Il caso di Dio (3)

“INFATTI LE SUE QUALITÀ INVISIBILI… SI VEDONO CHIARAMENTE… PER MEZZO DELLE OPERE SUE” ROMANI 1:20

Dicono: “Non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere!”. Richard Dawkins, famoso ateo, disse: “Se incontri qualcuno che afferma di non credere nell’evoluzione, questa persona è ignorante, stupida o pazza”. Ma la verità è che le grandi menti scientifiche del passato, uomini brillanti che hanno fondato e sviluppato le discipline chiave della scienza, erano creazionisti. Per esempio: 1. Fisici: Newton, Faraday, Maxwell, Kelvin. 2. Chimici: Boyle, Dalton, Pascal, Ramsay. 3. Biologi. Ray, Pasteur, Mendel, Linnaeus. 4. Geologi: Steno, Woodward, Brewster, Agassiz. 5. Astronomi: Keplero, Galileo, Herschel, Maunder. Questi uomini erano “ignoranti, stupidi o pazzi”?

Isaac Newton è riuscito a scoprire la composizione della luce, dedurre le leggi del movimento, inventare il calcolo, calcolare la velocità del suono e definire la gravitazione universale, credendo che il nostro universo “non poteva che derivare dal consiglio e dal dominio di un Essere intelligente e potente”. Nel 2007 in un sondaggio della rivista Newsweek, il 78 percento ha attribuito la creazione a Dio, mentre solo il 13 percento credeva in una evoluzione naturale. Non farti intimidire da chi non crede. Respingili! La Bibbia dice: “Quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro [agli uomini che non credono], avendolo Dio manifestato loro; infatti, le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò, essi sono inescusabili” (vv. 18-20). Si, c’è un Dio, e vuole che tu Lo conosca personalmente.

Il caso di Dio (2)

“CHI HA COSTRUITO TUTTE LE COSE È DIO” EBREI 3:4

Immagina un teschio umano che si evolve con tutte le cavità e le articolazioni al posto giusto. “Poi” come scrive un autore, “per errore arriva un cervello, due occhi, due orecchie, un naso, la pelle, il sangue, i nervi, la bocca, i denti, la lingua, le ghiandole salivari e le papille gustative, tutto collegato a un collo e ad un corpo con cuore, fegato, reni, polmoni, sia nei maschi che nelle femmine con un complesso e complementare apparato riproduttivo e qualcosa di simile succede in tutto il regno animale”. Gli atei affermano che qualcosa può realizzarsi dal nulla e sistemi complessi possono essere costruiti per caso attraverso sviluppi casuali e non guidati. Questo non ha senso. La Bibbia dice: “Certo ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio” (v. 4). Se il primo uomo a camminare sulla luna avesse scoperto una lattina di Coca-Cola, sarebbe ragionevole immaginare che si sia evoluta nel corso di milioni di anni?

O ha più senso pensare che era stata ideata e costruita, e quindi qualcuno doveva essere stato lì prima? Pensa a come sia semplice una lattina di Coca-Cola rispetto a un essere umano. “Ma le persone più intelligenti, come i grandi scienziati, non credono che il mondo sia stato creato da Dio” dirai. Non è vero! Albert Einstein, forse il più grande scienziato al mondo disse: “Più si penetra in profondità nei segreti della natura, più grande diventa il rispetto per Dio”. E Isaac Newton disse: “Il più bel sistema del sole, dei pianeti e delle comete, non poteva che derivare dal consiglio e dal
dominio di un Essere intelligente e potente”. Si, c’è un Dio, e un giorno ti troverai davanti a Lui. Sei pronto per questo? Se la risposta fosse no, potresti iniziare ad esserlo, riponendo la tua fiducia in Cristo oggi stesso.

Il caso di Dio (1)

“SENZA PERÒ LASCIARE SÉ STESSO PRIVO DI TESTIMONIANZA” ATTI 14:17

Credi nell’esistenza di un Dio che ha creato tutte le cose, incluso te? Si? Allora sei benedetto. Al contrario, se non credi in Dio, prova a creare un occhio, un orecchio o un cervello. Solo uno… dal nulla! O crea un fiore che possa produrre nettare raccolto dalle api, che tu stesso hai creato, e che questo nettare sia trasformato in miele da mangiare. Tu inspiri ossigeno rilasciato dalle piante, ed espiri anidride carbonica che fornisce alle piante ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Magnifico, vero? E poiché gli atei credono che tutto questo sia nato senza una potente intelligenza, non c’è alcuna “mente” dietro la creazione, immagina di rimuovere il tuo cervello e poi chiederti di crearlo. Forse è per questo che nel sondaggio effettuato dalla rivista Newsweek la maggior parte delle persone ha affermato di credere in Dio.

Quindi, che dire del minuscolo 3-5 % che dichiara di essere ateo? Sono più intelligenti di noi o mancano di prove apparenti? Un ateo è definito come qualcuno che non crede in Dio. Ma dato che è impossibile provare scientificamente che qualcosa non esiste, gli atei non possono sapere con certezza che non esista Dio. La loro visione è basata unicamente sulla mancanza di prove. Comunque, credere che non ci sia Dio non significa che non esista. La Bibbia dice: “Senza però lasciare sé stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere e saziando i vostri cuori di cibo e di letizia” (v. 17). Le “prove” sono intorno a noi. L’esistenza di Dio può essere provata. E puoi avere una personale relazione con Lui!

Amare è una scelta

“AMA…” MATTEO 22:37

Quando un dottore della legge chiese a Gesù quale fosse il più grande comandamento, Egli rispose di amare Dio, gli altri e sé stesso (vv. 37-39). Egli disse: “Ama!” con enfasi. Questo ci dice molto sulla reale natura e sul carattere dell’amore. Se l’amore può essere comandato, non può essere solo emotivo o una questione di sentimenti. L’amore genuino è molto di più dei sentimenti; è questione di volontà. Ecco perché Gesù ci comanda di esprimerlo. È un comandamento seguito da un impegno. Sebbene i sentimenti siano importanti, il vero amore funziona indipendentemente da come ti senti. Nel suo libro The Fred Factor, Mark Sanborn scrive: “Molto tempo fa ho imparato che avere simpatia e amare le persone sono due cose diverse. Avere simpatia per qualcuno è una reazione emotiva.

Diversamente dall’amore, ‘piacere’ è un sentimento. La parte difficile è che non possiamo controllare le nostre emozioni. Possiamo controllare come decidere di esprimere queste emozioni ma non le emozioni in sé. Una persona sana può scegliere se essere arrabbiata ma mostrarsi amorevole, un sentimento è una reazione. Forse per questo Gesù non disse ‘Siate simpatici verso i vostri nemici’. Egli sapeva che piacere o non piacere non è sempre nel nostro immediato controllo… ho imparato che l’amore è, sopra ogni cosa, un’azione. Posso amare qualcuno che non mi piace. Posso fare qualcosa o agire verso quella persona in certi modi perché so che è la cosa giusta da fare”. Il punto è: quando agisci in modo amorevole verso un’altra persona, le tue emozioni si allineano con le tue azioni. Vai avanti, provaci e vedi!

Pesa le tue parole

“SE UNO NON SBAGLIA NEL PARLARE È… CAPACE DI TENERE A FRENO ANCHE TUTTO IL CORPO” GIACOMO 3:2

Quando si tratta di parlare, ecco tre regole: 1. Non parlare troppo in fretta. “Poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è… capace di tenere a freno anche tutto il corpo” (v. 2). Non sarai mai completamente consapevole della sensibilità di un’altra persona, devi fare affidamento sullo Spirito Santo, che possa dirigere i tuoi discorsi in modo che essi non feriscano chi hai davanti. Ognuno ha un diverso livello di sensibilità, dipeso dalle esperienze passate. Te compreso. Perciò esercitati a non essere facilmente offeso e a dare agli altri il beneficio del dubbio quando dicono qualcosa che potrebbe essere interpretato erroneamente come offensivo. 2. Non rispondere troppo in fretta. “Chi risponde prima di avere ascoltato mostra la sua follia e rimane confuso” (Proverbi 18:13).

Prima di parlare, ascolta attentamente e assicurati di aver capito cosa ti viene detto. E se non capisci, dillo. Il tuo bisogno di “fare bella figura” ti può portare a perdere il rispetto agli occhi della persona che stai cercando di impressionare. 3. Non impegnarti troppo in fretta. Salomone scrive: “Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio” (Ecclesiaste 5:2). Prosegue spiegando come non dovremmo cercare di abbandonare un impegno dicendo che abbiamo commesso un errore. La tua parola è il tuo vincolo e, quando spezzi una promessa, ferisci le persone e perdi la loro fiducia. Perciò prenditi una pausa prima di parlare e se necessario, prenditi del tempo per pregare. Il tuo tempo e le tue parole sono due cose che non puoi riavere indietro, quindi pesa bene ciò che dici.

Come portare frutto (5)

“OGNI TRALCIO CHE DÀ FRUTTO LO POTA AFFINCHÉ NE DIA DI PIÙ” GIOVANNI 15:2

Devi essere sottoposto al processo di potatura. “Ogni tralcio che dà frutto lo pota affinché ne dia di più”. La potatura comporta il taglio di rami morti, ma anche di quelli vivi, per regolarne la produzione dei frutti. È necessaria per dare forma alla pianta e stimolare la crescita. I professionisti del mestiere ti diranno che la maggior parte delle persone sono troppo titubanti quando si tratta della potatura. Ma Dio non lo è. Non solo taglia ciò che è peccaminoso e superficiale, ma aggiusta ciò che è vivo e di successo; un’attività che sta andando alla grande, una relazione soddisfacente o un piano che sembra funzionare bene. Dio non solo taglia il “cattivo” ma anche il “buono”, in modo tale da darti il “meglio.” Non è piacevole, ma è assolutamente necessario per la crescita spirituale.

Cosa vuole Dio dalla tua vita? “Molto frutto” (Giovanni 15:8). Quindi, verrai potato! Potresti essere sottoposto a potatura in questo momento. Dio aggiusta le cose che noi vediamo come produttive in modo che la nostra vita possa produrre più frutto. Potrebbe sembrarti assurdo. Crediamo di essere fedeli, quindi siamo perplessi, persino frustrati, dalla Sua potatura. “Perché lo fai Dio? Ti ho affidato i miei affari, ma essi non portano profitto. Ti ho affidato la mia salute, ma mi trovo in ospedale. Ho pagato la decima fedelmente, ma sto fallendo”. Cosa succede? “È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa” (Ebrei 12:11). Stai passando per la potatura per portare maggiore frutto.

Come portare frutto (4)

“IL SEME… È CADUTO TRA LE SPINE” LUCA 8:14

Devi eliminare le erbacce. Nella famosa parabola del seminatore, Gesù parlò del seme caduto in quattro terreni differenti. “Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità” (v. 14). Nota, ci sono tre varietà di “erbacce” che non ti permettono di raggiungere la maturità spirituale. 1. Preoccupazioni. Sei così preoccupato dalle situazioni di tutti i giorni da togliere il tuo sguardo da Gesù. 2. Ricchezze. Fare soldi e comprare cose domina la tua vita così tanto da non avere tempo per Dio. 3. Piaceri della vita. Perseguire la “bella vita” può soffocare la tua crescita spirituale. Va bene divertirsi, ma devi difendere le tue priorità.

Quando hai tempo di fare acquisti, andare al mare, giocare a golf o spendere ore a guardare la televisione e non hai tempo per leggere la Bibbia e pregare, le tue priorità hanno perso il loro equilibrio. “Non ho tempo di servire il Signore. Sono troppo impegnato. Non ho tempo di impegnarmi”. Quindi sei troppo impegnato! Faresti meglio a togliere qualche erbaccia. Molte cose nella vita non sono necessariamente sbagliate; semplicemente non sono necessarie. Forse dovresti ridurre il tuo programma e rimuovere le erbacce. Devi occuparti delle tue piante di pomodoro, ma non devi fare nulla per far crescere i denti di leone; essi crescono da soli quando trascuri il tuo giardino. Chiara l’idea? Delle “erbacce” nella tua vita ti impediscono di portare “frutto”, è ora di smettere di parlare e agire.

Come portare frutto (3)

“RADICATI ED EDIFICATI IN LUI, SALDI NELLA FEDE” COLOSSESI 2:7

Paolo scrive: “Come, dunque, avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in Lui. Radicati e edificati in lui, saldi nella fede, come vi è stata insegnata, e abbondando nel ringraziamento. Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo… voi avete tutto pienamente in lui” (vv. 6-7, 10). Se tu andassi a visitare un deserto dell’Arizona, vi troveresti diverse tipologie di vegetazione. Il contrasto è affascinante. L’erba secca e fragile soffia dappertutto. Perché non ha radici. Al
contrario, il cactus saguaro produce frutti anche con 60 gradi. Perché? Perché le sue radici si estendono in tutte le direzioni.

Devi avere profonde radici spirituali se vuoi affrontare i “periodi di siccità” della vita. Chiunque può sopravvivere a uno o due giorni di siccità, ma che dire dei periodi di stress, di lutto, di malattia e avversità? Qualunque siano le radici della tua vita, è da loro che attingerai la tua forza. Il salmista scrive: “Beato l’uomo… il cui diletto è nella legge del Signore e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa prospererà. Non così gli empi, anzi sono come pula che il vento disperde” (Salmo 1:2-4). Prega: “Signore, fa che io sia radicato in te”.

Come portare frutto (2)

“LA RADICE DEI GIUSTI NON SARÀ MAI SMOSSA” PROVERBI 12:3

Devi coltivare profonde radici spirituali. “Benedetto l’uomo che confida nel Signore… Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume: non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto” (Geremia 17:7-8). La Scrittura ti dà una ragione per cui hai bisogno di profonde radici spirituali: per superare i tempi difficili: tempi di caldo e siccità. Salomone disse: “L’uomo non diventa stabile con l’iniquità, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa” (Proverbi 12:3).
È quando le stagioni di avversità colpiscono la tua vita che scopri dove sono radicate le tue radici: alla forza di Dio o alla tua. Quando la Bibbia parla di “calura,” si riferisce alle pressioni della vita.

Quando parla di “siccità,” sta parlando delle stagioni di crisi e mancanze. Qual è la risposta? “Distendere le radici lungo il fiume”. Qual è il risultato? “Non cessa di portare frutto.” Grazie alle loro radici, le sequoie giganti della California settentrionale possono resistere ai maggiori incendi boschivi. Se misurassi le radici di una grande quercia, si estenderebbero per diverse centinaia di miglia. Ecco perché rimangono stabili durante le tempeste della vita. Paolo scrive: “Piego le ginocchia davanti al Padre… affinché Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore” (Efesini 3:16-17).

Come portare frutto (1)

“SONO IO CHE HO SCELTO VOI… PERCHÉ ANDIATE E PORTIATE FRUTTO,
E IL VOSTRO FRUTTO RIMANGA” GIOVANNI 15:16

Quando Gesù disse: “Sono io che ho scelto voi… perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga”, stava dicendo: “Spendi la tua vita nel perseguimento di ciò che ha un valore duraturo e eterno!”. Cosa voleva dire con la parola “frutto”? “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5:22). Queste nove qualità descrivono l’unica vita che vale la pena vivere. Grazie a Dio, non vieni lasciato da solo con le tue forze a produrre questo tipo di frutti.

No, Gesù disse: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto lo toglie via, e ogni tralcio che dà frutto lo pota affinché ne dia di più… Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla” (Giovanni 15:1-2, 4-5). A chi sta parlando Gesù? Ai credenti. “Ogni tralcio che in me” (v. 2). Chi è il vignaiolo? “il Padre mio è il vignaiolo” (v. 1). Qual è il Suo scopo? Che tu “porti molto frutto” (v. 5). Qual è il segreto? La comunione costante e l’intima relazione con Gesù. “Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto” (v. 5). Quindi, se vuoi portare molto frutto, avvicinati di più al Signore.