“CIASCUNO, INFATTI, PORTERÀ IL PROPRIO FARDELLO” GALATI 6:5
Essere responsabili di sé stessi, dei propri pensieri, e delle proprie azioni è una condizione importante per essere parte attiva in una relazione. A volte però, andiamo oltre nell’assumerci eccessivamente la responsabilità altrui, che diventa così un alibi per non essere responsabili di noi stessi e delle nostre azioni. Per esempio, attribuiamo ad una gravidanza non pianificata il nostro fallimento all’università. Oppure, diamo la colpa della nostra infelicità al fatto che siamo rimasti sposati per il bene dei bambini. Ci concentriamo così tanto sulle altre persone e ci assumiamo la responsabilità della loro vita, che non ci prendiamo mai il tempo di cercare soluzioni per superare la nostra situazione. E alla fine tutti i problemi e i momenti difficili diventano ciò che ci definisce. Non ci lamentiamo e basta, diventiamo un lamento cronico. Ma perché non siamo onesti? Qualche volta, il raccontare i problemi è semplicemente una scusa, una versione distorta della realtà, per nascondere il fatto che abbiamo deciso di incolpare gli altri per la nostra situazione. In questo modo non dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra vita. Il fatto però è che tutti facciamo delle scelte nella vita; andare via o rimanere, affrontare o ignorare, lamentarsi o cercare una soluzione. Non importa se si tratta del tuo coniuge, dei tuoi figli, o dei tuoi genitori, non è mai una buona idea assumersi la responsabilità per qualcun altro se questo significa evitare di decidere che cosa sia necessario fare per te stesso. La Bibbia dice: “Ciascuno esamini invece l’opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a sé stesso e non perché si paragona agli altri. Ciascuno, infatti, porterà il proprio fardello” (vv.4-5). |