Amicizia

“L’AMICO AMA IN OGNI TEMPO; È NATO PER ESSERE UN FRATELLO NELLA SVENTURA.” PROVERBI 17:17
Gionatan era il legittimo erede al trono di suo padre, Saul, ma Davide era stato chiamato da Dio a succedere a Saul come prossimo re di Israele. Dal primo giorno furono in rotta di collisione. Avevano tutto da perdere diventando amici, perché in definitiva solo uno di loro avrebbe potuto regnare. Quindi, come gestirono la situazione? Erano competitivi, sospettosi o gelosi l’uno dell’altro? No, perché nessuno dei due era interessato a promuovere se stesso. Dice la Bibbia, “Gionatan fece alleanza con Davide… si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura” (1 Samuele 18:3-4).
 
 Questi erano i suoi beni personali più preziosi. Era disposto a rischiare la sua vita per Davide, nonostante gli avvertimenti di suo padre Saul, secondo cui il trono di Gionatan non sarebbe mai stato stabilito finché Davide fosse stato in vita (cfr. 1 Samuele 20:31). Allo stesso modo, Davide mise a repentaglio la sua vita combattendo i Filistei per aiutare Saul e Gionatan a stabilire il loro regno. Il punto della storia è questo: un vero amico è “lì per te”, anche quando preferirebbe essere altrove. 
 
Come ha detto una celebrità: “Molte persone vogliono viaggiare con te nella limousine, ma ciò che cerchi è qualcuno che prenderà l’autobus con te quando la limousine si rompe.” Salomone scrisse: “L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura.” Quando è stata l’ultima volta che hai ringraziato Dio per i veri amici nella tua vita? Che cosa li rende tanto speciali? Non dare per scontato che sappiano quanto li apprezzi. Diglielo! Un ultimo pensiero: se vuoi avere veri amici, inizia a esserlo tu!

Continua a pregare per i tuoi figli

“INSEGNA AL RAGAZZO LA CONDOTTA CHE DEVE TENERE; ANCHE QUANDO SARÀ VECCHIO NON SE NE ALLONTANERÀ.” PROVERBI 22:6
Il Figliuol Prodigo alla fine tornò a casa e fu accolto nuovamente al suo posto in famiglia. Quando perse ogni cosa e finì a fare il guardiano di maiali, la Bibbia dice: “Rientrato in sé” (Luca 15:17). E’ duro guardare soffrire chi ami, ma talvolta hanno bisogno di toccare il fondo per potersi rialzare. Il punto di rottura del Figliol Prodigo è diventato il suo punto di svolta. “Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: “Padre, ho peccato” (v.18). Nota: suo padre era un buon genitore con un figlio ribelle. Se questo descrive la tua situazione, qui ci sono tre buoni consigli: 1. Non incolpare te stesso. 
 
2. Non giudicare le debolezze dei tuoi figli dalla tua posizione di forza in Dio. La ragione per cui i figli non possono vedere è perché sono ciechi spiritualmente. Ma Dio può aprire i loro occhi. Gesù disse: “Nessuno può venire a me se il Padre … non lo attira” (Giovanni 6:44). Tu occupati di pregare, e lascia che Dio si occupi di attirare. 3. Mantieni cuore e porta aperti. Quando infine il Figliuol Prodigo tornò in sé, sapeva bene dove andare: tornare a casa, da suo padre che lo amava.

 Non puoi salvare i tuoi figli dalle conseguenze delle loro azioni e potresti non essere in grado di ridurre la sofferenza che stanno attraversando. Ma se preghi, mantieni il tuo cuore e la tua porta aperti, Dio può ricondurli indietro. “Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà.” Questa è una promessa su cui oggi puoi poggiare con certezza.

Voltare pagina

“GIUSEPPE CHIAMÒ IL PRIMOGENITO MANASSE… IL SECONDO LO CHIAMÒ EFRAIM.” GENESI 41:51-52
Quando sperimenti una tragedia o una perdita, a meno di non ricevere aiuto, rischi di chiuderti emotivamente e rimanere bloccato. Quando ti focalizzi sul dolore del passato, rischi di perdere la benedizione che Dio ha in serbo per te nel futuro. Se qualcuno aveva tutto il diritto di disperarsi e mollare, quello era Giuseppe. Chi avrebbe dovuto amarlo, lo odiava e lo tradì. Fu diffamato, dissero menzogne su di lui, e fu imprigionato ingiustamente. 
 
Come sopravvisse a tutto questo? Quattro volte in Genesi 39 la Bibbia dice: “Il Signore era con Giuseppe.” Avere il senso della presenza di Dio ti sosterrà quando attraversi situazioni che altrimenti ti distruggerebbero. Giuseppe capì che la strada verso la libertà e la realizzazione del destino che Dio voleva per lui era nel perdonare e nel dimenticare, piuttosto che nel restare aggrappato al risentimento. Da cosa lo sappiamo? Dal nome che Giuseppe diede ai suoi due figli. “Giuseppe chiamò il primogenito Manasse perché disse: “Dio mi ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre.” 
 
Il secondo lo chiamò Efraim perché, disse: “Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione.” Chi ha reso capace Giuseppe di dimenticare il dolore inflittogli dalla sua famiglia? Dio! Che cosa lo ha reso capace di superare le ingiustizie ricevute dagli altri? Un senso quotidiano della presenza di Dio. Ed oggi, la presenza di Dio farà tutto questo anche per te. La Sua promessa per te è: “Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te… quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato… perché io sono il Signore, il tuo Dio” (Isaia 43:2-3).

Solo Gesù può soddisfare la tua anima

“CHI BEVE DELL’ACQUA CHE IO GLI DARÒ, NON AVRÀ MAI PIÙ SETE.” GIOVANNI 4:14
La donna che Gesù incontrò al pozzo era stata sposata cinque volte. Aveva provato varie relazioni nel tentativo di colmare il vuoto dentro di lei. Ma non ha funzionato per lei, e non funzionerà per te. Né lo farà salire la scala aziendale o acquisire sempre più cose o raggiungere la fama. Nota ciò che Gesù disse a questa donna: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete” (v.13).
 
 Quando sei nel deserto senza acqua, arriva un momento in cui inizi a vedere miraggi e a credere cose che non sono vere. Così, se la tua anima è arida e assetata, inizi a cercare cose che non sono vere e non possono soddisfarla. Gesù non menzionò il passato della donna per imbarazzarla; vi ha fatto riferimento per una sola ragione: farle sapere di poter guarire le ferite del suo passato e darle la speranza di un futuro migliore. E così fece. Non solo Gesù la trasformò, ma lei divenne la prima persona ad introdurre il vangelo in Samaria.
 
 Forse pensi di essere al di là di ogni speranza e redenzione. Davide non lo era, eppure commise adulterio e lo coprì con un omicidio. Pietro non lo era, eppure rinnegò Gesù. Tommaso non lo era, anche se è ancora ricordato come il dubbioso. Paolo non lo era, eppure aveva ucciso i cristiani prima di diventarne uno. I tuoi desideri insoddisfatti e la tua sete insaziabile sono un fattore positivo, non negativo, se lasci che ti guidino ai piedi di Gesù. Ecco la Sua promessa: “L’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (v.14).

Capire la giustizia

“ORA PERÒ, INDIPENDENTEMENTE DALLA LEGGE, È STATA MANIFESTATA LA GIUSTIZIA DI DIO.” ROMANI 3:21
Andrai in cielo perché hai confidato nella giustizia di Cristo, non nella tua. Dirai: “Ma non è importante fare le cose giuste?” Assolutamente sì. La tua ricompensa in cielo sarà basata su ciò che fai per Dio qui sulla terra. Ma la salvezza dipende dalla fede nell’opera di Cristo, non nella tua. Satana questo lo sa e proverà a riportarti indietro ad una vita cristiana basata sulle opere. E quando sbagli, come sicuramente avverrà, ti condannerà e ti dirà che non sei all’altezza e, quindi, non sei degno dell’amore e dell’approvazione di Dio. 
 
Nota cosa fa questo senso di condanna: 1. Ti priva della fiducia di poter stare davanti a Dio. Non riesci a rivendicare le Sue promesse perché ti senti indegno. Trentuno volte la Scrittura afferma che noi siamo “in Cristo.” Cioè, una volta per ogni giorno del mese.Quindi, ogni giorno ricordati che tu sei “in Cristo”, e poiché Egli è degno, sei accettato. 2. Ti rende irritabile e rende sgradevole agli altri starti vicino. I terapisti che si occupano di dipendenze descrivono questo stato d’animo come “essere strani, inquieti”, a disagio nella propria pelle. 
 
Il risultato è che il nostro comportamento viene condizionato dal nostro stato d’animo. Qual è la risposta? Paolo ce la dà: “Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono” (vv. 20-22). In sostanza, la giustizia è accreditata sul tuo conto attraverso la fede, non le opere. Oggi tu sei amato ed accettato “in Cristo.”.

Quando Dio si presenta

“IL NOSTRO DIO, CHE NOI SERVIAMO, HA IL POTERE DI SALVARCI… ANCHE SE QUESTO NON ACCADESSE…” DANIELE 3:17-18
A Shadrac, Mesach e Abed- Nego fu ordinato di prostrarsi dinanzi alla statua di Nabucodonosor. Era una statua d’oro alta 27 metri. Quando si rifiutarono, il re minacciò di gettarli nella fornace ardente. Ecco la loro risposta: “Il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. Anche se questo non accadesse… noi non serviremo i tuoi dei”(vv. 17-18). 
 
Quando si presenta Dio? Quando dici: “Dio è capace di liberarmi, ma se non lo fa, io lo servirò comunque.” È meraviglioso quando Dio provvede ciò di cui abbiamo bisogno, tuttavia la fede sincera è quella che dice: “continuo a fidarmi di Lui anche se non mi esaudisce”.

Pietro scrive: “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:6-7). 
 Un ulteriore dice che lo vide Nabucodonosor e lo descrisse come “un figlio degli dei” (Daniele 3:25). Quindi, anche quando non lo sai, la tua fede, la tua vita e la tua testimonianza influenzano chi ti circonda e danno gloria a Dio.

Raccogli, conserva e condividi

“ESSI RACCOLGANO TUTTI I VIVERI DI QUESTE SETTE ANNATE BUONE CHE STANNO PER VENIRE E LI CONSERVINO.” GENESI 41:35
Nota ciò che Giuseppe disse al Faraone: “Preleva il quinto delle raccolte del paese d’Egitto durante i sette anni d’abbondanza… raccolgano tutti i viveri di queste sette annate buone che stanno per venire e lo conservino… Questi viveri saranno una riserva per il paese, in vista dei sette anni di carestia che verranno … così il paese non perirà” (vv. 34-36). Troviamo in questa storia due insegnamenti importanti.
 
1. Non permettere che i tempi duri “mangino”quelli buoni (cfr. Genesi 41:17-24). Quale è il modo migliore per farlo? E’ quello di restare fermi sulla Parola di Dio durante i tempi di scoraggiamento e difficoltà. “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6). 2. Non limitarti a gioire dei tempi buoni; raccogli da loro la saggezza, la forza, le strategie, le relazioni e le risorse che ti sosterranno nei momenti bui. 
 
Paolo scrive: “Non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza, esperienza” (Romani 5:3-4). E quando Dio ti benedice, non limitarti a conservare la benedizione: condividila con gli altri. Pratica la legge della reciprocità che Gesù ha insegnato: “Date, e vi sarà dato… perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi” (Luca 6:38). Ciò a cui ti aggrappi per scopi egoistici, alla fine lo perderai. Ma quando dai e benedici gli altri, Dio ha promesso di ricompensarti, sia ora che per l’eternità.

Non mollare!

““PER TUTTO C’È IL SUO TEMPO, C’È IL SUO MOMENTO PER OGNI COSA SOTTO IL CIELO.” ECCLESIASTE 3:1
Salomone dice, “C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 
 
un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace” (vv. 2-8). Un totale di ventotto “tempi” diversi. Ma nota che Salomone non ha inserito “un tempo per mollare!” Finché resti sul campo di battaglia, Dio può cambiare la tua situazione e darti la vittoria.
 
 Se oggi sei preoccupato per il tuo matrimonio, i figli, la salute, le finanze, il lavoro o il futuro, ecco una promessa su cui stare fermo: “Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l’eredità dei servi del Signore, la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice il Signore” (Isaia 54:17). Dio non ha detto che un arma non sarebbe stata fabbricata contro te, ma ha detto che non sarebbe “riuscita”. Dunque, non mollare!

Resta fermo sulla promessa che Dio ti ha dato ­

“FINO AL TEMPO IN CUI SI AVVERÒ QUANTO AVEVA PREDETTO, LA PAROLA DEL SIGNORE LO AFFINÒ” SALMO 105:19
Quando i fratelli di Giuseppe lo spogliarono della tunica variopinta segno del favore del padre, che cosa lo tenne saldo? La promessa che Dio gli aveva fatto. Quando fu gettato in una buca e venduto come schiavo, che cosa lo tenne saldo? La promessa di Dio. Quando il servo con cui fece amicizia in prigione non mantenne l’impegno di parlare in suo favore col Faraone, che cosa lo tenne saldo? La promessa di Dio. “Giuseppe… fu venduto come schiavo. Gli legarono i piedi con ceppi. Fino al tempo in cui si avverò quanto aveva predetto, la parola del SIGNORE lo affinò. 
 
Il re lo fece slegare, il dominatore di popoli lo liberò; lo stabilì signore della sua casa” (vv. 17-21). La Parola di Dio resisterà alla prova del tempo, ma affinché si compia, devi essere forte nella fede durante i periodi di prova. Sarai messo alla prova dagli atteggiamenti e dalle azioni della tua famiglia. Sarai messo alla prova dall’infedeltà e dal tradimento degli amici di cui ti fidavi. Sarai messo alla prova dal vivere in circostanze di avversità e difficoltà che sembrano opposte a ciò che Dio ti ha promesso. 
 
Vedi, Dio è più interessato al tuo carattere che al tuo benessere. La “New Living Translation” (Nuova Traduzione Vivente, NdR) traduce: “Fino a quando venne il momento di realizzare i suoi sogni, il Signore mise alla prova il carattere di Giuseppe” (v. 19). Perché testare qualcosa? Per capire se è degna di fiducia. E se dai prova di essere degno di fiducia, puoi credere con certezza a questa promessa: “Certamente verrà” (Abacuc 2:3). Quindi, resta fermo sulla promessa che Dio ti ha dato.

Cosa serve per fare la volontà di Dio

“TI SARÀ DETTO CIÒ CHE DEVI FARE.” ATTI 9:6
La vita di Paolo è cambiata per sempre quando ha chiesto: “Signore, cosa vuoi che io faccia?” Nota la risposta di Dio: “Alzati e vai in città e ti sarà detto ciò che devi fare” (v.6). Scoprire la volontà di Dio avviene per passi. 1. Il primo è la consapevolezza. Non puoi cambiare direzione se non ti rendi conto di muoverti nella direzione sbagliata. Quindi, prendi il tempo per riflettere su dove sei diretto. Se non è dove hai bisogno di andare, scrivi i passi che devi intraprendere per cambiare direzione e realizzare ciò che vuoi realizzare. 
 
Rendili il più possibile concreti. Saranno di sicuro i passi giusti? Forse sì, forse no. Ma non lo saprai con certezza fino a quando non ti muovi in avanti. 2. Il secondo passo è l’azione. Non puoi vincere se non cominci! Prendi l’iniziativa. Fai ogni giorno qualcosa di specifico che ti avvicinerà di un passo al tuo obiettivo. E continua a farlo tutti i giorni. 3. Il terzo è la presa di responsabilità.
 
 Poche cose ti motiveranno a portare a termine i tuoi obiettivi come il dover rispondere dei risultati. Una buona strategia è condividere i tuoi obiettivi. Quando parli ad altri di ciò che intendi fare, ti senti spinto a perseverare. Dai loro il permesso di informarsi sui tuoi progressi. E’ come darti una scadenza, per muoverti verso di essa. Scrivere le cose nero su bianco è un altro modo di prendersi la responsabilità. Vuoi fare la volontà di Dio? Allora, inizia con questi tre passi.