Dimostrati fedele

“NON C’E’ NESSUN ALTRO DIO CHE POSSA SALVARE IN QUESTO MODO” DANIELE 3:29

La storia dei tre ebrei nella fornace ardente ci insegna queste quattro lezioni: 1. Fare la volontà di Dio può causare problemi. Non aspettarti che il mondo ti apprezzi. Guarda Gesù: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta” (Giovanni 1:4-5). 2. Dio sarà con te nei tuoi problemi. Quando Nabucodonosor guardò nella fornace, disse: “Vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza avere sofferto nessun danno; e l’aspetto del quarto è simile a quello di un figlio degli dei” (Daniele 3:25). Invece di distruggerli, il fuoco distrusse coloro che li avevano gettati dentro, lasciando liberi i tre uomini. Coraggio!

Potrà sembrare che le circostanze ti abbiano accerchiato, ma Dio ti scagionerà e ti trarrà fuori vittorioso. 3. È la difficoltà che crea la tua testimonianza. Le persone ti guardano. Ciò in cui credono non funziona e si domandano se funziona quello in cui credi tu. La tua fedeltà a Dio e il suo intervento in tuo favore, toccheranno le loro vite in un modo che la teologia non farà mai. Tutti in Babilonia sapevano in Chi credevano i figli degli ebrei. Ma si domandarono: “Funziona anche quando sei nel fuoco?” Si funziona! 4. Più grande è il tuo problema, più grande sarà la tua benedizione. “Allora il re fece prosperare Sadrac, Mesac e Abed- Nego nella provincia di Babilonia” (v. 30). Qui c’è un principio scritturale su cui puoi contare: quando ti dimostri fedele in tempo di prova, Dio ti promuoverà a livelli più alti di benedizione.

Avresti voluto aver dato di più?

“DIO AMA UN DONATORE GIOIOSO” 2 CORINZI 9:7

Il film “Schindler ’s List” racconta la storia di un uomo che ha tentato di trarre il massimo da una situazione disperata. Come direttore di una fabbrica di munizioni in Polonia, Oskar Schindler decise di usare la sua posizione per salvare vite ebree. Assumendoli nella sua fabbrica, Schindler salvò molti ebrei condannati alle camere a gas. Ma tenerli al lavoro era costoso e, poco a poco, liquidò la sua proprietà privata per mantenere a galla l’attività. Il racconto termina con la sconfitta dei nazisti e la rivelazione del pieno impatto degli sforzi di Schindler, mentre i morti vengono contati e i vivi tornano mal messi verso la libertà. In una scena, inginocchiato vicino ai binari della ferrovia che avevano trasportato migliaia di persone verso la morte, Schindler ebbe una sconvolgente presa di coscienza: avrebbe potuto salvare molte più vite! Sopraffatto dal rimpianto, deplora il fatto di aver trattenuto i pochi beni personali ancora in suo possesso. Se solo avesse saputo quando la guerra sarebbe finita, avrebbe fatto di più.

Adesso era troppo tardi. Oskar Schindler era un eroe. È stato accertato che durante la seconda guerra mondiale abbia salvato più persone di chiunque altro. Tuttavia, è interessante notare che tutto quello a cui riusciva pensare, era ciò che non aveva fatto. Avrebbe voluto fare molto di più. Una lezione importante dalla storia di Schindler è questa: anche i donatori gioiosi si guarderanno indietro e desidereranno aver fatto di più. Ci sono altri che hanno dato meno di quello che potevano, o che non hanno dato affatto. Puoi immaginare i loro pensieri quando saranno davanti a Dio, per riferire come hanno usato le loro risorse e per essere ricompensati di conseguenza? “Dio ama un donatore gioioso”, quindi oggi cerca nuove opportunità per donare.

Le chiavi per ottenere risposte (4)

“ACCOSTIAMOCI DUNQUE CON PIENA FIDUCIA AL TRONO DELLA GRAZIA” EBREI 4:16

Coraggio. Il coraggio non è arroganza, presunzione o pensare che tutto sia dovuto. È fiducia basata su chi siamo in Cristo. Paolo scrive, “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (v. 16). Come figlio riscattato di Dio, hai il diritto di avvicinarti e rivolgerti a lui in ogni momento. Sapere questo ti rende capace di prevalere sugli attacchi di satana, che ti fanno sentire immeritevole, e rimuove la tua inclinazione naturale a dire: “So che Dio può farlo, ma è difficile credere che lo farà proprio per me.” Lo pensi quando ti senti indegno. Ma la gloriosa verità è che Gesù ti ha reso degno! (cfr. Colossesi 1:12).

Nota anche questo, “Per trovare grazia… al momento opportuno”, e la grazia è semplicemente un favore immeritato. In altre parole, Dio ti darà quello che non meriti quando sei abbastanza fiducioso e lo chiedi. In più, lo chiedi nel Nome di Gesù, non nel tuo. Presenti al Padre tutto quello che Gesù è, non quello che tu sei. Infine considera anche questo: quando hai un peccato nascosto nel tuo cuore, non puoi pregare con fiducia. Il peccato non confessato ti blocca e taglia fuori Dio (cfr. Salmo 66:18). Ma la buona notizia è, che quando chiedi a Dio di rivelarti il tuo peccato, lui lo fa. E quando lo fa, devi affrontare la cosa se vuoi mantenere la linea di comunicazione aperta. Se Dio ti ricorda una situazione nella quale non hai agito bene, non cercare di nasconderla sotto il tappeto. Riconoscila, ricevi il suo perdono, dopo di che potrai pregare con fiducia.

Le chiavi per ottenere risposte (3)

“DOMANDATE E NON RICEVETE, PERCHE’ DOMANDATE MALE, PER SPENDERE NEI VOSTRI PIACERI” GIACOMO4:3

Giuste motivazioni. La ragione per la quale preghi è più importante delle parole che dici. Il motivo è il perché piuttosto che il cosa. Avere un cuore puro che ama Dio e ama le persone è sempre accettabile dal Signore. D’altro canto, l’egoismo è inaccettabile, la vendetta è inaccettabile, manipolazione e controllo sono inaccettabili, la gelosia è inaccettabile, l’orgoglio è inaccettabile, anche pregare per vincere alla lotteria è inaccettabile. Di fatto, tutto quello che si basa sull’egoismo è un movente inaccettabile. Qualcuno una volta chiese ad un ragazzino se dicesse le preghiere ogni sera. Lui ci pensò per un attimo e poi rispose, “No, alcune sere non ho bisogno di nulla.” Suona familiare? La prima e principale ragione della preghiera è sviluppare una relazione intima con Dio.

Pensaci: quanto tempo pensi potrebbe durare il tuo matrimonio se tornassi a casa dal tuo coniuge solo quando hai bisogno di fare la lavatrice, di mangiare bene e di ricevere un po’ d’amore? Non molto a lungo vero? Lo stesso principio va applicato alla preghiera. Gesù disse: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto” (Giovanni 15:7). Se ti focalizzi sul “dimorare” in Cristo, avrai una risposta al tuo domandare. Giacomo scrive: “Chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri.” La verità è che siamo egocentrici per natura. Ecco perché abbiamo bisogno di purificare il nostro cuore regolarmente, e questo richiede di esaminare le nostre motivazioni. Potrebbe far male all’inizio, ma devi farlo se vuoi ottenere risposte alle tue preghiere.

Le chiavi per ottenere risposte (2)

“SE DOMANDIAMO QUALCHE COSA SECONDO LA SUA VOLONTà, EGLI CI ESAUDISCE” 1 GIOVANNI 5:14

Conoscere la volontà di Dio. Giovanni scrive: “Questa è la fiducia che abbiamo in Lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chieste” (vv. 14-15). Uno dei modi più sicuri per sapere se stai pregando secondo la volontà di Dio è pregare secondo la sua Parola. Usa le scritture per sostenere la tua preghiera. Di pure: “Signore, l’hai promesso nella tua Parola e credo in Te.” A volte ci sono cose per le quali vogliamo pregare, ma non siamo sicuri che siano la volontà di Dio per noi secondo le Scritture. In quel caso, devi chiedere a Dio di risponderti se è nella Sua volontà e di aiutarti a sentirti soddisfatto con la Sua decisione.

Sant’Agostino pregava: “Concedimi di fare la tua volontà come se fosse la mia volontà, affinché tu possa fare la mia volontà come se fosse la tua volontà.” D.L Moody ha posto la questione in questi termini: “Esprimi la tua richiesta davanti a Dio e poi di: la tua volontà, non la mia, sia fatta. La lezione più dolce che io ho imparato alla scuola di Dio è lasciare scegliere Dio al mio posto.” Forse dovrai aspettare, perché il tempo di Dio è parte della Sua volontà. Sii paziente, Dio manterrà la promessa. Forse non lo vedi, ma Dio lo ha promesso ed è all’opera. E ricorda, se non ti da quello che hai chiesto, ti darà qualcosa di meglio, se cammini per fede e mantieni una buona attitudine.

Le chiavi per ottenere risposte (1)

“CHI SI ACCOSTA A DIO DEVE CREDERE CHE EGLI… RICOMPENSA COLORO CHE LO CERCANO” EBREI 11:6

La chiave giusta apre la porta, allo stesso modo, alcuni principi scritturali garantiscono che le tue preghiere siano ascoltate. In questi giorni vedremo insieme quali sono. Fede. “Senza fede è impossibile piacergli, poiché; chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (v.6). Dio non risponde necessariamente al tuo bisogno. Guardati intorno e vedrai che tutti hanno dei bisogni insoddisfatti. Dunque, a che cosa risponde Dio? Alla tua fede! Ma satana cercherà di riempire la tua mente con dubbi. E quando lo fa, devi esaminare il tuo cuore e vedere cosa ti dice. Puoi credere alla parola di Dio nel tuo cuore anche quando la tua mente la mette in discussione.

Rimani fermo su quello che c’è nel tuo cuore piuttosto che nella tua mente. A volte il dubbio comincia con la distrazione. Se ti distrai dalle promesse di Dio, inizi a dubitare. E, man mano che ti focalizzi sui problemi, la tua fede comincia a vacillare. Quando ciò accade, concentrati nuovamente, come un laser, sulle promesse di Dio e dai solo uno sguardo ai tuoi problemi. Non cercare di negarli, ma non dare attenzioni eccessive. La Bibbia dice: “La domandi [la sapienza, n.d.r.] però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare mossa e agitata dal vento; e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l’animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni” (Giacomo 1:6-8 CEI). Quando le circostanze iniziano a cambiare, rimani ancorato alla Parola di Dio e non lasciarti trasportare qua e là.

Intimità con Gesù, il segreto per la vittoria

“TUTTO QUESTO ALLO SCOPO DI CONOSCERE CRISTO” FILIPPESI 3:10

Paolo disse: “Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della Sua risurrezione, la comunione delle Sue sofferenze, divenendo conforme a Lui nella Sua morte.” Diamo uno sguardo approfondito a questo verso. 1. “Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo.” Nelle Sacre Scritture, la parola “conoscere” indica un’intimità fisica tra due persone che si amano reciprocamente. Per esempio: “Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino.” (Genesi 4:1). 2. “[Conoscere] la potenza della Sua risurrezione.” C’è qualcosa di morto nella tua vita che ha bisogno di essere risuscitato? Non esiste problema che la potenza della resurrezione di Cristo non possa gestire. E come vi accedi? Facendo dell’intimità con Cristo la tua priorità assoluta, attingi alla Sua forza.

Alcuni di noi sarebbero più tranquilli se il versetto finisse con le parole: “La potenza della sua risurrezione.” Ma la verità è che se vuoi intimità con Cristo, devi essere disposto a “soffrire con Lui.” Ecco, la parola “soffrire” non si riferisce ad una brutta allergia di stagione o ad un continuo crollo del mercato azionario. Per Paolo significò essere picchiato, tradito e decapitato. Ma la sofferenza porta ad un livello di intimità con Gesù che non può essere sperimentato in alcun altro modo. Se hai sofferto profondamente insieme ad un’altra persona, allora puoi afferrare questo concetto. Non sperimenterai mai vera intimità con qualcuno dicendogli: “Voglio condividere con te solo i momenti positivi.” Spesso, i legami di relazione più forti derivano dalla sofferenza vissuta insieme; le prove ci permettono di conoscere, amare e fidarci l’uno dell’altro in una dimensione più profonda e rinnovata.

Riconosci i tuoi punti sensibili

“NON ADIRARTI, CIO’ SPINGEREBBE ANCHE TE A FARE DEL MALE” SALMO 37:8

Una pistola può proteggere o distruggere; tutto dipende da chi sta premendo il grilletto. L’ira funziona allo stesso modo, per questo motivo è saggio conoscere che cosa ti irrita o ti fa perdere il controllo. Ecco alcuni esempi di “grilletto facile” più comuni in questi tempi: 1. Quando i tuoi diritti sono violati. È sempre un male arrabbiarsi? No, però a volte il problema che ti fa infuriare di più è quello che Dio ti ha chiamato a risolvere. Questo mondo è un posto migliore grazie agli uomini e alle donne che hanno dedicato le loro vite a combattere la malattia, la povertà, la corruzione e l’ingiustizia. Questo è ciò che Gesù ha fatto quando ha liberato il tempio dagli estorsori. La Bibbia dice: “Adiratevi e non peccate… e non fate posto al diavolo” (Efesini 4:26-27).

2. Quando sei frustrato perché le cose non vanno nel verso giusto. Una notizia recente racconta di un ragazzo che andò a caccia sulla sua bici da montagna. Ma la bici si ruppe, lui si arrabbiò e la fece a pezzi sparandole. Assurdo, incomprensibile! Come un autore osserva: “L’ira è come un vento che spegne la luce della mente.” 3. Quando sei costantemente sotto stress. Paolo scrive: “Ciascuno di voi… abbia di sé un concetto sobrio” (Romani 12:3). Se concentri troppe attività in troppo poco tempo, devi aspettarti lo stress. Come una corda di violino tirata sempre più stretta, alla fine sbotti. E poi ti senti in colpa, e pensi di essere poco spirituale. Nella vita “c’è n’è sempre una”, perciò anticipa le sfide e lascia del tempo per qualcosa di inatteso. In conclusione, “Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non adirarti, ciò spingerebbe anche te a fare il male.”

Comincia a parlare come Dio

“MORTE E VITA SONO IN POTERE DELLA LINGUA; CHI L’AMA NE MANGERÀ I FRUTTI” PROVERBI 18:21

Non parlare senza pensare. E non dire cose che contraddicono la Parola di Dio. Questi non sono principi facili da seguire, ma sono questioni di vita o di morte. La Bibbia dice: “Morte e vita sono in potere della lingua.” Ciò significa che puoi benedire te stesso con ciò che dici. “Chi si augurerà di essere benedetto… lo farà per il Dio di verità… perché le afflizioni di prima saranno dimenticate” (Isaia 65:16). Osserva due cose importanti in questo passo: 1. Le tue stesse parole hanno più potere di influenzarti rispetto alle parole di chiunque altro. Alla fine dei conti, ciò che importa non è quello che gli altri dicono di te, ma ciò che tu dici a te stesso quando loro hanno finito di parlare. Linea guida: tu hai sempre l’ultima parola!

2. Tu non entrerai mai in ciò che Dio ha progettato per il tuo futuro se stai ancora vivendo nel passato. Non puoi cambiare il passato, quindi smetti di riviverlo continuamente nella mente. Dio disse: “Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche. Ecco, io sto per fare una cosa nuova” (Isaia 43:18- 19). È tempo di fare un accordo con Dio e iniziare a dire ciò che egli dice di te. Non è una cosa da poco. Ciò che dici da quando ti alzi la mattina fino a quando vai a letto la sera non solo influenza la tua giornata; influenza nel suo insieme anche il tuo modo di pensare e la direzione della tua vita. Se hai pregato e chiesto a Dio delle specifiche risposte, tu puoi influire sul risultato facendo in modo che ciò che dici si allinei con ciò che Egli dice. Perciò quando parli, tienilo sempre a mente!

Quando muori! (6)

“DESIDERANDO INTENSAMENTE DI ESSERE RIVESTITI DELLA NOSTRA ABITAZIONE CELESTE” 2 CORINZI 5:2

La Dott.ssa Elisabeth Kübler-Ross, una massima autorità sulla morte e sul morire ed il Dott. Raymond Moody Jr., entrambi psichiatri ben noti, hanno esaminato i casi di oltre cinquecento persone ritornate in vita dopo essere state dichiarate morte dai medici. La loro ricerca convince chiunque abbia una mente aperta. Le persone intervistate hanno descritto o un luogo di bellezza, meraviglia, gioia e pace, o qualcosa di terribile. Benché fossero dei cadaveri, hanno affermato di galleggiare fuori dai loro corpi. Dopo essere stati dichiarati “morti”, chi in vita era cieco fu in grado di vedere e di descrivere le persone che entravano nella stanza, il loro aspetto o che cosa facessero mentre si trovavano lì. Ma quando furono riportati in vita, i ciechi ritornarono ad essere ciechi .

Nel suo libro “La vita dopo la vita”, il Dr. Moody scrive: “Un medico mi raccontò della sua esperienza con un uomo che era stato dichiarato clinicamente morto. Egli riuscì a resuscitare l’uomo, questi però gli fece causa per averlo riportato in questa miserabile esistenza dalla gloria che aveva sperimentato. Una donna, deceduta a causa di un arresto respiratorio, racconta che i medici che provarono a resuscitarla martellavano sul suo corpo cercando di riportarla in vita, mentre lei era sopra di essi e guardava in basso dicendo: “Lasciatemi in pace!” L’apostolo Paolo spiega il perché: “Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste” (vv. 1-2). Per concludere, quando muori, inizi a vivere davvero!