Sacrificare e semplificare

“NE PARLERAI QUANDO TE NE STARAI SEDUTO IN CASA TUA, QUANDO SARAI PER VIA” DEUTERONOMIO 6:7

Il Dottor Armand Nicholi, uno psichiatra all’università di Harvard, fu invitato a parlare ad una conferenza alla Casa Bianca sulle condizioni della famiglia americana. Spiegò come uno stile di vita sovraccarico di impegni che rende i genitori inaccessibili ai propri figli produce più o meno gli stessi effetti del divorzio. Studi internazionali affermano che i genitori negli Stati Uniti spendono meno tempo con i propri figli rispetto ai genitori delle altre parti del mondo.

Per generazioni i padri si sono dedicati esclusivamente alle loro occupazioni. Ma oggi, anche le madri si sono unite alla forza-lavoro, tornando esauste la sera e trascorrendo i fine settimana gravate dai lavori domestici. Come risultato, nessuno è presente a rispondere ai bisogni di bambini in età prescolare e scolare lasciati soli in casa. Nicholi sottolineò l’innegabile legame tra l’interruzione della relazione genitore-figlio e l’intensificazione dei problemi psichiatrici.

“Se dovesse continuare così”, disse, “problemi di salute a livello nazionale sono inevitabili.” Anno dopo anno stiamo assistendo a sempre più bambini che soffrono di depressione, disturbi d’ansia e attacchi di panico. E questa cifra continuerà a crescere con l’incidenza di divorzi, l’abbandono dei bambini, abusi e molestie sui minori in con- tinuo aumento. Dirai: “Qual è la soluzione?” Sacrificare e semplificare. Anche se ciò significa sacrificare certi beni materiali e semplificare lo stile di vita, trascorri del tempo con i tuoi figli! Dio disse agli Israeliti: “Li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua.”
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Che cosa dicono di te?

“CORRE VOCE… CHE TU” NEEMIA 6:6

Per evitare che Neemia ricostruisse le mura di Gerusalemme, i suoi nemici diffusero voci su di lui. “Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi, e perciò tu ricostruisci la mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re” (v.6). Ora, non puoi controllare ciò che pensa la gente, o trattenerli dal parlare, ma puoi determinare la tua risposta. Neemia lo fece: “Io mandai loro dei messaggeri a dire: “Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere.

Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi.” Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo” (vv.3-4). Questa storia ci insegna tre principi importanti: 1. Rifiutati di dare più attenzione ad una critica che ad un amico. Per Neemia, le persone che contavano erano quelle che erano con lui, non quelle contro di lui. Perciò, invece di provare a far cambiare opinione, cambiò marcia e andò avanti. 2. Sii consapevole che con le opportunità arrivano anche le opposizioni.

Paolo scrisse: “Qui una larga porta mi si è aperta a un lavoro efficace, e vi sono molti avversari” (1 Corinzi 16:9). La critica è segno di rispetto; se non avessi successo, nessuno ti noterebbe. 3. Ricorda che sono le grandi battaglie a generare grandi vittorie. Satana non ti manderà un telegramma di congratulazioni per aver deciso di fare la volontà di Dio; egli lotterà contro di te ad ogni passo che farai. Ma “Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo” (1 Giovanni 4:4). Oggi Dio è dalla tua parte, perciò la vittoria è assicurata.
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Versato da un’esperienza all’altra

“IL FRUTTO DELLA GIUSTIZIA SI SEMINA NELLA PACE.” GIACOMO 3:18

Dio disse: “Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposava come vino sulla sua feccia, non è stato travasato [versato] da vaso a vaso… Per questo ha conservato il suo sapore, il suo profumo non si è alterato.” Questa scrittura dipinge per noi due immagini; una naturale e una spirituale. Nell’immagine naturale, vediamo come il vino sia progettato per essere versato da un vaso all’altro.

Nell’immagine spirituale, vediamo come Dio ci cambia, versandoci da un’esperienza all’altra. E proprio come nella viticoltura, quando il vino viene travasato da un vaso all’altro, lascia indietro un sedimento residuo che deve essere rimosso in modo da avere una buona vendemmia. In modo simile, Dio permetterà che tu sia immerso in situazioni che rivelano le tue debolezze, in modo da poter lavorare su di esse. E non importa quanto sia scomodo o quanto tu voglia fuggire, Dio non ti lascerà lì fino a che i tuoi problemi non sono stati affrontati con successo.

Come si fa a capire quando succederà? Perché nel momento in cui entrerai nella tua esperienza successiva, ti lascerai alle spalle tutto il resto. Nel processo vinicolo, il vino non spende lo stesso quantitativo di tempo in ogni vaso. Questo perché ogni vaso serve per scopi differenti. Solo il vignaiolo conosce lo scopo di ogni vaso e questo determina il tempo necessario. Se sei stato travasato da un’esperienza all’altra, leggi queste parole: “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).
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Le persone giuste e il giusto ambiente

“EGLI LI MISE TUTTI FUORI” MARCO 5:40

La Bibbia racconta: “Venne uno dalla casa del capo della sinagoga, dicendo: “Tua figlia è morta…” Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: “Non temere; solo abbi fede. E sarà salva.” Arrivato alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui all’infuori di Pietro, Giovanni, Giacomo, il padre e la madre della bambina. Or tutti piangevano e facevano cordoglio per lei. Ma Egli disse: “Non piangete, perché non è morta, ma dorme.” E ridevano di lui, sapendo che era morta. Ma Egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: “Bambina, alzati.”

Lo spirito di lei ritornò ed ella si alzò subito” (Luca 8:49-55). C’è una lezione importante qui per te. Per sperimentare la potenza di risurrezione di Cristo, hai bisogno del- le persone giuste e del giusto ambiente. Proprio come l’olio e l’acqua non possono mischiarsi, così anche la fede e il dubbio. Nota, Gesù prese Pietro, Giacomo e Giovanni con lui e mise gli altri fuori. Qualcuno rimase offeso e Lo criticò per questo? Sicuramente, ma quando sei in crisi, hai bisogno di essere circondato da persone che stanno fermi con te sulla Parola di Dio credendo che Egli abbia la risposta.

Quando Iairo udì che sua figlia era morta, senza dubbio avrebbe potuto pensare: “Ecco; non si può fare più niente!” Ma non era quello che pensava Gesù. Nel testo originale greco, Gesù disse: “Non temere; soltanto abbi fede, e continua a credere che starà bene.” Hai bisogno di persone che continuano a credere in Dio insieme a te per ottenere risposta.
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Udire il “mormorio”

“UN MORMORIO… ELIA LO UDÌ” 1 RE 19:12-13

Quando Izebel minacciò la vita di Elia, egli fuggì in una caverna. E Dio gli disse: “‘Va fuori, e fermati sul monte, davanti al Signore.’ E il Signore passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. E, dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.

E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero… Elia lo udì” (vv.11-13). Dio può parlarti ovunque, in qualsiasi momento, attraverso chiunque e in qualsiasi situazione. Ma spesso Egli condivide le Sue più grandi intuizioni quando è da solo con te. Per udire il “mormorio” di Dio, devono accadere due cose: 1. Devi avere silenzio e solitudine. Questo richiede di escludere tutto il resto e di concentrarti su Dio. Non tutti capiranno o apprezzeranno ciò che stai facendo, ma lo devi fare se vuoi udire Dio. 2. Devi avvicinarti a Lui.

Oggi in media una persona riceve da cinquanta a cento messaggi di testo e di posta elettronica al giorno. Pensaci. Finché sei disposto a prenderti del tempo per ascoltare gli altri ma non Dio, i tuoi problemi non si risolveranno e la tua situazione non cambierà. Lo scrittore di inni, Everett W. Sugg, ne parla in questi termini: “Chiuso con Dio in un luogo segreto, lì nello Spirito a guardare il Suo volto, guadagnando più forza per correre in questa gara, oh desidero essere chiuso da solo con Dio.”
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Stai pregando per i tuoi figli?

“SE ALMENO VI SARÀ PACE E SICUREZZA DURANTE LA MIA VITA” 2 RE 20:19

Leggiamo nella Bibbia: “Allora Isaia disse ad Ezechia: ‘Ascolta la parola del Signore: ‘Ecco, verranno giorni in cui tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fino ad oggi sarà trasportato a Babilonia e non ne rimarrà nulla’ dice il Signore. ‘Saranno presi anche alcuni dei tuoi figli, generati da te, per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia’.

Ezechia rispose a Isaia: ‘la parola del Signore che tu hai pronunciata è buona’. Poi aggiunse: ‘Sì, se almeno vi sarà pace e sicurezza durante la mia vita’” (vv.16-19). Ezechia sentì che ciò che aveva ereditato dai suoi antenati sarebbe andato perduto e che i suoi figli avrebbero vissuto nella schiavitù dei loro nemici. Ma invece di preoccuparsi e pregare Dio per un intervento in loro favore, disse: “Alla fine avrò sicurezza e pace nella mia vita.” Perché disse così? Era insensibile e indifferente?

Era un egoista, che pensa solo a sé stesso e non al benessere dei suoi figli? Era fatalista nel pensare: “Il profeta lo ha dichiarato e non c’è niente che io possa fare per cambiarlo?” Poco prima, nello stesso capitolo, quando il profeta Isaia gli dice: “Dà i tuoi ordini alla tua casa, perché tu morirai; non guarirai”, Ezechia gridò al Signore di risparmiare la sua vita e gli furono aggiunti quindici anni (cfr. vv.1-6). Sembra che fosse più preoccupato del suo futuro che di quello dei suoi figli. E tu? Stai pregando per i tuoi figli?
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La cura per l’ansia (4)

“PERCHÉ TU SEI STATO UNA FORTEZZA… PER L’INDIFESO NELLA SUA ANGOSCIA” ISAIA 25:4

Quando cominci a preoccuparti del futuro, ricordati ciò che Dio ti ha appena fatto superare. In situazioni in cui pensavi di non poter sopravvivere, Egli ti ha fatto prosperare, vero? Niente può separarti dal Suo amore (cfr. Romani 8:38- 39). Ma le tue ansie possono privarti della sicurezza che il Suo amore porta. Uno scrittore racconta: “Ero una di quelle persone che pre- tendeva di dover capire tutto perché così pensavo di avere il controllo. Non ero bravo a “non sapere.”

La mia mente viaggiava senza sosta tutto il giorno con pensieri come, “Perché ho agito così? Mi chiedo che cosa pensi il tale o il talaltro della mia decisione di acquistare una nuova auto… Perché Dio non ha risposto alla mia preghiera per una promozione al lavoro? Mi chiedo se ho fatto qualcosa di sbagliato… O forse non ho abbastanza fede?” I “perché” nella mia mente sembravano non cessare mai, e mi rendevano infelice. La mia mente era una casa aperta ad ogni sorta di ospite indesiderato (pensieri di tormento) semplicemente perché non dicevo mai “no” a questi pensieri.

Mi domandavo, ragionavo, mi preoccupavo, mi agitavo, immaginavo, ed ero ansioso a tal punto da sentirmi esausto… Dio mi ha mostrato che ero dipendente dal ragionamento e che dovevo rinunciarvi. Non successe da un giorno all’altro, ma ogni volta che iniziavo la mia ginnastica mentale, dicevo “Non mi preoccuperò e non cercherò di risolvere la situazione”, e gradualmente sono riuscito a fidarmi di Dio per la mia vita.” Oggi Dio vuole essere Colui che provvede, la tua guida, il tuo consulente, il tuo protettore e il tuo “tutto e per tutto.” Perciò rimani fermo nella Sua Parola che dice: “Perché tu sei stato una Fortezza… per l’indifeso nella sua angoscia.”
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La cura per l’ansia (3)

“NON SIATE DUNQUE IN ANSIA” MATTEO 6:31

È buono avere un obiettivo per il futuro ed un piano per raggiungerlo. Ma non è buono proiettarsi nel futuro e preoccuparsi di tutte le cose che potrebbero andare storte. Questa è ansia, e come figlio redento di Dio non dovrebbe avere un posto nella tua mente. “Non siate dunque in ansia, dicendo: ‘Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?’ Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose, ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.


Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno”(vv.31-34). Questa Scrittura può essere riassunta in una riga: “Vivi confidando che Dio ogni giorno si prende cura di te, e smettila di proiettarti verso il futuro.” Ogni mattina Dio dava agli Israeliti un approvvigionamento giornaliero di cibo. Se provavano a prenderne di più, marciva.

Il messaggio di Dio era semplice. “Ogni giorno vi guiderò e provvederò ciò di cui avete bisogno.” L’ansia può consumarti. Perciò quando ti senti ansioso, rimani fermo su questa Scrittura: “E’ una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni, infatti, non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la sua fedeltà!” (Lamentazioni 3:22-23).
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La cura per l’ansia (2)

“GETTA SUL SIGNORE IL TUO AFFANNO” SALMO 55:22

Hannah Whitall Smith racconta una sto- ria accaduta circa cent’anni fa, eppure attuale come il giornale di domani mattina. Un agricoltore con cavallo e carro nota un uomo camminare con un pesante sacco sulle spalle e gli offre un passaggio. Lo straniero accetta e sale sul carro. Procedono nel viaggio, ma lo straniero rimane sempre curvo sotto il peso del suo sacco.

L’agricoltore gli dice: “Perché non metti giù il sacco?” L’uomo risponde: “Sarebbe chiedere troppo. Sono grato che tu mi stia dando un passaggio, ma non ti chiederei mai di portare anche il mio sacco.” Questo è ciò che facciamo quando accettiamo l’offerta di salvezza di Dio, ma continuiamo a insistere nel voler portare noi i nostri pesi. “Getta sul Signore il tuo affanno ed Egli ti sosterrà.” Dio non inizia a lavorare sul problema fino a che non lo porti a Lui; Egli sarà coinvolto quando riceverà l’invito.

Aspettiamo di cadere a pezzi e poi ci chiediamo perché Dio non ci aiuta. “Non avete, perché non domandate” (Giacomo 4:2). Hai chiesto aiuto a Dio? Hai posto il tuo problema nelle Sue mani, avendo fede che Egli opera per il tuo bene, aspettando pazientemente che Lui lo faccia? Ciò non vuol dire che tu debba diventare passivo stando seduto a fare niente. Devi fare ciò che credi sia giusto e che ti dà pace. Impara la differenza tra la tua parte e quella di Dio e smettila di stressarti provando a fare quello che solo Dio può fare.
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La cura per l’ansia (1)

“GETTANDO SU DI LUI OGNI VOSTRA PREOCCUPAZIONE” 1 PIETRO 5:7

L’ansia è preoccuparsi eccessivamente. E se non la controlli, può privarti di cose importanti come sicurezza, gioia, pace, umorismo e prospettiva. L’ansia deriva dall’essere ossessionati da qualcosa, dal cercare di capire ciò che succede, dal bisogno di comprendere che cosa stanno pensando le persone, dal lottare costantemente per decidere che cosa fare. “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3:5-6).

Confidare significa vivere con domande senza risposta, sentirsi soddisfatti nel sapere che Dio conosce ciò che tu non conosci. Non avrai mai tutte le risposte. Non avrai mai una perfetta conoscenza delle cose. Anche l’apostolo Paolo riconobbe che, “Conosciamo in parte” (1 Corinzi 13:9). La cura per l’ansia inizia accettando queste tre cose: Primo, che Dio sa tutto. Secondo, che Dio non si sorprende mai. Terzo, che Dio ha sempre una soluzione. Ecco le tue opzioni: portare i tuoi pesi da solo o confidare nel Signore.

“Gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione [le tue ansie, i tuoi problemi una volta per tutte] perché Egli ha cura di voi” (1 Pietro 5:7). Nota “ogni vostra preoccupazione.” Imparare a vivere in questo modo richiede pazienza e pratica, perciò non ti aspettare un miracolo da un giorno all’altro. Il segreto sta nel dare la tua ansia a Dio una volta in più di quanto tu la riprenda. Impara a “coglierti sul fatto.” Quando l’ansia arriva, dichiara, “Signore, non è mia, è tua. Perciò, la do a te.” Provaci per i prossimi trenta giorni e guarda che cosa succede.
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