“NON FACCIO NESSUN CONTO DELLA MIA VITA, COME SE MI FOSSE PREZIOSA, PUR DI CONDURRE A TERMINE LA MIA CORSA E IL SERVIZIO AFFIDATOMI DAL SIGNORE GESÙ” ATTI 20:24
Si racconta di una donna benestante a bordo del Titanic. Quando la nave è entrata in collisione con l’iceberg, le è stato offerto un posto su una scialuppa di salvataggio. Ha chiesto di poter tornare brevemente nella sua cabina e le sono stati concessi tre minuti. Scavalcando il denaro e i gioielli rovesciati dall’urto sul pavimento, la donna ha afferrato tre arance ed è tornata alla scialuppa. Le circostanze avevano trasformato i suoi valori; la tragedia aveva messo ordine nelle sue priorità. Il punto non è se la tua agenda è piena; il punto è chi la riempie e di che cosa è piena. Se sei saggio, chiederai consiglio a Dio riguardo alle tue priorità, e le terrai ben in evidenza davanti a te in ogni momento (cfr. Proverbi 3:6). Nel corso di un sondaggio tra gli ultranovantenni è stato chiesto: “Se potessi vivere di nuovo la tua vita, che cosa faresti diversamente?” Tre sono state le risposte più frequenti. 1. Trascorrerei più tempo con fami- glia e amici; 2. Sperimenterei più cose e correrei qualche rischio in più; 3. Mi dedicherei a qualcosa che rimane anche dopo la mia morte. Le cose insignificanti rubano troppo del nostro tempo, e finiamo per vivere con le priorità sbagliate. Se dici di sì ad ogni richiesta, non porterai mai a termine ciò che Dio ti ha chiamato a fare. L’apostolo Paolo lo aveva capito: “… pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù.” Una vita in cui qualsiasi cosa va bene, è in realtà una vita dove niente va bene. La tua sfida più importante è pensare e fare delle cose che in ultima anali- si contano ed hanno valore. “Se fossero savi capirebbero e considererebbero la fine che li aspetta” (Deuteronomio 32:29). |