Il tuo rifugio (4)

“CON LA MIA VOCE IO GRIDO AL SIGNORE, ED EGLI MI RISPONDE DAL SUO MONTE SANTO [SELA].” SALMO 3:4

A volte Gesù si alzava presto la mattina per pregare; altre volte pregava per tutta la notte. Dunque, il tuo tempo di preghiera e meditazione potrebbe essere mattina, sera o qualsiasi altro momento tu ritenga più adatto. Non devi timbrare il cartellino per ricevere il salario da Dio; Egli si accorda con te e ti invita a trascorrere del tempo con Lui. Davide disse “Con la mia voce io grido al Signore, ed egli mi risponde dal suo monte santo [Sela].” 
 
Per tutto il Libro dei Salmi, questa parolina “sela” ricorre settantuno volte in occasioni diverse. Significa fermarsi e pensare. Non viene stabilito un tempo particolare per la pausa; sembra sia lasciato a discrezione di ognuno. Sela: è un invito a riposare e a meditare; a stare quieti e a respirare profondamente; ad afferrare il momento e conservarlo per un po’. Il concetto di “sela” sembra essere al centro di un momento di preghiera e meditazione con il Signore. Quando il Signore dice “sela”, significa “smettete di agire, sedetevi ai Miei piedi. Appartenete a Me!” 
 
Che invito! E’ tutto ciò che hai desiderato e di cui hai bisogno. E che ci credi o no, le persone che fanno più fatica sono quelle coinvolte nel ministero, come Marta, eccellono quando si tratta di servire. E il pericolo è quello che nel fare tante cose per il Signore, ci riteniamo giustificati dal non sederci ai Suoi piedi e trascorrere del tempo con Lui come ha fatto Maria. Se sei stato negligente o incostante, ristabilisci il tuo tempo con il Signore e non permettere a niente d’impedirti di stare nel tuo Rifugio.

Il tuo rifugio (3)

“RINNOVA LA MIA VITA SECONDO LA TUA PAROLA.” SALMO 119:107

Quando nella vita del salmista sembrava andare tutto a pezzi, egli pregò: “rinnova la mia vita secondo la tua parola”. Ecco ciò che fa il tuo tempo di meditazione e preghiera con Dio. Allora perché non trascorrere un consistente tempo con Lui? Per due ragioni: 1. Noi pensiamo che il tempo con Dio debba essere lungo. Inizia con poco. Riserva cinque minuti per aprire la Bibbia e medita su una piccola parte delle Scritture. 
 
Parla con Dio. Digli dei tuoi bisogni e chiedi allo Spirito Santo di guidarti per tutto il giorno. Buone notizie! Hai appena sperimentato un po’ di tempo con Dio! Perciò domani ripetilo. Mentre cresce il tuo appetito spirituale, ti ritroverai a ritagliare sempre più tempo: dieci minuti, poi venti e poi continuerà a crescere. 2. Pensiamo che il nostro tempo con Dio debba essere sempre privo di rumori! Anziché evitare il trambusto, Gesù si vuole connettersi con te. Inizia a trovare modi creativi per collegarti con il Signore tutto il giorno. Ascolta i canti di adorazione mentre fai le pulizie e canta ad alta voce. Prega nello Spirito. Impara più versetti a memoria. 
 
“Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore” (Colossesi 3:23). Ascolta la Bibbia mentre guidi: ci sono tante app disponibili. Prega mentre fai esercizio: sviluppa i muscoli della tua fede! Vai a prendere un caffè con Dio: fai il tuo studio biblico al bar. Vai a fare una passeggiata con Gesù: prega per gli altri e loda il Signore per le bellezze del creato. Accoglilo nella tua routine quotidiana e le cose banali diventeranno momenti santi. Dà allo Spirito Santo il permesso di interromperti e poi fa ciò che Egli ti dice. In altre parole: vivi la vita con Gesù.

Il tuo rifugio (2)

“INFATTI NON ABBIAMO UN SOMMO SACERDOTE CHE NON POSSA SIMPATIZZARE CON NOI NELLE NOSTRE DEBOLEZZE” EBREI 4:15

Una delle strategie di satana di maggior successo per tenerci lontani dal trascorrere del tempo con Dio, è quella di ricordarci i nostri peccati e mancanze. È una menzogna: non ci credere. Nel Vecchio Testamento, il Sommo Sacerdote entrava nel luogo santissimo per l’espiazione dei peccati del popolo. Quando usciva, il popolo si rallegrava sapendo di esser stato pienamente accettato da Dio. Tenendo questo in mente, si leggano le Scritture: “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo.” 
 
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:14-16). Un’altra menzogna di Satana per tenerci lontano dal tempo con Dio, è quando dice che i più grandi santi nella storia trascorrevano ore ogni giorno in preghiera e nello studio delle Scritture. Questo è vero e forse un giorno anche tu diventerai come loro. 
 
Ma nel frattempo, che cosa dovresti fare? Inizia da poco, ma comincia! Il pastore Greg Laurie contrappone la fame spirituale alla fame naturale: “quando si ha fame naturale, si mangia e ci si sente soddisfatti. Ma la fame spirituale è diversa: è solo quando si inizia a mangiare che ci si rende conto di quanta fame si ha!” Perciò, quando non riesci a trascorrere il tuo tempo di meditazione e preghiera con Dio, non sentirti colpevole; sentiti affamato. Quando “provate e vedrete quanto il SIGNORE è buono!” (Salmo 34:8), vorrai stare sempre più tempo con Lui: il che è fantastico, perché Egli vuole proprio questo.

Il tuo rifugio (1)

“TU SEI IL MIO RIFUGIO E IL MIO SCUDO; IO SPERO NELLA TUA PAROLA.” SALMO 119:114

Che cosa ti impedisce di trascorrere regolarmente del tempo in preghiera e meditazione con Dio? Forse al solo pensiero iniziano i “dovrei”, i “sarebbe il caso”, come se fosse un’altra delle cose da fare nell’infinita lista della vita, e ti riprometti di farlo più avanti, in tempi più tranquilli. Bisogna sfatare il mito e le aspettative improbabili che il nemico usa per impedirci di sperimentare la gioia di conoscere Gesù ed essere conosciuti da Lui. 
 
Davide scrisse: “Una cosa ho chiesto al SIGNORE, e quella ricerco: abitare nella casa del SIGNORE tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del SIGNORE, e meditare nel suo tempio. Poiché Egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia. E ora la mia testa s’innalza sui miei nemici che mi circondano. Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia; canterò e salmeggerò al SIGNORE. Il mio cuore mi dice da parte tua: “Cercate il mio volto!” Io cerco il tuo volto, o SIGNORE” (Salmi 27:4-6,8). 
 
Quando Davide scrisse queste parole, non c’era un tempio o una casa del Signore; perciò che cosa voleva dire Davide? Che il Signore è vicino a te nella preghiera; che puoi cercare il Signore, rallegrarti in Lui, meditare su di Lui e parlare con Lui ovunque e in ogni momento. Le parole “tu sei il mio rifugio e il mio scudo” significano che ti puoi sottrarre alle persone, alle pressioni e ai problemi e attingere nuove forze dal Signore comunicando con Lui nel tuo cuore e nella tua mente, in qualsiasi luogo e momento.

Dio ha un piano per la tua vita

“INFATTI IO SO I PENSIERI CHE MEDITO PER VOI, DICE IL SIGNORE, PENSIERI DI PACE E NON DI MALE, PER DARVI UN AVVENIRE E UNA SPERANZA.” GEREMIA 29:11

Paolo era completamente immerso nel compito affidatogli da Dio. E tu? Quando si tratta di mettere barriere al successo, di solito noi siamo i nostri peggiori nemici. Compiere i passi necessari per realizzare un sogno che viene da Dio, ti costerà. Dovrai lavorare sodo, fare sacrifici, continuare a imparare, crescere, cambiare. 
 
Sei disposto a farlo? La maggior parte delle persone non lo è. Chiedigli quando faranno ciò che vogliono e ti risponderanno: “Un giorno!” Perché non ora? Non sei pronto? Può darsi, ma se aspetti di essere pronto, forse, non lo farai mai. Si è pronti solo quando si inizia. E sei hai la volontà di iniziare, ecco alcune cose che devi mettere in conto: primo, sarà diverso da ciò che immagini; secondo, sarà più difficile di quanto immagini; terzo, sarà meglio di come immagini. 
 
Mark Twain ha detto che i giorni migliori nella vita di una persona sono quando nasce e quando scopre perché è nata. Se vuoi sapere il motivo per cui sei venuto al mondo, trascorri del tempo con Dio. La Sua Parola dice: “Infatti io so i pensieri che medito per voi, dice il SIGNORE: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza, Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (vv. 11-13).

Lezioni dalla vita di Giuseppe (4)

“GIUSEPPE…FECE COME L’ANGELO DEL SIGNORE GLI AVEVA COMANDATO.” MATTEO 1:24

Ci sono propositi divini che devono essere fedelmente sorvegliati e protetti affinché si adempiano. Giuseppe ci dà tre chiavi per vedere realizzate le promesse di Dio. La prima è la misericordia, la seconda è la fede. Guardiamo alla terza: l’obbedienza. “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù” (Matteo 1:24-25). 
 
Giuseppe obbedì a Dio quando, umanamente parlando, le circostanze non avevano senso. Obbedì a Dio quando in cuor suo era tormentato dal dubbio. Obbedì a Dio quando si sentiva in subbuglio. Obbedì a Dio quando ciò significava lasciare la propria casa e andare a vivere in Egitto fino alla morte di Erode. Questo implicava lasciarsi alle spalle affari e commercio fiorenti, amici e parenti. Significava vivere in una terra di cui non capiva o parlava la lingua. E non sapeva nemmeno per quanto tempo sarebbero rimasti: settimane? Mesi? Anni? 
 
Nonostante l’Egitto fosse un luogo difficile da abitare, fu un luogo di obbedienza. E le promesse di Dio sono protette nei luoghi dell’obbedienza. E le promesse per noi sono mantenute nei luoghi dell’obbedienza. Dio si rivela a noi nei luoghi dell’obbedienza. I miracoli avvengono nei luoghi dell’obbedienza. La provvidenza giunge nei luoghi dell’obbedienza. Siamo al sicuro nei luoghi dell’obbedienza. Stai aspettando l’adempimento di una promessa? Stai aspettando una risposta alle tue preghiera? Usa le chiavi di misericordia, fede e obbidienza.

Lezioni dalla vita di Giuseppe (3)

“UN ANGELO DEL SIGNORE GLI APPARVE IN SOGNO.” MATTEO 1:20

Dalla vita di Giuseppe riceviamo tre chiavi per sperimentare l’adempimento dei propositi e delle promesse di Dio nella nostra vita, la prima è la misericordia, oggi esaminiamo la seconda: la fede. “Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo” (v. 20). 
 
Giuseppe aveva in mente di divorziare in segreto da Maria; poi Dio gli svelò il piano divino. Quale fu la parte di Giuseppe? Esercitare la fede anche nelle circostanze più difficili. Confidare in Dio quando la situazione non può essere compresa o spiegata razionalmente. Dio mostrò a Giuseppe quattro cose: 1. Gli ricordò la sua identità: “Giuseppe, figlio di Davide.” Dio vuole che tu sappia chi sei “in Cristo” (cfr. Efesini 1:18-19). Hai un’identità speciale in qualità di membro della Sua famiglia redenta. 2. Gli raccomandò di non temere. Che cosa consentì a Giuseppe di superare le sue paure e andare avanti? Ascoltare Dio. Ricevere una Parola dal Signore sulla quale basarsi. 
 
Ecco ciò di cui hai bisogno (cfr. Isaia 30:21). 3. Gli diede delle direzioni: prendere Maria in moglie, essere il padre di suo figlio e chiamarlo Gesù. E qual è la lezione per te? Lasciati ammaestrare e segui le istruzioni di Dio. E’ per fede e ubbidienza che si raggiunge il piano che Dio ti ha dato. 4. Infine, Dio rassicurò Giuseppe di essere all’opera in ogni situazione. Quando anche tu realizzi questo, sperimenti la pace interiore e una nuova prospettiva.

Lezioni dalla vita di Giuseppe (2)

“GIUSEPPE…SI PROPOSE DI LASCIARLA SEGRETAMENTE.” MATTEO 1:19

Dalla vita di Giuseppe, spesa in azioni silenziose, riceviamo tre chiavi per vivere nelle promesse di Dio. Oggi guardiamo la prima chiave: misericordia. Giuseppe ci viene presentato nel bel mezzo di una crisi personale. E’ innamorato di Maria; sa che anche lei lo ama… ma viene a sapere che è incinta. Come dovrebbe reagire? Svergognarla apertamente? O abbandonarla alla lapidazione pubblica secondo la legge di Mosé? No, egli scelse misericordia piuttosto che condanna, rabbia e vendetta. 
 
La misericordia di Giuseppe preservò la vita di Maria e di Gesù non ancora nato, affinché Egli potesse adempiere al Suo mandato e diventare il nostro Salvatore. E questo comprensivo e misericordioso falegname, pronto al perdono, contribuì ad allevare un Figlio comprensivo, misericordioso e pronto al perdono. Un Figlio che avrebbe affrontato il pregiudizio e l’odio; che avrebbe superato la discriminazione della Sua cultura e trattato una donna Samaritana da pari; che avrebbe liberato “la donna al pozzo” da un’esistenza vuota e fallimentare e che avrebbe anche portato salvezza a una città intera; che avrebbe detto a una donna colpevole di adulterio in procinto di essere lapidata dalla folla di religiosi: 
 
“Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più” (Giovanni 8:11). Un Figlio che avrebbe accettato i peccatori non come malvagi, ma come perduti. Uno degli altri figli di Giuseppe, Giacomo, un giorno sarebbe giunto a credere in Gesù e scrivere uno dei libri della Bibbia nel quale disse: “La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti” (Giacomo 3:17). Qualcuno ti ha ferito? Segui l’esempio di Giuseppe e mostra misericordia.

Lezioni dalla vita di Giuseppe (1)

“GIUSEPPE…FECE COME L’ANGELO DEL SIGNORE GLI AVEVA COMANDATO.” MATTEO 1:24

Per quanto si possa indagare il Vangelo, non si troverà una singola parola di Gesù riguardo Suo padre terreno, Giuseppe, eppure fu insostituibile nella storia della nascita di Gesù. Ecco perché: Dio usò Giuseppe per proteggere e preservare la vita del Salvatore. Nei prossimi giorni cercheremo di trarre degli insegnamenti dalla vita di Giuseppe, oggi consideriamo questo: sei responsabile di proteggere i propositi e le promesse non ancora rivelati da Dio per la tua vita.
 
Proprio ora c’è una parte della volontà di Dio ancora sconosciuta che deve essere adempiuta, una parola che deve essere realizzata, un ministero che deve ancora iniziare, un membro della famiglia che deve ancora essere salvato. Sono propositi divini attualmente ancora invisibili, non ancora partoriti, che devono essere sorvegliati e protetti affinché si realizzino. Proprio come Erode ordinò la strage dei fanciulli sotto i due anni per riuscire a eliminare Gesù, così satana proverà a fare qualsiasi cosa per fermare i piani e i propositi di Dio nella tua vita e in quella dei tuoi cari. 
 
Ciò ti aiuterà a capire che la tua battaglia non è nel tuo passato o presente: ma è nel tuo futuro. Cosa fare? Primo: stare in guardia. “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1Pietro 5:8). Secondo: mettersi in preghiera per se stessi e per i propri cari. “Io ho cercato fra loro qualcuno che riparasse il muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese” (Ezechiele 22:30)

“Non disturbare”

PREDICA LA PAROLA, INSISTI IN OGNI OCCASIONE FAVOREVOLE E SFAVOREVOLE.” 2TIMOTEO 4:2

Nel preparare Timoteo al ministero, Paolo scrisse: “Predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.” In molti alberghi trovi un cartello da poter appendere alla porta della tua camera con scritto “Non disturbare.” Questo avviso significa che si vuole riposare, dormire e non essere scocciati.
 
 Appendere questo avviso sulla porta di un hotel può essere accettabile, ma, se è riferito alla tua vita, no. Hai mai notato che Dio non fa sempre le cose secondo il nostro orario o il modo a noi conveniente? Paolo disse a Timoteo che quando si trattava di servire il Signore, era tenuto a farlo “in occasione favorevole o sfavorevole.” Dobbiamo ricordare che qualsiasi cosa Dio ci chieda, vale sempre la pena farla, qualunque difficoltà o disturbo possa recare. Egli spianerà sempre la strada affinché si compia la Sua volontà, se Gli siamo ubbidienti. 
 
La Bibbia dice: “Quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio” (Romani 8:8). Nota: questa “vita carnale” non è gradita a Dio. Ciò non significa che Dio non ci ami. Significa che Egli non è soddisfatto e non accetta il nostro comportamento “quando reca nutrimento agli appetiti e agli impulsi della nostra natura carnale.” Perciò togli l’avviso “Non disturbare” dalla tua vita e impegnati nel camminare in ubbidienza poiché è il cammino per la benedizione.