“COSì è, PER VOLERE DI DIO, LA MIA DINASTIA” 2 SAMUELE 23:5 (TILC)
Sei hai dei ruoli di responsabilità in chiesa o al lavoro, ecco una domanda sulla quale dovresti seriamente riflettere. Se non ami e non ti prendi cura della tua famiglia, perché mai le altre persone dovrebbero rivolgersi a te per essere guidate, pensando che tu possa amarle e aver cura di loro? Ti senti punto sul vivo da questa domanda? Hai per caso reagito dicendo, “La mia vita privata è solo affare mio”? Ebbene, è qui che ti sbagli. Guidi gli altri con l’esempio. E se anche le persone non ti dicono apertamente ciò che pensano di te, non significa che non abbiano una loro opinione o che non ne parlino con altri. Nella ricerca del successo, porti con te la tua famiglia o la lasci indietro? Dai loro il tempo e l’attenzione che si meritano, o sono regolarmente soggetti alla tua frustrazione, al termine di giornate faticose?
Sono per te più importanti della tua carriera, del tuo successo o della tua soddisfazione personale? Dovrebbero esserlo. Se ottieni ogni possibile lode e riconoscimento professionale, ma fallisci sul fronte familiare, che cosa avrai guadagnato? Chi ti celebrerà? Lo psicologo William James ha scritto: “In ognuno c’è il desiderio profondo di essere apprezzato.” E i tiepidi apprezzamenti di qualche collaboratore non soddisferanno questo bisogno. Può solo essere soddisfatto in una casa dove l’accettazione, l’amore e l’incoraggiamento uniscono tra di loro i membri di quella famiglia. La tua casa dovrebbe essere il tuo paradiso, il luogo dove trovi riparo dalle tempeste della vita. Che cosa stai facendo perché sia così?