La legge dell’entropia

“SE IL POPOLO NON HA RIVELAZIONE È SENZA FRENO” PROVERBI 29:18

Un pastore scrive: “La seconda legge della termodinamica stabilisce la seguente verità: se lasciato a se stesso, tutto ciò che contiene l’universo precipiterebbe nel caos e nel decadimento. Le macchine arrugginiscono, il cibo marcisce… è chiamata anche la legge dell’entropia. E l’unico modo per impedire l’entropia è introdurre un’energia esterna che ne contrasti l’azione. Il nome tecnico di ciò è neghentropia. E il frigorifero è un buon esempio. Lo attacchi alla spina elettrica e produce aria fredda che impedisce al cibo di marcire.

Se il frigorifero non è attaccato alla sua fonte di energia, l’entropia prenderà il sopravvento. Il cibo puzzerà. Non è la stessa cosa che ci succede quando non siamo collegati con Dio? La vita va verso il decadimento e il caos. Allora, come vinciamo le nostre tendenze entropiche? Risponde Salomone: “Se il popolo non ha rivelazione è senza freno.” Se il peccato è l’entropia, allora investire le nostre energie in una visione della portata di Dio, è neghentropia. La parola perire viene dal latino perire, morire, andare via storto o a male, ed entropia è un bel sinonimo. Forse molti problemi in chiesa non giungono dall’abbondanza del peccato, ma piuttosto dalla mancanza di visione?

Non stiamo insinuando che non ci siano problemi col peccato e che quei problemi non abbiano bisogno di essere risolti. Tuttavia, in molti casi non c’è una visione sufficiente da tenere le chiese impegnate, oppure la nostra visione non è sufficientemente grande da reclamare tutte le nostre energie, perciò ci concentriamo su piccolezze che ci tengono occupati. La stessa cosa vale a livello personale. Se avessimo una visione più ampia di ciò che Dio vorrebbe realizzare per e attraverso noi, i nostri problemi personali diminuirebbero, perché saremmo consumati da una causa ben più grande di noi.

Perchè resistiamo ai cambiamenti (4)

“NON DIRE: ‘COME MAI I GIORNI DI PRIMA ERANO MIGLIORI DI QUESTI?’, POICHÉ NON È DA SAGGIO DOMANDARSI QUESTO” ECCLESIASTE 7:10

Altre due ragioni per cui resistiamo ai cambiamenti sono: 1. Perché è scomodo e imbarazzante. Quando è stata l’ultima volta che avete provato qualcosa di nuovo per la prima volta? Potete darle un nome specifico? Se non lo ricordate, può darsi che la vostra zona di comfort sia diventata un solco. Un cartello in un muro conteneva due affermazioni. La prima diceva: “Se non è rotto, non aggiustarlo!” mentre la seconda diceva: “Se non è rotto, rompilo!”

A volte per non rimanere ‘inscatolati’ l’unico modo è ‘rompere la scatola’. 2. Perché noi ci aggrappiamo alle tradizioni. I Farisei non riuscivano a ricevere la verità che condivideva Cristo perché erano legati alle loro tradizioni. E molti di noi tuttora restano avvinghiati alle tradizioni. Molti di noi concludono che se qualcosa è una tradizione (un modello stabilito da molto tempo) deve essere la cosa migliore. Non è necessariamente così, perché agenti del cambiamento come Thomas Edison e Henry Ford lo dimostrarono.

Domanda: quanti tradizionalisti occorrono per cambiare una lampadina? Quattro: uno per cambiarla e tre per parlare di quanto fosse buona la vecchia lampadina! Per concludere: quando una tradizione ci collega alle altre persone o alla propria storia personale, può essere buono. Se non svolge queste funzioni, forse è arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo. La Bibbia dice: “ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno. La via degli empi è come il buio, essi non scorgono ciò che li farà cadere.” (Proverbi 4:18-19). Dunque, di quali cambiamenti avete bisogno nella vostra vita?

Perchè resistiamo ai cambiamenti (3)

“PER TUTTO C’È IL SUO TEMPO, C’È IL SUO MOMENTO PER OGNI COSA SOTTO IL CIELO” ECCLESIASTE 3:1

Che cosa succede quando si attuano i cambiamenti nel momento sbagliato? Qual è il momento buono per quel tal problema? Dal punto di vista di chi sta alla guida, ci sono effettivamente momenti migliori di altri per i cambiamenti. Il Dott. John Maxwell, che ha scritto il best seller “The 21 Irrefutable Laws of Leadership” (Le 21 leggi inconfutabili per il comando, NDT) dice: “Ho redatto la seguente lista per orientarmi durante le fasi del cambiamento; 1. Questo cambiamento aiuterà i fedeli?

2. E’ coerente con i propositi della comunità? 3. Questo cambiamento è chiaro e specifico? 4. Il primo 20% delle persone è d’accordo? 5. E’ possibile fare delle prove con questo cambiamento prima di impegnarsi completamente? 6. Le risorse fisiche, finanziarie e umane sono disponibili per fare questo cambiamento? 7. Questo cambiamento è il prossimo passo logico? 8. Ha benefici sia a lungo che a breve termine? I conduttori sono in grado di portare a termine il cambiamento? 9. Ci sono altri indizi che segnalano che questo è il momento giusto?

Prima di mettere in atto un grande cambiamento, scorro questa lista e rispondo ad ogni domanda con un sì o un no. Se ci sono troppi no, allora significa che non è il momento giusto. La tempistica è importante. La Bibbia dice: “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo… Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo” (Ecclesiaste 3:11). Se hai in mente un cambiamento, parlane con Dio, il ‘Cronometrista’ e chiedigli per prima cosa, che dovresti fare e in seconda battuta, quando dovresti farla, poi abbandonati alla fede e confida che Lui ti guidi!

Perchè resistiamo ai cambiamenti (2)

“PER FEDE ABRAAMO… UBBIDÌ… E PARTÌ SENZA SAPERE DOVE ANDAVA” EBREI 11:8

Chi di noi non vorrebbe vivere una vita di successo come quella di Abramo? Aveva fama, grandi ricchezze e persino “fu chiamato amico di Dio.” (Giacomo 2:23). Meglio di così! Ma la storia di Abramo inizia con queste parole: “Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava” (Ebrei 11:8). Come avrà fatto? Per fede! Perché noi resistiamo ai cambiamenti?

Dubbi e paura! Temiamo perdite personali. Ad ogni cambiamento imminente il primo pensiero che ci salta in mente è: “che ripercussioni avrà su di me?” Per esempio, supponiamo che un collega si avvicini e dica: “Ho appena sentito il capo che stava meditando sul fatto di lasciare a casa qualcuno oggi.” Il primo pensiero è: “Mi chiedo quali condizioni di mercato abbiano indotto questa scelta” o è “Scommetto che sta male all’idea di farlo”? No, probabilmente, il primo pensiero è “Sono a rischio?” Questa è semplicemente la natura umana.

Nell’attimo in cui affrontiamo il cambiamento ci sentiamo soli e impotenti. Dove troviamo la forza in quei momenti? In Dio! La Sua promessa è “non ti lascerò e non ti abbandonerò.” Perciò possiamo dire con fiducia: “Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?” (Ebrei 13:5-6). Rilassiamoci! Ciò che non è noto a noi, è pienamente conosciuto da Dio. E Colui che si è sempre preso cura di noi, andrà avanti a noi per prepararci la via (Cfr. Deuteronomio 31-8).

Perchè resistiamo ai cambiamenti (1)

“O DIO, RISTORACI, FA’ RISPLENDERE IL TUO VOLTO E SAREMO SALVI” SALMI 80:3

Quando Cristoforo Colombo tornò in Spagna, fu considerato un eroe nazionale e gli fu riconosciuto il merito di avere scoperto delle nuove terre. Ma pensate che la gente cambiò idea sul fatto che la terra fosse piatta? Affatto: tutti continuarono a credere che fosse piatta. Ciò fino a quando quella generazione passò e ne sorse un’altra per cui gli individui realizzarono che la terra fosse sferica, proprio come aveva rivendicato Colombo. Questo è quello che occorre per cambiare idea: una generazione intera!

Il Dott. John Maxwell scrive: “Per anni ho pensato che ai leader piacciono i cambiamenti e a nessun altro. Essendo un leader con una visione, ho sempre percepito di transitare gente riluttante verso il futuro. Alla fine ho realizzato, però, che ai leader non piacciono i cambiamenti più di quanto non piacciono agli altri, a meno che, ovviamente sia una loro idea!” Siamo franchi; i cambiamenti sono duri per chiunque. Lo scrittore Mark Twain disse: “L’unica persona a cui piacciono i cambiamenti, è un bimbo bagnato.” In effetti, i cambiamenti sono un grosso ostacolo da affrontare.

Perché? Dopo tutto, il progresso non richiede cambiamenti? E non è lo stesso per la crescita? Non possiamo andare avanti se rimaniamo fermi nello stesso posto. Perciò nei prossimi giorni parleremo del perché si resiste così tanto ai cambiamenti. Riconoscendo la sua natura cocciuta e la sua paura dei cambiamenti, Davide in quattro diverse occasioni pregò: “O Dio, ristoraci.” E’ come pregare: “Signore, ho bisogno di cambiare, ma ho paura, perciò metti in me la volontà di farlo.” E questa è una preghiera alla quale Dio risponderà, perciò inizia a pregare oggi.

Dio ti proverà in poca cosa

“SEI STATO FEDELE IN POCA COSA, TI COSTITUIRÒ SOPRA MOLTE COSE; ENTRA NELLA GIOIA DEL TUO SIGNORE”.” MATTEO 25:21

I piccoli gesti di cortesia possono passare inosservati alle persone, ma Dio li vede. E questi possono ricompensare in un modo che nemmeno immaginiamo. Prendiamo il caso di Giuseppe. Tradito dai suoi fratelli e calunniato dalla moglie del suo padrone, finisce condannato a tredici anni di prigione. Se c’è qualcuno che possa prendersela con la vita e Dio, questo è proprio lui. Tuttavia, anziché ripiegare sull’auto commiserazione, si concentrò sui bisogni altrui.

Giuseppe aveva due compagni di cella: il coppiere e il panettiere che precedentemente avevano lavorato nel palazzo del Faraone; erano entrambi caduti in disgrazia e finiti nella cella accanto a Giuseppe. Si noti ciò che la Bibbia dice: “Giuseppe, venuto la mattina da loro, li guardò e li vide tutti turbati” (Genesi 40:6). Prima che Dio consentisse a Giuseppe la cura dell’intero paese d’Egitto, Egli osservò come avesse cura dei suoi compagni. Di conseguenza, quando uno dei due ritornò nelle grazie del Faraone, Giuseppe gli fu raccomandato come colui che potesse soddisfare i suoi bisogni.

Agli occhi di Dio la compassione è importante. Se vedi un bisogno, prova a soddisfarlo. Se sogni di fare grandi cose, inizia da quelle piccole con la giusta attitudine. Sii puntuale. Finisci presto il tuo dovere. Non ti lamentare. Quando ti viene dato un compito, assolvilo e Dio ti darà la ricompensa: “Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore.” (Matteo 25:21).

Il motivo per cui sei nella prova

“POICHÉ TU CI HAI MESSI ALLA PROVA, O DIO” SALMI 66:10

Hai provato a fare la cosa giusta eppure tutto sta andando storto? Quando Giuseppe ha onorato Dio nel dire ‘no’ alla moglie di Potifar, finì in prigione. Mentre era là, disse a un suo compagno di celle: “…io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla per essere messo in questo sotterraneo” (Genesi 40:15). Se è così che ti senti oggi, Dio non ti ha però voltato le spalle.

Il Suo piano per te non è deragliato: “finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore” (Geremia 30:24). Forse sei perplesso, ma non lo è Dio. Egli sta usando ogni mezzo di questo tempo e ogni elemento di questa esperienza per prepararti. “Gli legarono i piedi con ceppi; fu oppresso con catene di ferro, finché si avverò quanto aveva predetto, e la parola del SIGNORE gli rese giustizia” (Salmi 105: 18-19).

Ti ricordi come ti sentivi durante le verifiche a scuola? In quel momento ti sembravano delle persecuzioni, ma guardandoti indietro hai capito che erano preparazione. Esse provavano quello che avevi imparato. Ti davano accesso ad un livello superiore. Ti equipaggiavano per vivere nel mondo reale. Il salmista scrisse: “Poiché tu ci hai messi alla prova, o Dio, ci hai passati al crogiuolo come l’argento.

Ci hai fatti cadere nella rete, hai posto un grave peso ai nostri fianchi. Hai fatto cavalcare uomini sul nostro capo; siamo passati attraverso il fuoco e l’acqua, ma poi ci hai tratti fuori in un luogo di refrigerio” (Salmi 66:10-12). Dio può usare le persone, il dolore e i problemi per metterti alla prova. Perché? Così che Egli possa portarti in “un luogo di refrigerio.”

Confida nell’immutabile carattere di Dio

NEL GIORNO DELLA PAURA, IO CONFIDO IN TE” SALMI 56:3

Se si vive abbastanza a lungo, la vita porta brutte notizie. Potrebbe essere la perdita di una persona cara, la propria salute, le finanze, il matrimonio, la reputazione etc. Il salmista scrisse: “Nel giorno della paura, io confido in te” (Salmi 56:3).Quando arrivano tempi duri, bisogna aggrapparsi su tutto ciò che si sa su Dio.

Qualche volta Dio ti darà la risposta, altre la garanzia della Sua presenza. In tempi mutevoli, si deve confidare nell’immutabile carattere di Dio. Un inno dice: “quando tutto attorno sembra perduto, Egli allora è tutto il mio aiuto e la mia speranza.” Questo significa negare i propri sentimenti ed emozioni? No. Davide disse: “Sfogo il mio pianto davanti a lui, espongo davanti a lui la mia tribolazione” (Salmi 142:2).

Dio non ti sta chiedendo di negare il dolore, le perdite e la realtà delle circostanze. Perfino Gesù offrì preghiere con ‘alte grida e con lacrime’ (Ebrei 5:7). Se non ci si sfoga davanti a Lui, si rischia di indurire il cuore nei Suoi confronti. Sant’Agostino disse: “Poiché negli abissi più profondi, non piangono nemmeno dagli abissi.”

E’ quando si tocca il fondo e ci si rivolge a Dio che si scopre che Egli c’è. E’ quando si viene scossi profondamente che si sviluppa una fede incrollabile in Dio. Quando questo avviene, si può confidare nella Sua Parola che dice “Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai” (Genesi 28:15)

Sappi che cosa è “altresì scritto”

“GESÙ GLI RISPOSE: «È ALTRESÌ SCRITTO: “NON TENTARE IL SIGNORE DIO TUO»” MATTEO 4:7

Satana userà delle mezze verità per intrappolarti. Egli condusse Gesù “con sé nella città santa, Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del Tempio,” e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo… “ È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo» (vv 5-7). Satana ti dirà: “tua moglie non ti capisce e non soddisfa i tuoi desideri, procedi pure con quell’intrallazzo. Dio sarà comprensivo e ti perdonerà.”

Magari Dio ti perdonerà, ma la Bibbia dice anche “…quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7). Quando viene Satana a bussare, è meglio sapere che cosa dice in realtà la Parolo di Dio: non solo versetti estrapolati. Paolo scrive: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare… alla giustizia” (2 Timoteo 3:16). A noi piace selezionare le Scritture che sposano il nostro stile di vita e favoriscono i nostri desideri. Ma quando il nemico manipola la Parola di Dio e la usa contro di te, occorre essere capaci di dire ‘è altresì scritto’.

In altre parole occorre sapere che altro ha da dire Dio. La Bibbia dice che Satana: “parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge” (Daniele 7:25). Egli sa che la Parola di Dio è una ‘spada a doppio taglio’ (Ebrei 4:12), ma proverà sempre a ingaggiare con noi un assalto con la lama! Non permettere che ti imbrogli con distorsioni e mezze verità! Rivolgiti alla Parola di Dio, immergiti nella Parola di Dio e di’ a Satana ‘Vattene via da me” (Matteo 16:23).

Che cosa avrebbe potuto fare di più Dio per te?

“CHE COSA SI SAREBBE POTUTO FARE (ALLA MIA VIGNA) DI PIU’?” ISAIA 5:4

L’autore Brennan Manning racconta di come ebbe il nome ‘Brennan’. Fin dall’infanzia il suo migliore amico era Ray. I due facevano tutto insieme: da adolescenti comprarono una macchina in società, uscivano insieme, andavano a scuola insieme etc. Si arruolarono perfino nell’esercito insieme, andarono nel campo di addestramento insieme e combatterono in prima linea insieme. Una notte, mentre erano seduti in una trincea, Brennan stava rimuginando sui vecchi tempi a Brooklyn, mentre il suo amico Ray ascoltava e mangiava una barretta di cioccolato.

All’improvviso una granata piovve nella trincea. Ray sorrise a Brennan, lasciò cadere la sua cioccolata e si gettò sulla granata. Essa esplose e uccise Ray, ma la vita di Brennan fu risparmiata. In seguito Brennan fu ordinato prete e in quel tempo era prassi assumere il nome di un santo. Pensò al suo amico Ray Brennan e scelse il nome ‘Brennan’. Anni dopo, andò a trovare la mamma di Ray a Brooklyn. Stettero alzati fino a tarda notte, parlando e bevendo tè quando Brennan le chiese: “Pensi che Ray mi volesse bene?”

La signora Brennan si alzò dal divano, gli scosse il dito in faccia e gridò: “Che altro avrebbe potuto fare di più per te?” Brennan dice che proprio in quel momento ebbe un’illuminazione. Si immaginò davanti alla croce di Gesù chiedendosi “Gesù mi ama davvero?” e la madre di Gesù mentre gli punta l’indice verso il Figlio dice: “Che altro avrebbe potuto fare di più per te?” Quando Gesù dice ‘tutto è compiuto’, il prezzo della tua salvezza è stato pagato per intero. La domanda è: “Oggi Lo accetti come tuo Salvatore e Signore?”