Comprendere la parola “accreditare”

“GLI FU ACCREDITATO COME GIUSTIZIA… MA ANCHE PER NOI, AI QUALI SARÀ PURE ACCREDITATO; PER NOI CHE CREDIAMO IN COLUI CHE HA RISUSCITATO DAI MORTI GESÙ” ROMANI 4:22, 24
Immagina di trasferire dei fondi da un conto ad un altro. Le banche lo fanno ogni giorno. Adesso immaginati indigente e incapace di ripagare i tuoi debiti. E che dopo un sorprendente atto di grazia, qualcuno si prenda carico di tutti i tuoi debiti, e trasferisca sul tuo conto una così grande ricchezza da non dover né lavorare né preoccuparti per il resto della tua vita. Questo è accaduto alla croce quando Dio ha imputato a Gesù tutti i nostri peccati dalla culla alla tomba e ti ha accreditato la Sua giustizia. 
 
Non è pazzesco? Diresti, “No grazie. Credo che pagherò alla mia maniera”? oppure, “Non posso permettere che tu faccia tutto mentre io non faccio niente, per questo cercherò per il resto della mia vita di meritare il tuo amore e la tua grazia”? La salvezza è come un cibo sano etichettato con: “Privo di additivi artificiali.” Comprendi questa verità: La giustizia richiesta per andare in cielo non è comportarsi nel modo giusto, ma credere nel modo giusto. Dirai, “Ma mi sento così in colpa quando pecco.” 
 
Certo, deve essere così! La tua nuova natura sta reagendo al peccato come il tuo corpo reagirebbe mangiando un cibo avvelenato. I tuoi limiti sono stati violati e il tuo spirito rigenerato ti sta dicendo che non puoi più essere indulgente; non è quello che sei! Perché Dio ha ideato un piano di salvezza in questo modo? Perché qualsiasi giustizia che potremmo mai ottenere non è all’altezza dei Suoi standard. In realtà la chiama “abito sporco.” Afferra questo: la ricompensa in cielo è basata sul comportamento, ma l’ingresso in paradiso è basato sulla tua fiducia in Cristo soltanto.

Dio si serve di persone danneggiate

“E TU, QUANDO SARAI CONVERTITO, FORTIFICA I TUOI FRATELLI” LUCA 22:32
Troppo spesso le persone vengono svalutate o respinte a causa di ciò che hanno passato nella vita. A volte è per quello che hanno fatto ad altri, a volte per quello che gli altri hanno fatto a loro. Se sei stato in un negozio di articoli in conto vendita, sai che ci sono articoli di valore a prezzi molto scontati; devi solo sapere che cosa stai cercando. Gesù lo sa. Ai suoi occhi potresti forse essere “atterrato”, ma non “escluso”. 
 
Il dolore di Pietro per aver rinnegato Gesù era così profondo che decise di tornare al suo vecchio lavoro di pescatore. Riesci ad immaginare le voci che circolavano nel porto? “È quello che ha voltato le spalle a Gesù.” Se Pietro fosse stato un pastore, avremmo chiesto le sue dimissioni. Come minimo, non avrebbe nulla da dire che saremmo interessati ad ascoltare. Eppure, Pietro fu la prima persona che Gesù andò a cercare dopo la risurrezione. E quando lo incontrò, non menzionò mai, nemmeno una volta, la sua caduta.
 
 Ma per tre volte gli chiese: “Mi ami?” Quando Pietro rispose tre volte di sì, Gesù gli disse: “Pasci le mie pecore”, riferendosi al suo futuro di pastore e capo della chiesa (cfr. Giovanni 21:15-17). Gesù guardò oltre il passato fallimentare di Pietro e vide il suo futuro. Il fallimento di Pietro non fu una sorpresa. Gesù gli aveva detto, “E tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli.” La debolezza che aveva superato e la grazia ristoratrice che aveva sperimentato divennero alcuni dei suoi più efficaci strumenti di insegnamento per aiutare gli altri. Se Dio ti rimprovera, è per risanarti e usarti per i suoi scopi.

Avere la prospettiva di Dio

“PERCIÒ NON CI SCORAGGIAMO” 2 CORINZI 4:16
Scrivendo alla chiesa di Corinto, Paolo riflette sul costo del servizio a Gesù: “Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini. Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità” (2 Corinzi 11:24-27). 
 
Che cosa ha permesso a Paolo di vivere al di sopra dei suoi problemi invece di esserne schiacciato? La prospettiva di Dio! “Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” (2 Corinzi 4:16-18).
 
 Paolo elaborava le cose in modo diverso. Quando non aveva nulla di materiale credeva che, “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). E nell’attesa del patibolo del boia, ha scritto, “Ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio” (Filippesi 1:23). Oggi chiedi a Dio di darti la Sua prospettiva sulle cose!

Non guardare ai cristiani, guarda a Cristo

“SIGNORE, E LUI?” GIOVANNI 21:21
Un giorno Pietro guardò Giovanni e chiese a Gesù, “Signore, e lui?” Gesù gli rispose: “… che t’importa? Tu seguimi” (Giovanni 21:22). Quando gli altri ti deludono, ricordati che anche tu hai deluso altri. Quando gli altri ti danno dei cattivi consigli, ricordati che anche tu hai dato dei cattivi consigli ad altri. C’è solo una persona che non ti deluderà e che ti indicherà sempre la giusta direzione, Gesù. Non solo Lui conosce la via, Lui è la via. “Chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Giovanni 8:12).
 
 Anche il miglior credente potrebbe farti inciampare o confonderti. Ma quando segui Gesù, Egli illuminerà ogni tuo passo. Gli stessi discepoli di Gesù ti avrebbero deluso. Pietro aveva dei pregiudizi razziali e talvolta onorava gli Ebrei più dei Gentili. Giacomo e Giovanni avrebbero voluto far scendere il fuoco dal cielo su chi aveva negato ospitalità a Gesù e ai suoi discepoli. Tommaso dubitava della verità della risurrezione e disse, “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò” (cfr. Giovanni 20:25). 
 
Certo, le persone ti deluderanno, ma Gesù non lo farà mai. Ecco perché la Bibbia dice, “Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:1-2). Le uniche persone che possono deluderti sono quelle su cui ti appoggi. Quindi, la parola per te oggi è: appoggiati meno alle persone e più a Gesù.

Pastore, mantieni la spada affilata

“PRENDETE… LA SPADA DELLO SPIRITO CHE È LA PAROLA DI DIO” EFESINI 6:17
Paolo avvertì suo figlio spirituale e successore, Timoteo: “Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati” (2 Timoteo 3:1-5). 
 
Leggendo questo elenco ti rendi conto che Paolo avrebbe potuto facilmente descrivere la generazione in cui viviamo oggi. Allora, qual è la risposta? Uomini e donne di Dio che sappiano maneggiare abilmente la spada della Sua Parola. E se sei uno di questi, puoi stare certo che Satana ti ha preso di mira. Vuole smussare il bordo affilato della tua spada in modo che il tuo messaggio sia inefficace. E’ un vecchio trucco che i Filistei, arcinemici di Israele, usavano per tenerli in cattività. Si sbarazzavano di tutti i fabbri del paese (cfr. 1 Samuele 13:19). 
 
Di conseguenza, gli Israeliti non avevano modo di affilare le loro spade, difendersi e liberarsi dal giogo dell’oppressione. Afferri il messaggio? Il popolo di Dio tende a diventare spento, indolente e ha bisogno di essere affilato spiritualmente. Pastore, in quanto fabbro spirituale, la tua vocazione è quella di affilarli. E il lavoro di Satana sarà cercare di fermarti in ogni modo possibile (cfr. 1 Pietro 5:8). Quindi, vivi sulle tue ginocchia e fondato sulla Parola di Dio. L’ora è tarda e il bisogno è grande. Pastore, Dio conta su di te per mantenere la tua spada affilata

Rallegrati, il quarantunesimo giorno sta arrivando!

“PER QUARANTA GIORNI ERA TENTATO DAL DIAVOLO” LUCA 4:2
Nella Parola di Dio, il numero quaranta indica la prova, le difficoltà e le tentazioni. Dio disse a Noè “Farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti: sterminerò dalla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto” (Genesi 7:4). Golia sfidò l’esercito di Israele per quaranta giorni: “Intanto il Filisteo si faceva avanti mattina e sera; si presentò così per quaranta giorni” (1 Samuele 17:16). All’inizio del suo ministero, Gesù fu attaccato da Satana per quaranta giorni: “Gesù…fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dov’era tentato dal diavolo” (Luca 4:1-2). 
 
Ma il quarantunesimo giorno stava arrivando! Dopo quaranta giorni di pioggia, Dio diede all’umanità un nuovo inizio. Dopo quaranta giorni di minacce da parte di Golia, Dio diede a Davide una vittoria straordinaria. Dopo quaranta giorni di tentazione, “Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea, e la sua fama si sparse per tutta la regione” (Luca 4:14). Quindi, la parola per te oggi è, tieni duro; il quarantunesimo giorno sta arrivando! Non cedere alla paura e alla disperazione. Non mollare e non scappare. Dio ha ordinato la vittoria per te.
 
 Potresti aver preso qualche colpo e avere delle cicatrici, ma Dio ti porterà a superare la prova e ti renderà più forte e più saggio, se ti fidi di Lui rimanendo fedele alla Sua Parola. La Bibbia dice, “Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo” (1 Giovanni 4:4). La potenza che opera in te è più grande delle circostanze che ti circondano e dei nemici che si oppongono alla tua vita. Quindi, la parola per te oggi è: gioisci, il quarantunesimo giorno sta arrivando!

Padri, lasciate le orme per i vostri figli

“E VOI, PADRI, NON IRRITATE I VOSTRI FIGLI, MA, ALLEVATELI NELLA DISCIPLINA E NELL’ISTRUZIONE DEL SIGNORE” EFESINI 6:4
 Si racconta di un uomo al supermercato con un bambino che urlava nel carrello della spesa. Continuava a ripetere a bassa voce: “Stai calmo, George. Andrà tutto bene, George.” Una signora che guardava con ammirazione disse all’uomo: “Lei è da lodare per la sua pazienza nel cercare di calmare il piccolo George.” L’uomo rispose: “Signora, si sbaglia, io sono George!” Se sei genitore, puoi capire! Invece di dire: “Padri, non irritate i vostri figli”, non ti sembra che a volte la Bibbia dovrebbe dire: “Figli, non irritate i vostri padri”? Ma non lo fa.
 
 Perché i genitori sono chiamati ad essere un esempio dell’amore di Dio e i figli imparano meglio dall’osservazione. Fare la spesa al supermercato è un’opportunità per mostrare ai tuoi figli il modo corretto di comportarsi. Non c’è modello più importante per i figli di un genitore. E non c’è mai stato un bisogno così grande di genitori santi come ne abbiamo oggi. Colossesi 3:21 dice, “Padri, non irritate i vostri figli, affinché non si scoraggino.” Ciò significa essere un modello di pazienza e amore per i propri figli. 
 
Dall’educazione al vasino all’istruzione, i genitori sono messi al loro posto da Dio per essere lo strumento che trasforma gli insegnamenti della Bibbia in una testimonianza vivente per i propri figli. In un’epoca in cui stiamo pagando a caro prezzo la mancanza di veri padri in casa, le Scritture ci ricordano che “Il padre farà conoscere ai suoi figli la Tua fedeltà” (Isaia 38:19). Padre, impegnati a seguire il Signore e a lasciare delle orme che i tuoi figli possano seguire.

Sii disposto a cambiare (4)

“CRESCENDO NELLA CONOSCENZA DI DIO” COLOSSESI 1:10
 Per crescere devi dedicarti al processo. Che si tratti della carriera, del matrimonio, del ministerio o del cammino con Dio, una volta che ti dedichi con metodo alla crescita, allo sviluppo e a uno stile di vita improntato ad un miglioramento intenzionale, diventa normale per te. E ti accorgi anche quando non fai progressi. Manca qualcosa! 
 
Si dice che il pianista polacco-americano Arthur Rubinstein si rifiutasse di ascoltare le registrazioni delle sue esecuzioni. Anche a distanza di pochi mesi, non era soddisfatto di ciò che ascoltava. Perché? Perché nel frattempo lui era cambiato e migliorato, ma le sue registrazioni no. Fermati a pensare agli elementi non negoziabili della tua vita. Per che cosa sei disposto a vivere e a morire? Scrivi ciò che vuoi tenere stretto ad ogni costo e spiegane il motivo. Dopo aver fatto questo, tutto il resto dovrebbe essere aperto al cambiamento.
 
Ecco come Paolo pregava per i Cristiani della chiesa di Colosse: “Perciò non cessiamo di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti; ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce” (Colossesi 1: 9-12).

Sii disposto a cambiare (3)

“ESAMINAMI, O DIO, E CONOSCI IL MIO CUORE” SALMO 139:23
 Il cambiamento deve avvenire dentro di te prima che possa avvenire intorno a te. In un vecchio fumetto dei Peanuts, Lucy dice a Charlie Brown che vorrebbe cambiare il mondo. Così Charlie le chiede: “Da dove incominceresti?” Nel suo tipico stile, Lucy gli risponde: “Inizierei da te.” Pensaci: quando abbiamo problemi coniugali, a volte preghiamo: “Signore aiuta il mio coniuge a cambiare!” Ma, probabilmente, le cose miglioreranno quando sarai disposto a pregare, “Signore, aiutami a cambiare!” Il mutamento dell’atmosfera e delle dinamiche in casa tua di solito inizia con il cambiamento delle tue azioni e reazioni. 
 
La Bibbia dice, “Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili…non rendete oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite… affinché ereditiate la benedizione” (1 Pietro 3:8-9). Quando qualcosa non ci piace, vogliamo che tutti, tranne noi, cambino! La verità è che siamo restii cambiamento. Nel romanzo “Il Giardino segreto”, la scrittrice Frances Hodgson Burnett si esprime così: “All’inizio la gente rifiuta di credere che una nuova cosa strana possa essere fatta, poi inizia a sperare che possa essere fatta, poi vede che è possibile farla, infine viene fatta e tutto il mondo si chiede come mai non sia stata fatta secoli prima.” 
 
Per cambiare il mondo, devi prima cambiare te stesso. Il salmista pregò: “Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna” (Salmi 139:23,24). Mentre inizierai a cambiare in meglio, gli altri se ne accorgeranno e reagiranno di conseguenza. Così, oggi fai tua questa preghiera: “Signore, fa’ che il cambiamento che cerco cominci da me!

Sii disposto a cambiare (2)

“ANZI, A DIRE IL VERO, RITENGO CHE OGNI COSA SIA UN DANNO DI FRONTE ALL’ECCELLENZA DELLA CONOSCENZA DI CRISTO GESÙ” FILIPPESI 3:8
Devi essere disposto a pagare il prezzo del cambiamento. Il drammaturgo e sceneggiatore Sidney Howard ha detto: “Sapere che cosa vuoi significa, per la metà, sapere bene a che cosa devi rinunciare per ottenerlo.” Il cambiamento ha sempre un costo, se non in denaro, in tempo, creatività ed energia. In effetti, se non ti costa nulla, è probabile che non sia un vero cambiamento! 
 
Mentre consideri come apportare i cambiamenti necessari alla tua vita per migliorare e crescere, è importante valutare il prezzo necessario per cambiare rispetto a rimanere come sei. Ciò significa che devi impegnarti. Il cambiamento porta con sé la crescita. Ma può anche portare dolore, soprattutto quando significa abbandonare alcune cose per abbracciarne altre. Quanto ti costeranno davvero i cambiamenti che desideri? Paolo scrisse: “Ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; 
 
io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo…allo scopo di conoscere Cristo, la Potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione, ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù” (Filippesi 3:8- 12). La domanda è: quanto desideri cambiare? E, sei disposto a pagarne il prezzo?