Quando muori! (5)

“LIBERARE TUTTI QUELLI CHE DAL TIMORE DELLA MORTE ERANO TENUTI SCHIAVI PER TUTTA LA LORO VITA” EBREI 2:15

La Bibbia dice: “Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, Egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la Sua morte, colui che aveva il potere sulla morte… il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita” (vv. 14-15). Il teologo Adolf von Harnack scrisse: “La tomba di Cristo fu il luogo di nascita di un credo indistruttibile secondo cui la morte è vinta ed esiste la vita eterna. È inutile citare Platone, inutile citare la religione persiana o le idee e la letteratura del tardo giudaismo. Tutto ciò sarebbe perito; ma la certezza della risurrezione e della vita eterna, legata alla tomba di Giuseppe [Giuseppe d’Arimatea, cfr. Giovanni 19:38, n.d.r.] nel giardino, non è perita; e sulla convinzione che Gesù vive noi tuttora fondiamo la speranza della cittadinanza nella Città Eterna, che rende la nostra vita terrena degna di essere vissuta e tollerabile.

Egli ha liberato coloro “che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita.” Buone notizie: Tu non devi essere schiavo della paura della morte! Il Dr. Simon Greenleaf, Regio Professore di Diritto ad Harvard, una delle più grandi autorità del mondo in materia di prove legali, col faro della sua immensa conoscenza ha esaminato le prove della resurrezione di Gesù Cristo, esponendole in ogni dettaglio alla critica più inquisitoria. Dopo averlo fatto, concluse che a causa delle enormi prove, qualsiasi tribunale imparziale sulla terra avrebbe dichiarato la resurrezione di Gesù un fatto realmente accaduto. Che cosa significa per noi credenti tutto ciò? Semplicemente questo: la resurrezione di Cristo garantisce la nostra!

Quando muori! (4)

“CONTEMPLERÒ IL TUO VOLTO; MI SAZIERÒ, AL MIO RISVEGLIO, DELLA TUA PRESENZA” SALMO 17:15

Non c’è mai stata popolazione che non abbia creduto in qualche forma di vita dopo la morte: che sia il tranquillo terreno di caccia dei Nativi Americani o la felice dimora sensuale del paradiso dei Musulmani. Come si spiega ciò? Molto tempo prima che vi fosse conoscenza di tutte queste credenze sparse per il mondo, Cicerone disse: “In ogni cosa il consenso di tutte le nazioni si deve stimare quale legge di natura, e resistervi, è il resistere alla voce di Dio.” Nella notte in cui Socrate morì, Critone gli chiese: “In che modo vorresti che ti seppellissimo?” Egli rispose: “In qualunque modo tu voglia, solo tu devi afferrarmi e avere cura che non mi allontani da te.” Nel suo “Fedone”, Platone presentò argomenti solidi in favore dell’immortalità.

Anche altri autori hanno sostenuto la teoria della immortalità: grandi pensatori come Thomas Carlyle, Thomas Jefferson, e il poeta tedesco Heinrich Heine. Il poema più famoso di Alfred Lord Tennyson recita: “E sebbene lontano dai nostri confini di Tempo e Spazio la corrente mi trasporterà, spero di vedere in volto il mio Timoniere quando avrò superato la secca.” E Byron scrive: “Sento la mia immortalità travolgere tutti i dolori, tutte le lacrime, tutte le paure; e risuona, come gli eterni tuoni dell’abisso, nelle mie orecchie, questa verità, tu vivi per sempre!” Tutte queste grandi menti condivisero la convinzione del salmista: “Quanto a me, per la mia giustizia, contemplerò il tuo volto; mi sazierò, al mio risveglio, della tua presenza.” Con questo in mente, “buonanotte” quaggiù significa semplicemente “buongiorno” lassù.

Quando muori! (3)

“DA UNA PARTE HO IL DESIDERIO DI PARTIRE E DI ESSERE CON CRISTO, PERCHÉ È MOLTO MEGLIO” FILIPPESI 1:23

Nella sua “Analogie della Natura”, William Jennings Bryan scrisse: “Cristo ci diede prova dell’immortalità, e tuttavia non sembra necessario che si debba risorgere dalla morte per convincerci che la tomba non sia la fine. Se il Padre si degna di toccare con il potere divino il cuore freddo e senza polso della ghianda sepolta e di farla scoppiare in una nuova vita, lascerà trascurata sulla terra l’anima dell’uomo, fatta ad immagine del suo Creatore? Se si abbassa per dare al bocciolo di rosa, i cui fiori appassiti galleggiano sulla brezza autunnale, la dolce certezza di un’altra primavera, rifiuterà forse… parole di speranza per i figli degli uomini quando arriverà il gelo dell’inverno?

Se la materia, muta e inanimata, anche se cambiata dalle forze della natura in una moltitudine di forme, non può morire mai, lo spirito dell’uomo soffrirà l’annientamento quando avrà fatto una breve visita come un ospite reale a questo edificio di argilla? No, io sono sicuro che c’è un’altra vita come sono sicuro che io vivo oggi!” Paolo ci dice: “Ma se il vivere nella carne porta frutto all’opera mia, non saprei che cosa preferire. Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio” (vv.22- 23). Perciò non importa quanto difficile o benedetta sia la tua vita qui e adesso, i tuoi giorni migliori ti aspettano più avanti; giorni senza fine, sperimentando la gioia del cielo. Assicurati di essere pronto ad andare, quando il tuo tempo arriverà!

Quando muori! (2)

“SE QUESTA TENDA…VIENE DISFATTA, ABBIAMO DA DIO… UNA CASA…ETERNA, NEI CIELI” 2 CORINZI 5:1

Quando muori, semplicemente lasci una forma di vita inferiore ed entri in una superiore. Considera la prima legge della termodinamica: né l’energia (come la tua anima e il tuo spirito) né la materia (come il tuo corpo) possono essere distrutte. Possono essere trasformate in altre forme, ma non possono essere eliminate. Burris Jenkins lo spiegò in questo modo: “Secondo gli scienziati, nessun singolo atomo presente nella creazione può cessare di esistere, cambia solo nella forma. Non possiamo bruciare nulla; solo cambiare lo stato della materia, da solido a gassoso. Nessuna energia o forza è mai distrutta, semplicemente viene cambiata da una forma ad un’altra.” Se l’essere umano cessa di esistere, sarebbe l’unica cosa al mondo a farlo.

Perciò quando muori, che cosa accade? La Bibbia dice: “Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, e pure saremo trovati vestiti e non nudi. Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Ora colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito” (vv. 1-5). Pensala così: il tuo ultimo giorno sulla terra sarà il tuo miglior giorno di sempre! Quanto è stupendo tutto ciò?

Quando muori! (1)

“SE L’UOMO MUORE, PUÒ EGLI TORNARE IN VITA?” GIOBBE 14:14

A partire dal 616 d.C., i primi missionari cristiani furono ricevuti alla corte del Re Edwin in Northumbria, Inghilterra. Nella grande sala, illuminata delle numerose torce, presentarono il Vangelo. Il Re li ascoltò, poi consultò i suoi consiglieri. Un nobiluomo disse: “La vita è come un salone delle feste. Dentro c’è luce, calore e allegria, ma, fuori, freddo e buio. Da una finestra posta ad una estremità, un passero vi vola dentro… poi, attraverso una finestra posta alla estremità opposta, vola via. Ecco com’è la vita. Alla nascita noi emergiamo dall’ignoto, e per un breve momento siamo qui, con una discreta quantità di comfort e felicità. Ma dopo, voliamo fuori in un futuro freddo, buio, sconosciuto.

Può questa nuova religione alleggerire quell’oscurità per noi?” Noi, che crediamo nella resurrezione, possiamo rispondere: “Sì!” Un infarto, un cancro o un tragico incidente possono mettere fine alla vita come noi la intendiamo. Ma questa non è la fine. E se non ci credi, ecco che cosa ti rimane: “E se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che sono morti in Cristo sono dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti” (1 Corinzi 15:17-20). Per il credente, la fine della vita sulla terra è l’inizio di una vita gloriosa con Cristo nel cielo!

Sconfiggere l’egoismo

“CIASCUNO, CON UMILTÀ, STIMI GLI ALTRI SUPERIORI A SÉ STESSO” FILIPPESI 2:3

Paolo scrive: “Ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (vv.3-5). Questo modo di pensare va contro il nostro istinto naturale, ma Gesù ci ha mostrato come praticarlo. Appeso alla croce, trovò il tempo per il criminale crocifisso accanto a lui (cfr. Luca 23:39-43). Mentre veniva lapidato, Stefano pregava per quelli che lo stavano uccidendo, chiedendo a Dio di non imputare loro quel peccato (cfr. Atti 7:60). Picchiati e ingiustamente imprigionati, Paolo e Sila usarono quel tempo per testimoniare ai loro carcerieri. Anche dopo il forte terremoto mandato da Dio, che spezzò le catene e aprì le porte della prigione, essi rimasero per il solo scopo di evangelizzare il loro carceriere.

Come dev’essere stata allettante l’idea di fuggire mentre c’era l’opportunità. Sarebbe stato facile pensare a sé stessi e non preoccuparsi di nessun altro. Ma il loro atto d’amore spinse il carceriere a chiedere come avrebbe potuto essere salvato, e come risultato, lui e la sua intera famiglia si convertirono a Cristo (cfr. Atti 16:25-34). In un mondo la cui filosofia è: “Cerca il numero uno”, l’egoismo è un istinto da vincere ogni giorno con l’aiuto di Dio. E quando lo fai, la gente se ne accorgerà. Non conquisterai mai gli altri essendo proprio come loro, così ecco la domanda alla quale devi rispondere: “Quanti dei tuoi amici e dei tuoi cari potrebbero conoscere Cristo se dimostri di amarli sinceramente invece di ignorarli, giudicarli e rigettarli? Vai avanti, prova! “Stima gli altri superiori a te stesso.”

Usa la tua fede

“FIGLIOLA, LA TUA FEDE TI HA SALVATA” LUCA 8:48

La Bibbia dice: “Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni… gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso di sangue cessò… Gesù replicò: “Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me.” La donna, vedendo che non era rimasta inosservata… dichiarò… per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita in un istante” (vv.43-44, 46-47). Ci sono tre lezioni importanti per noi in questo racconto: 1. Riconoscere e cogliere il momento della tua opportunità. Questa donna capì che Gesù che stava visitando il suo paese e che forse non sarebbe più tornato. Ci sono “momenti di Dio” nella vita in cui devi riorganizzare le priorità, vincere la paura, ed esercitare la tua fede. Se non lo fai, ti perderai il meglio di Dio. 2. Essere disposti a provare un approccio differente.

Dal momento che non poteva catturare l’attenzione di Cristo a causa della folla, questa donna toccò il lembo della sua veste e fu guarita. Tante volte, la fede richiede di entrare nell’ignoto, facendo qualcosa mai fatta prima, e scoprendo la grazia di Dio all’opera in modi che non ti aspettavi. 3. Stabilire un esempio per gli altri da seguire. Fino a quel momento, nessuno nelle Sacre Scritture era stato guarito toccando la veste di Gesù, e la fede di questa donna aprì una porta perché altri seguissero il suo esempio. “Gli presentarono tutti i malati e lo pregavano che lasciasse loro toccare almeno il lembo della sua veste; e tutti quelli che lo toccarono furono guariti” (Matteo 14:35-36). Il fatto è che Dio sta cercando persone disposte a rompere con la tradizione. E quando le trova, le usa per sbloccare nuove dimensioni del Suo potere, così che altri possano essere benedetti e resi integri.

Sentirsi bene con sé stessi

“MA NOI ABBIAMO QUESTO TESORO IN VASI DI TERRA” 2 CORINZI 4:7

Quando non stai bene con te stesso, vivi con un senso di insicurezza. Continui a cercare l’approvazione degli altri, e quando non la ottieni, la percezione del tuo valore viene meno. Come risultato, puoi spendere la vita vivendo ben al di sotto dalle potenzialità che Dio ti ha dato. Tu sei l’unica persona da cui non potrai scappare e, finché non impari ad accettare te stesso sulla base del fatto che Dio ti ama e ti accetta così come sei, combatterai sempre contro l’insicurezza. Fermati e pensa all’ultima volta in cui sei stato vicino a qualcuno che non ti piaceva particolarmente. Come ci si sente? Non troppo bene, giusto? Buoni o cattivi che siano, proiettiamo sugli altri i pensieri e i sentimenti che abbiamo di noi stessi. Perciò se vuoi che gli altri pensino bene di te, devi avere una buona opinione di te stesso, basata unicamente sulla Parola di Dio.

Ora, la Bibbia mette in guardia riguardo all’avere un’opinione esagerata di se stessi, ma non andare all’estremo opposto! Vivere in continuo auto- rigetto è un invito aperto a satana, del quale la Bibbia dice che è “come un leone ruggente che va attorno cercando chi possa divorare” (cfr. 1 Pietro 5:8). Dirai: “Ma Paolo non ha scritto: “Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no”? (Romani 7:18). Sì, ma ciò significa che le buone qualità che possiedi sono l’evidenza che Dio è all’opera nella tua vita. La Bibbia dice: “Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi” (2 Corinzi 4:7). Oggi, invece di focalizzarti sui tuoi difetti e sentirti male, riconosci il “tesoro” della presenza di Dio, il potere, e il potenziale che vive dentro di te.

Vestiti per il successo

“RIVESTITEVI DEL SIGNORE GESÙ CRISTO” ROMANI 13:14

Dal momento che le prime impressioni sono importanti, siamo incoraggiati a “vestirci per il successo.” E questa è una buona cosa. Ma come figlio redento di Dio, la tua prima preoccupazione non dovrebbe essere il modo in cui appari agli altri, ma a Dio. Proprio come uno specchio riflette la tua immagine fisica in modo da poter apportare modifiche, la Bibbia rivela la tua condizione spirituale e ti dice che cosa fare a riguardo. Giacomo scrive: “Se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio… [poi] se ne va, e subito dimentica com’era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato, ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare” (Giacomo 1:23-25).

Devi spendere tempo ogni giorno nelle Sacre Scritture; diversamente, spiritualmente parlando, sarai come uno che va in giro indossando un abito logoro. Paolo scrive: “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” (Romani 13:14). Come Chuck Swindoll osserva: “Il nemico numero uno del cambiamento è la natura radicata e compiaciuta del peccato dentro di te. Come un bambino viziato, gratificato e assecondato per anni, non si arrenderà senza una reazione violenta… La carne ha una morte lenta, amara, cruenta, scalciando e lottando fino alla fine.”Il cambiamento duraturo inizia ingranando la prima, non la quinta. Quindi aspettati delle occasionali battute d’arresto, e non lasciare che ti facciano sviare. Quando hai voglia di gettare la spugna, inginocchiati e chiedi a Dio di aiutarti a rimetterti in carreggiata. Egli lo farà.

Intercedi presso Dio per loro

“ESORTO DUNQUE, PRIMA DI OGNI ALTRA COSA, CHE SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE, INTERCESSIONI, RINGRAZIAMENTI PER TUTTI GLI UOMINI” 1 TIMOTEO 2:1

Paolo scrive: “Esorto… che si facciano… intercessioni… per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli… in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità. Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore3, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (vv. 1-4). Intercedere significa “mediare tra le parti al fine di conciliare coloro che differiscono o contendono.” Accade ogni giorno nel sistema giudiziario, quando gli avvocati intercedono per conto dei loro clienti. Accadde anche nelle Scritture. Quando Israele costruì un vitello d’oro e lo adorò, Mosè intercedette con Dio per loro, dicendo: “Questo popolo ha commesso un grande peccato… nondimeno, perdona ora il loro peccato!

Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!” (Esodo 32:31-32). E funzionò. Dio disse a Mosè: “Ora va’, conduci il popolo dove ti ho detto. Ecco, il mio angelo andrà davanti a te” (v.34). Più tardi quando Israele tornò di nuovo ad adorare i falsi dei, Samuele disse: “Radunate tutto Israele a Mispa, e io pregherò il Signore [intercederò] per voi” (1 Samuele 7:5). Come risultato, il Signore mandò quel giorno un forte tuono sui Filistei, e li confuse a tal punto da essere sconfitti davanti Israele (cfr. 1 Samuele 7:10). Intercedere può essere un lavoro solitario, ed è anche un duro lavoro: “[Epafra] lottasempre per voi nelle sue preghiere perché stiate saldi… completamente disposti a far la volontà di Dio” (Colossesi 4:12). Eppure, quando nient’altro funziona, la preghiera d’intercessione raggiunge l’obbiettivo!