatto delizioso, fermati un secondo e pensa a quante persone ci sono volute affinché questo fosse possibile. Innanzitutto, un contadino lo ha coltivato o lo ha al- levato; un’azienda di trasformazione alimentare lo ha preparato e confezionato; un’azienda di autotrasporti lo ha spedito; un negozio di alimentari lo ha venduto; qualcuno ha pagato il prezzo per comprarlo, poi lo ha cucinato e messo sul tavolo. Ci sono molti anelli in questa catena, ma il primo anello è Dio. Dio è Colui che ha creato la terra, la semenza ed il bestiame. Senza di Lui, avresti sempre molta fame. Ecco perché ogni volta che ti siedi a tavola, è giusto ed appropriato “rendere grazie” o ringraziarLo. Quando qualcuno ti mette del cibo davanti, per il tuo nutrimento e per il piacere di mangiarlo, è comunemente considerato buona educa-zione rispondere dicendo: “Grazie”. Ecco un promemoria dal cielo: “Ogni cosa buona ed ogni dono perfetto vengono dall’alto”. (Giacomo 1:17). Forse stai pensando: “Ma ho lavora- to sodo per quello che ho”. E quindi pensi che devi essere lodato per la tua etica del lavoro e il tuo impegno. Ma questa non è la fine della storia; ecco il resto: “Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d’animo orgoglioso, di non riporre la propria speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo; di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare” (1Timoteo 6:17-18). Quando Dio dice di essere “generosi nel donare, pronti a dare”, sta semplicemente dicendo: “Proprio come Io sono stato il dispensatore di tutte le tue benedizioni, ora esci e condividi quelle benedizioni con gli altri”. | |