Crescita personale; dedicati ad essa

“OCCUPATI DI QUESTE COSE E DÈDICATI TI INTERAMENTE AD ESSE” 1 TIMOTEO 4:15
Paolo aveva un programma per la successione al suo ministero. Ecco perché è stato mentore di Timoteo e lo ha istruito. “Occupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse, affinché il tuo progresso sia evidente a tutti.” Le parole “affinché il tuo progresso sia evidente a tutti”, significano che la crescita è misurabile. Prova a chiederti: guardando indietro agli ultimi anni della tua vita, in quali aree sei cresciuto? Prima di continuare a leggere, prenditi un momento e prova a rispondere con cura. Durante l’infanzia, il corpo cresce automaticamente.
 
 Inconsciamente siamo portati a credere che la crescita spirituale, emotiva e mentale funzioni allo stesso modo. Pensiamo di migliorare inevitabilmente col passare del tempo. Siamo come Charlie Brown delle strisce comiche di Charles Schultz, i Peanuts. Una volta ha detto, “Penso di aver scoperto il segreto della vita… basta bighellonare fino a quando ci si abitua.” Il problema è che non si migliora semplicemente vivendo; devi scegliere di crescere. Nessuno migliora per caso. La crescita personale non avviene così, spontaneamente, da sola.
 
 Quando hai completato la tua formazione accademica, devi farti carico in prima persona del tuo processo di crescita, perché nessun altro se ne occuperà per te. Il miglior manuale di crescita è la Bibbia. Essa è “vivente ed efficace” (Ebrei 4:12). Quello che devi sapere e che ti serve per crescere lo troverai nelle sue pagine. Quindi, apri la Bibbia. Approfondisci. Leggi. Medita su di essa. Applica i suoi principi alla tua vita, e sarai stupito dal modo in cui crescerai.

Figliol prodigo, torna a casa!

“IL SUO FIGLIO MAGGIORE… SI ADIRÒ.” LUCA 15:25, 28
La parabola del figliuol prodigo parla di due fratelli e dell’amore del loro papà per entrambi. Il più giovane lo aveva disonorato ed era finito in un porcile. Quando poi è tornato a casa, aveva perso tutto, tranne l’amore di suo padre. Quindi non importa chi sei o cosa hai fatto, Dio ti ama e ti vuole nella Sua famiglia. Gesù ha fatto una dichiarazione sorprendente: “Mentre egli era ancora lontano suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse e gli si gettò al collo e lo baciò e ribaciò” (v. 20). 
 
La cultura ebraica antica pensava che correre fosse un atto indegno per gli uomini anziani. Gli uomini indossavano lunghe vesti e dovevano sollevarle intorno alla vita per correre, scoprendo così gli indumenti intimi. Ma al padre non importava il giudizio della gente; a lui importava il figlio ribelle. Sfortunatamente, suo fratello maggiore non la pensava così. Capisci perché molti fratelli minori sono ancora nel porcile e non vogliono entrare in chiesa? Perché hanno paura che i fratelli maggiori li colpiscano col pugno del giudizio invece di toccarli con la mano aperta dell’amore.
 
 Il fratello maggiore desidera la punizione, ma il padre dà il perdono. Il fratello maggiore richiede la condanna, ma il padre dà la grazia. Il fratello maggiore vuole vendetta, ma il padre vuole la riconciliazione. Ecco la buona notizia: non importa quanto tu sia caduto in basso, sappi che, quando tornerai, ti troverai davanti il Padre celeste con le braccia aperte e con un cuore pieno d’amore per te.

Abbiamo bisogno tutti della stessa grazia

“O DIO, ABBI PIETÀ DI ME PECCATORE!” LUCA 18:13
Gesù disse: “Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo stando in piedi pregava così, dentro di sé: ‘O Dio, Ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana; pago la decima di tutto quello che possiedo.’ Ma il pubblicano stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me, peccatore!’ Io vi dico, che questo tornò a casa sua giustificato piuttosto che quello” (vv. 10-14). 
 
La differenza tra questi due uomini è che il fariseo era colpevole di peccati dello spirito, e il pubblicano era colpevole di peccati della carne. L’orgoglio chiuse la porta del cielo al fariseo e l’umiltà aprì la porta del cielo al pubblicano. Il fariseo diceva di essere innocente, ma tornò a casa colpevole. L’esattore delle tasse riconobbe di essere colpevole e tornò a casa innocente. Nel testo originale, la parola tradotta con “pietà” non è quella usata abitualmente. 
 
Si usa qui un termine che deriva dall’ebraico Kippur, che significa “espiazione” (come in Yom Kippur, “Giorno dell’Espiazione”). Il verbo “espiare” significa “coprire.” Il pubblicano in realtà sta dicendo: “Dio, ammetto che quello che già sai di me è vero. Sono un uomo peccatore con un cuore malvagio. Dio, mi coprirai?” Questo è tutto ciò che Dio aveva bisogno di sentire da lui per salvarlo, e questo è tutto ciò che Dio ha bisogno di sentire anche da te.

Dio all’opera!

“RITENGO CHE OGNI COSA SIA UN DANNO DI FRONTE ALL’ECCELLENZA DELLA CONOSCENZA DI CRISTO GESÙ MIO SIGNORE.” FILIPPESI 3:8
Le esperienze che hai fatto prima di consacrare la tua vita a Cristo, comprese le cose che rimpiangi di aver fatto, possono essere redente e messe a frutto. Prima di incontrare Gesù sulla via di Damasco, Paolo aveva dedicato la vita allo studio della legge dell’Antico Testamento. “Ero un membro dei farisei, che esigevano la più stretta obbedienza alla legge ebraica. Ero così zelante che perseguitai duramente la chiesa. E per quanto riguarda la giustizia, ho obbedito alla legge in maniera irreprensibile” (vv. 5-6 NLT). 
 
Guardando indietro, Paolo avrebbe potuto considerare sprecati i suoi anni di studio come fariseo. Ma Dio lo aveva preparato affinché mostrasse agli ebrei che Cristo era il compimento delle Scritture dell’Antico Testamento che lui conosceva così bene. È facile cadere nella trappola di pensare che Dio non inizi a lavorare nella nostra vita fino al giorno in cui arriviamo a conoscere Cristo come Salvatore. La Scrittura dice che Egli ci ha “preconosciuti”, ovvero ci ha scelti e ci ha preparati molto prima che Lo incontrassimo (cfr. Romani 8:29-30).
 
 Davide dice che Dio aveva scritto tutti i giorni della sua vita prima che accadessero (cfr. Salmo 139:16), e questo è vero anche per te. Dio opera nella tua vita in modi di cui non sei consapevole. Anche quando non riesci a sentirlo dentro di te, Egli è sempre all’opera in te, realizzando il Suo buon volere. “Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il Suo disegno benevolo” (Filippesi 2:13). La fede cambia la domanda “Dio è all’opera?” in una dichiarazione di fede: “Dio è all’opera!”

Distinguere il vero dal falso

“PERCHÉ ANCHE SATANA SI TRAVESTE DA ANGELO DI LUCE.” 2 CORINZI 11:14
In 2 Corinzi 11, Paolo rivela quattro modi in cui satana opera come maestro di falsità. Primo, fornisce un falso salvatore: “Perché anche Satana si traveste da angelo di luce.” Quindi, anche se ci sono sette che predicano Gesù, non predicano il Cristo del cristianesimo. In secondo luogo, satana presenta servi contraffatti: “Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo… Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro azioni” (vv. 13, 15) 
 
Terzo, satana porta santi contraffatti: Paolo identifica questi falsi fratelli come coloro che all’apparenza sembrano fratelli o sorelle ma sono, segretamente, tuoi nemici (cfr. Galati 2:4). Inoltre, Satana ci offre una falsa salvezza: “Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziassimo un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema” (Galati 1:8). Paolo non intende che i cristiani fingano di essere figli del diavolo, ma piuttosto che gli empi spesso sembrino essere giusti. 
 
Dio sa distinguere un peccatore da un santo, e tu troverai entrambi all’interno della chiesa così come all’esterno. E questo è un bene perché l’esposizione costante alla predicazione della Parola di Dio è ciò che cambia le persone. Gesù non ha mai affermato che la chiesa fosse perfetta, e nemmeno noi dovremmo farlo. La nostra consapevolezza di queste verità non dovrebbe renderci moralisti e giudicanti. Piuttosto, dovrebbe renderci collaboratori della grazia e della misericordia di Dio e farci consacrare più interamente a Cristo.

Getta via le tue paure

“NELL’AMORE NON C’È PAURA [NON ESISTE TERRORE], MA L’AMORE PIENO [COMPLETO, PERFETTO] CACCIA VIA LA PAURA.” 1 GIOVANNI 4:18 AMPC
Da bambino, quando dicevi una parolaccia, probabilmente i tuoi genitori minacciavano di lavarti la bocca col sapone. Bene, se la paura è una parola sporca, allora la fede nell’amore incondizionato di Dio per te è come il sapone! Troppi mettono il carro davanti ai buoi. Crediamo che Dio ci accetti in base al grado di amore che abbiamo per Lui e non in base al Suo amore per noi.
 
 La Bibbia dice: “Lo amiamo perché Egli ci ha amati per primo” (v. 19). L’amore di Dio per te non si basa su quello che tu fai, ma su quello che Cristo ha fatto al posto tuo. Quando riponi la fiducia in Lui, Dio ti vede “in Cristo” (2 Corinzi 5:17) da quel momento in poi. Vuoi sapere come ti vede Dio in questo momento e in qualsiasi altro momento? “Come Egli [Gesù] è, così siamo anche noi in questo mondo” (1 Giovanni 4:17). 
 
Significa che possiamo disobbedire a Dio e farla franca? Assolutamente no! “Perché il Signore corregge quelli che Egli ama, è vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati in essa” (Ebrei 12:6, 11). La correzione di Dio, però, non è un rifiuto! È la prova del Suo amore per te: amore incondizionato, illimitato, incrollabile, immeritato e non guadagnato. Dio non ti ama di più nei giorni in cui sei vittorioso e meno in quelli in cui sei sconfitto. Il Suo amore per te non cambia né vacilla. Sapendo questo, la verità farà aumentare la tua fede e diminuire la paura!

Distinguere il vero dal falso

“PERCHÉ ANCHE SATANA SI TRAVESTE DA ANGELO DI LUCE.” 2 CORINZI 11:14
In 2 Corinzi 11, Paolo rivela quattro modi in cui satana opera come maestro di falsità. Primo, fornisce un falso salvatore: “Perché anche Satana si traveste da angelo di luce.” Quindi, anche se ci sono sette che predicano Gesù, non predicano il Cristo del cristianesimo. In secondo luogo, satana presenta servi contraffatti: “Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo… Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro azioni” (vv. 13, 15) 
 
Terzo, satana porta santi contraffatti: Paolo identifica questi falsi fratelli come coloro che all’apparenza sembrano fratelli o sorelle ma sono, segretamente, tuoi nemici (cfr. Galati 2:4). Inoltre, Satana ci offre una falsa salvezza: “Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziassimo un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema” (Galati 1:8). Paolo non intende che i cristiani fingano di essere figli del diavolo, ma piuttosto che gli empi spesso sembrino essere giusti. 
 
Dio sa distinguere un peccatore da un santo, e tu troverai entrambi all’interno della chiesa così come all’esterno. E questo è un bene perché l’esposizione costante alla predicazione della Parola di Dio è ciò che cambia le persone. Gesù non ha mai affermato che la chiesa fosse perfetta, e nemmeno noi dovremmo farlo. La nostra consapevolezza di queste verità non dovrebbe renderci moralisti e giudicanti. Piuttosto, dovrebbe renderci collaboratori della grazia e della misericordia di Dio e farci consacrare più interamente a Cristo.

Decidi di finire rimanendo forte

“GRAZIE AL SUO POTERE DIVINO, DIO CI HA DATO TUTTO CIÒ DI CUI ABBIAMO BISOGNO.” 2 PIETRO 1:3 NLT
Seguire Dio significa portare a termine ciò che ti ha chiamato a fare. Non tutti coloro che iniziano bene finiscono bene. A volte siamo scioccati e rattristati nell’apprendere di leader caduti a causa di problemi morali o finanziari. Paolo scrive: “Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema” (Colossesi 4:14). In seguito, scriverà, “Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato” (2 Timoteo 4:10).
 
 Ci sono tre forze schierate contro di te, decise a non indietreggiare mai: il mondo, la carne e il diavolo. Il mondo cercherà di modellarti nella sua forma, la tua natura carnale cercherà di trascinarti in basso, e il diavolo userà ogni trucco possibile per sconfiggerti. Paolo era consapevole di queste tre forze quando disse: “La mia vita non vale nulla per me, a meno che non la usi per finire il lavoro che mi è stato affidato dal Signore Gesù” (Atti 20:24, NLT). Quindi, decidi di portare a termine l’incarico ricevuto da Dio e gusta ogni istante del percorso.
 
 Come si può finire rimanendo forti? “Mediante il suo potere divino, Dio ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita divina. Abbiamo ricevuto tutto questo quando siamo arrivati a conoscere Lui, Colui che ci ha chiamati a Sé per mezzo della Sua meravigliosa gloria e bontà. E grazie alla Sua gloria e alla Sua bontà, ci ha dato grandi e preziose promesse. Sono queste promesse che vi permettono di condividere la Sua natura divina e di sfuggire alla corruzione del mondo causata dai desideri umani. In vista di tutto questo, fate ogni sforzo per aderire alle promesse di Dio” (2 Pietro 1:3-5, NLT)

Governa le tue emozioni

“(AVETE IMPARATO A) RIVESTIRVI DELL’UOMO NUOVO CHE È CREATO A IMMAGINE DI DIO NELLA GIUSTIZIA E NELLA SANTITÀ CHE PROCEDONO DALLA VERITÀ.” EFESINI 4:24
Dovendo affrontare la croce, Gesù ha pregato nel giardino del Getsemani. Ha provato emozioni intense. “Essendo in agonia, Egli pregava ancor più intensamente, e il Suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra” (Luca 22:44). Erano emozioni così forti da chiedere di allontanare da lui il calice della crocifissione. Ma quella notte, Gesù ha spezzato il dominio delle emozioni grazie all’ubbidienza alla volontà di Suo Padre, “Non la Mia volontà, ma la Tua, sia fatta” (v. 42). 
 
Non solo le emozioni possono essere governate dall’obbedienza, ma obbediranno alla fede. Le emozioni faranno quello che noi, per fede, ordineremo loro di fare. Davide disse: “Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello che è in me, benedica il Suo santo nome” (Salmo 103:1). Davide ordinò alla sua anima, centro delle emozioni, di benedire il Signore, convinto che sarebbe stato così. Quindi i sentimenti possono diventare una benedizione anziché un condizionamento negativo. Paolo era convinto che le emozioni negative possono essere dismesse, e quelle positive indossate. 
 
“Sbarazzatevi della vostra vecchia natura peccaminosa e del vostro vecchio modo di vivere, che è corrotto dalla lussuria e dall’inganno. Invece, lasciate che lo Spirito rinnovi i vostri pensieri e atteggiamenti. Rivestitevi della vostra nuova natura, creata per assomigliare a Dio, ed essere veramente giusti e santi” (Efesini 4:22-24). Scrive ancora: “Lasciate che la pace di Dio regni nei vostri cuori” (Colossesi 3:15). È chiaro dalle Scritture che le emozioni possono essere governate, e la volontà può rispondere alla potenza di Dio e alla fede piuttosto che al dominio delle emozioni.

Mostra compassione verso tutti (2)

GESÙ, SMONTATO DALLA BARCA, VIDE UNA GRAN FOLLA; NE EBBE COMPASSIONE E NE GUARÌ GLI AMMALATI.” MATTEO 14:14
Gesù dimostrava compassione ovunque andasse. Insegnò che dobbiamo prenderci cura degli “ultimi” tra noi (Matteo 25:40). La chiesa del Nuovo Testamento ha continuato il Suo “marchio” eliminando il razzismo e molti altri “ismi.” “Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina… voi tutti siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:28). Seguire Cristo significa mostrare compassione verso tutti, che ti piaccia o no.
 
 Sei chiamato a praticare la compassione dove lavori e dove vivi. Jean Henri Dunant non poteva sopportare il pianto dei soldati feriti sul campo di battaglia, così questo filantropo svizzero dedicò la vita ad aiutarli nel nome di Gesù e nel 1860 fondò la Croce Rossa. Ogni volta che la vedi, vedi l’impronta di Gesù. In Germania, il pastore luterano Theodor Fliedner insegnò ad un gruppo di donne, per la maggior parte contadine, a curare i malati. 
 
Questo ha dato impulso allo sviluppo di ospedali in tutta Europa e ha ispirato Florence Nightingale a dare la vita per prendersi cura dei malati. Padre Damien, un prete belga, lavorò alle Hawaii nel diciannovesimo secolo e fondò un luogo dove i lebbrosi potessero essere amati e curati. Ogni settimana diceva loro: “Dio ama voi lebbrosi.” Poi, una volta si alzò e disse: “Dio ama noi lebbrosi.” Morì di lebbra. Gesù ha detto che ogni atto di gentilezza gratuito verso qualcuno, compresi coloro che non lo meritano, “lo avete fatto a me” (Matteo 25:40).