Invoca le promesse di Dio (2)

“INVOCAMI, E IO TI RISPONDERÒ.” GEREMIA 33:3

Quando cominci a fare preghiere basate sulla Scrittura, otterrai le risposte di cui hai bisogno. Ecco il perché: la Bibbia è la Parola di Dio ed Egli mantiene sempre la Sua Parola. Ecco come pregare: 1. Quando non hai la risposta. “Invocami, e io ti risponderò, ti annuncerò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci” (v.3). 2. Quando sei preoccupato e sotto stress. “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27).

3. Quando hai bisogno di intuizione spirituale. “Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire” (Giovanni 16:13). 4. Quando hai bisogno di potenza per il servizio. “Chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io, e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Giovanni 14: 12-14). 5. Quando hai bisogno della benedizione di Dio sui tuoi sforzi. “Farò in modo che esse e i luoghi attorno al mio colle saranno una benedizione; farò scendere la pioggia a suo tempo, e saranno piogge di benedizione” (Ezechiele 34:26). Una volta che vedi i risultati dell’ invocare le promesse di Dio, non pregherai mai più in un altro modo.

Invoca le promesse di Dio (1)

“PERCIÒ BISOGNA CHE CI APPLICHIAMO ANCORA DI PIÙ ALLE COSE UDITE, PER TIMORE DI ESSERE TRASCINATI LONTANO DA ESSI.” EBREI 2:1

Secondo un calcolo, ci sono 3573 promesse nella Bibbia. Sono quasi 10 promesse per ciascun giorno dell’anno. Quando sai quali di quelle promesse applicare a te e soddisfi le condizioni che le accompagnano, puoi letteralmente cominciare a invocare le promesse di Dio nella tua vita (cfr. Giovanni 15:7). Saranno esaudite le tue preghiere durante la notte?

Alcune sì, altre no. “Siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse” (Ebrei 6:12). La preghiera più potente che puoi fare è: “Signore, hai promesso nella tua Parola che vuoi… ed oggi sto pregando e credendo in essa.” Ecco come pregare: 1. Quando hai bisogno di guida e direzione. “Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te” (Salmo 32:8). 2. Quando hai bisogno di liberazione da una situazione o essere liberato da un’abitudine. “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai” (Salmo 50 :15).

3. Quando hai bisogno di forza per stare in piedi. “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (Isaia 41:10). 4. Quando non hai abbastanza per soddisfare le tue esigenze. “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). Se mediti la Parola di Dio ogni giorno, ogni volta che nasce un bisogno, saprai quale delle Sue promesse richiedere in preghiera (cfr. 2 Pietro 1:4).

Medita sulla parola di Dio

“SU QUELLA LEGGE MEDITA GIORNO E NOTTE.” SALMO 1:2-3

Thomas à Kempis scrisse: “Se desideri crescere nella tua vita spirituale, non devi permettere a te stesso di essere catturato dalle opere del mondo. Devi trovare del tempo per stare da solo, via dal rumore e dalla confusione, dal fascino del potere e della ricchezza”. Tu dici: “Significa che Dio non vuole che mi prefissi degli obiettivi e raggiunga cose nella vita?”

No, esattamente l’opposto! La Bibbia dice: “Su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà” (vv. 2-3). Quale è il segreto della fecondità di un albero? Avere profonde radici che sono connesse a flussi di acqua vivificanti. E quando le richieste al tuo tempo e alla tua energia diventano più grandi, devi disciplinare te stesso a trascorrere ancora più tempo nelle Scritture, non meno.

Quando la tua vita interiore è in disordine, la tua vita esteriore diventa disfunzionale e comincia a ca- dere a pezzi. Lavorare di più, lo farà solo accadere più velocemente. Davide dice: “Gioisco seguendo le tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze. Io mediterò sui tuoi precetti e considererò i tuoi sentieri. Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la tua parola” (Salmo 119: 14-16).

L’arte di essere una pecora (2)

“IL SIGNORE È IL MIO PASTORE: NULLA MI MANCA”. SALMO 23:1

Abbiamo bisogno di sapere due cose: 1. Il carattere del nostro pastore. Gesù distingueva i buoni pastori dai cattivi (cfr. Giovanni 10: 11- 16). I cattivi pastori cercano i propri interessi, non il benessere delle pecore. Essi sono inaffidabili; quando una minaccia giunge, essi abbandonano il gregge. Ma Gesù reclama: “Io sono il buon pastore” (Giovanni 10:11). Cosa lo rende buono? “Il buon pastore dà la sua vita per le pecore” (v.11).

I loro bisogni e la loro sicurezza vengono prima dei propri e, se necessario, egli morirà per loro. “Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me” (v.14). Gesù conosce ciascuna delle Sue pecore individualmente e desidera un’intima relazione con loro. Egli chiama ciascuna col proprio nome; esse si fidano di Lui e lo seguono dove le conduce (cfr. Giovanni 10:3). Puoi fare affidamento sul tuo pastore per proteggerti e guidarti! 2. La condizione della pecora è affare del pastore. Egli non può essere un buon pastore se i bisogni delle sue pecore non vengono soddisfatti.

Le pecore non conoscono il sentiero del pascolo, il luogo dell’abbeveratoio o la strategia per la loro sicurezza. Ma il pastore sì. Le sue pecore credono in lui, si affidano a lui e lo seguono. Ma credere in lui e affidarsi alla Sua protezione e disposizione non è istintivo, è una scelta; un atto della tua volontà. Indipendentemente dai tuoi sentimenti o circostanze, prendi la decisione di fidarti del pastore per gestire le cose e agire per la tua sicurezza. Quando volgi le tue preoccupazioni a Lui e riposi sulla Sua bontà, Egli soddisfa la Sua promessa che “nulla ti manca.”

L’arte di essere una pecora (1)

“IL SIGNORE È IL MIO PASTORE: NULLA MI MANCA”. SALMO 23:1

Probabilmente hai memorizzato il Salmo 23 da bambino. Quelle immagini vivide rimangono con noi per tutta la vita. L’autrice Hannah Whitall Smith ha detto: “Ciò di cui abbiamo bisogno è tornare bambini per accogliere quei versi imparati da piccoli e, rileggendoli con un’intelligenza più matura, credere in essi con fede sincera.” Da adulti diventiamo stanchi, perdendo la semplice gioia che le vite piene di stress richiedono. Abbiamo bisogno di ricordare queste tre cose: 1. Chi è il nostro pastore – “Il Signore”. Egli è la fonte di ogni cosa di cui abbiamo bisogno, cominciando dalla salvezza. 
 
Gesù disse: “Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore” (Giovanni 10:11). 2. Quale è il lavoro del pastore – proteggere e provvedere alle pecore. E Lui sa come trattare le pecore ribelli, testarde e vulnerabili e prendersi cura di loro. Molto tempo prima che Gesù venisse come nostro pastore, il Padre disse: “Io salverò le mie pecore ed esse non saranno più abbandonate alla rapina… Porrò sopra di esse un solo pastore che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore” (Ezechie- le 34: 22-23). 
 
3. Quale è il lavoro della pecora – aver fiducia completamente nel pastore. Se ci sforziamo di fare il Suo lavoro, saremo svuotati e ci sconfitti. Dobbiamo credere con fede sincera che Gesù è un pastore affidabile, impegnato e capace – e poi agire di conseguenza. Sapendo che la Sua bontà e misericordia ci seguirà tutti i giorni delle nostre vite, ci solleverà dalle presenti preoccupazioni e dissolverà quelle future.

Tu sei stupenda/o

IO TI CELEBRERÒ, PERCHÉ SONO STATO FATTO IN MODO STUPENDO.” SALMO 139:14

“Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo” (vv. 13-14). Nonostante le pene e i dolori, sei vivo, respiri, cammini, parli in modo stupendo. Un autore spiega: “Molti di noi danno la vista per scontata, ma anche il processo più semplice è divinamente complesso. La retina, per esempio, esegue quasi dieci miliardi di calcoli al secondo prima che un’immagine giunga, attraverso il nervo ottico, fino alla corteccia visiva.

Il naso umano è in grado di rilevare un milionesimo di milligrammo di aglio che fluttua nell’aria e di distinguere tra diecimila odori diversi. I peli che ricoprono il corpo amplificano la sensazione del tatto, tanto che si può
distinguere un millesimo di grammo di pressione sulla punta di un pelo di mezzo pollice. Incredibile vero?”. Trilioni di reazioni chimiche si manifestano in ogni cellula del tuo corpo ogni secondo. Mentre stai leggendo queste parole, milioni di impulsi elettrici si attivano attraverso miliardi di vie sinaptiche, senza nemmeno pensarci.

Ma dovresti, ripeto dovresti glorificare Dio per il dono della vita e la moltitudine di benedizioni di cui godi. E dovresti fare anche un’altra cosa importante: scoprire lo scopo della tua vita e dedicare tutto per adempierlo. Si dice che i due giorni più importanti nella vita di una persona siano il giorno in cui nasce e il giorno in cui scopre il motivo per cui è nata. Pensaci!

Cosa ti rende grato, triste o furioso?

“PIETÀ DEVE L’AMICO A COLUI CHE SOCCOMBE.” GIOBBE 6:14

Un pastore scrive: “Cosa ti rende grato, triste o furioso? Cosa mette un santo sorriso sulla tua faccia? Cosa causa al tuo spirito un pianto incontrollato? Cosa ti fa battere il pugno sul tavolo per la giusta indignazione? Da qualche parte nella miscela di questa gratitudine, tristezza e indignazione si trova l’ordinata passione di Dio.

O forse dovremmo dire compassione, perché stai provando ciò che prova Dio. E una volta che la identifichi, devi fare qualcosa a riguardo.” Nel 2006, Blake Mycoskie in tour in Argentina, notò che molti dei bambini non avevano le scarpe. Sarebbe potuto tornare negli Stati Uniti e tornare ai suoi affari. Invece, iniziò a produrre le scarpe TOMS, un affare con lo scopo di mette- re scarpe ai piedi dei bambini del terzo mondo.

Funziona così: Quando compri un paio di scarpe TOMS, stai donando un paio di scarpe a un bambino che ne è sprovvisto da qualche parte. Per ogni paio di scarpe acquistate, un paio è donato. L’obiettivo è semplice: uno per uno. Blake identificò un bisogno. Lo personalizzò. E decise di fare qualcosa a riguardo. Non iniziò alla grande, ma in piccolo. È così che si comincia. Quando scopri ciò che ti rende grato, triste o furioso, l’unica domanda che rimane è: cosa hai intenzione di fare a riguardo?

Prega per una “svolta compassionevole”

“VESTITEVI, DUNQUE, COME ELETTI DI DIO, SANTI E AMATI, DI SENTIMENTI DI MISERICORDIA, DI BENEVOLENZA, DI UMILTÀ, DI MANSUETUDINE, DI PAZIENZA.” COLOSSESI 3:12

Il poeta Henry Wadsworth Longfellow scrisse: “Se potessimo conoscere il vero passato dei nostri nemici, troveremmo nella vita di ogni uomo abbastanza dolore e sofferenza da disarmare ogni ostilità. Nel suo documentario sulle guerre del ventesimo secolo, Jonathan Glover cita quella che lui chiama una “svolta compassionevole.” Persino negli scenari di guerra, atti di compassione prevalgono sul conflitto.

Secondo Glover, le maggiori “svolte compassionevoli” sono innescate dal contatto visivo che prende il posto del combattimento. Hai mai avuto una “svolta compassionevole”? Se la risposta è no, prega. È un momento in cui la tua tendenza a odiare è superata dalla tua volontà di amare. Un momento in cui la propensione alla compassione annulla la rabbia negativa. Un momento in cui la tua preoccupazione è concentrata più sul dolore altrui piuttosto che sul tuo. Sono quelli i momenti in cui scopri cosa vuol dire veramente amare Dio con tutto il tuo cuore. È più semplice agire come un cristiano piuttosto che reagire come tale. Chiunque può mettere in atto un’azione.

Ma la tua reazione mette in luce cosa c’è davvero nel tuo cuore. E se ami Dio con tutto il tuo cuore, non agirai semplicemente ma reagirai come lui. L’apostolo Pietro la mette in questo modo: “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose vestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione” (vv. 12-14).

Essere amici di Dio (2)

“SE HO TROVATO GRAZIA AGLI OCCHI TUOI, TI PREGO, FAMMI CONOSCERE LE TUE VIE, AFFINCHÉ IO TI CONOSCA.” ESODO 33:13

 Ascolta una conversazione amichevole tra Mosè e Dio: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, fammi conoscere le tue vie, affinché io ti conosca e possa trovare grazia agli occhi tuoi.” Mosè si trovava nel mezzo di una crisi nazionale che avrebbe potuto porre fine alla relazione di Israele con Dio eppure non chiede a Dio di risolvere il problema ma “fammi conoscere le tue vie affinché io ti conosca!” 
 
Mosè vuole di più che semplicemente conoscere la meravigliosa opera di Dio. Il suo cuore urla al desiderio di conoscere il cuore di Dio, le vie innate di Dio. “ConoscerLo” include tutto ciò che Mosè abbia mai ricercato, an- che la soluzione al suo problema. E Dio gli diede ciò che gli chiedeva. “Egli fece conoscere le sue vie a Mosè” (Salmo 103:7). Dio rispose: “La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo” (v.14). Dio promise di accompagnare Mosè e dare a lui riposo. 
 
Chiunque altro avrebbe accettato volentieri. Non Mosè. La sua preghiera era più grande della sua preoccupazione. “Se la tua pre- senza non viene con me, non farci partire di qui” (v.15). In altre parole, “Signore, non sto pregando per me; ma per noi!” E Dio rispose a quella preghiera. La Bibbia dice: “Perché Dio ha tanto amato il mondo” (Giovanni 3:16). Stai pregando per il tuo paese, nazione e per il mondo? Sei stato chiamato e dovresti farlo!

Essere amici di Dio (1)

“IO TI CONOSCO PERSONALMENTE E ANCHE HAI TROVATO GRAZIA AGLI OCCHI MIEI.” ESODO 33:12

Mosè parlava con Dio come a un amico, condividendo ciò che sentiva e pensava. Dio desiderava ciò. Ecco come conversavano: “Mosè disse al Signore: ‘Vedi, tu mi dici: “Fa’ salire questo popolo!”… Eppure hai detto: “Io ti conosco personalmente e anche hai trovato grazia agli occhi miei.” Mosè stava riportando a Dio ciò che Dio gli aveva già detto. Ti capita di dire a tua moglie o al tuo migliore amico: “Tu avevi detto…”? E’ proprio quello che Mosè faceva con Dio: ricordare a Dio le Sue stesse parole. 
 
E Dio vuole che ti ricordi della Sua Parola e gli rispondi (cfr. Isaia 43:26). Non perché Egli abbia bisogno che gliela ricordi ma perché tu ne hai bi- sogno! E perché la Sua Parola è l’unica Parola che non passerà mai (cfr. Matteo 24:35). Quando preghi usando la Parola di Dio, stai pregando secondo la Sua volontà e l’ascolto è garantito. Perciò, impara e memorizza le Scritture che toccano i tuoi bisogni e desideri e quando parli a Dio, richiamale e mettile in preghiera. 
 
Per esempio, quando preghi: “Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute e voi le otterrete” (Marco 11:24), Dio lo confermerà! Più apprendi dalla Sua Paro- la, più il tempo che trascorri in preghiera sarà conforme alla Sua volontà e più ti sentirai allineato con Lui. Tieni la tua Bibbia a portata di mano quando parli a Dio in modo che Egli possa dirigere i tuoi pensieri sulla Parola che Egli vuole mentre preghi.