Lezioni di pesca (1)

“Montato su una di quelle barche, che era di Simone” Luca 5:3

Lezione uno: invita Gesù nella tua barca. Questo è il punto di partenza! Sempre! Niente ha un’influenza più grande nel tuo successo personale di avere o non avere Gesù Cristo nella tua vita. Da solo, Pietro pescò tutta la notte senza prendere niente. Ma quando fece salire Gesù sulla barca, pescò più pesce di quanto ne avesse mai pescato in tutta la sua vita. Ora, Gesù non compie mai miracoli senza una ragione, usa sempre i miracoli per illustrare dei principi. Perciò questo episodio ti insegna che cosa fare quando fallisci, o quando il tuo meglio non è abbastanza. Per Pietro, la barca rappresentava il suo mezzo di sostentamento. Se sei un pescatore, la barca è la tua azienda! È significativo che Pietro abbia invitato Gesù nella sua azienda e Gesù la usò come piattaforma per il suo ministero.

Sei disposto a fare ciò che fece Pietro? Se lo sei, il Signore benedirà la tua azienda. Infatti, Egli benedirà qualsiasi cosa Gli porterai. Se metti nelle Sue mani tutta la tua vita, Egli la benedirà. Ma se Gli dai solo una parte, benedirà solo quella. Ed ecco un’altra riflessione: avere Gesù sulla tua barca allontana la paura del fallimento e riduce le tue preoccupazioni sui risultati. Quando Pietro rese Gesù il suo compagno di pesca, il risultato fu incredibile. Ma non perdiamo l’ordine. Primo, Pietro usò la sua barca per gli scopi di Gesù. Poi Gesù benedisse la barca di Pietro e la usò per prendersi cura di tutti i bisogni di Pietro. Gesù disse: “Cercate prima il regno [di Dio] e la sua giusti-zia, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6:33). Hai capito? “Tutte queste cose”, tutto ciò di cui hai bisogno.

Hai successo, ma sei insoddisfatto?

“Confida nel Signore con tutto il cuore” Proverbi 3:5

Nel 1987 la star del baseball dei Minnesota Twins, Kirby Puckett, vide realizzare un sogno d’infanzia quando guidò la sua squadra in un campionato delle World Series. Greg Gagne, l’interbase dei Twins, descrisse la scena nella sede della squadra dopo la vittoria. Raccontò gli abbracci, le urla, le risate, l’obbligatorio bagno di champagne sulle teste dei giocatori e la consegna del trofeo. Ma il ricordo che sarebbe rimasto con lui per sempre, disse, si svolse a dieci minuti dall’inizio della celebrazione quando notò il normalmente esuberante Puckett seduto in silenzio su uno sgabello lontano da tutti gli altri. Gagne si fece strada tra i media, i giocatori e gli allenatori, si sedette accanto a Puckett e gli chiese a che cosa stesse pensando. Con una profonda tristezza negli occhi, Puckett disse: “Se questo è tutto, allora la vita è piuttosto vuota.”

Ti suona familiare? Potresti avere un ottimo lavoro, uno stipendio eccellente, una bella casa, una famiglia meravigliosa, buona salute e la possibilità di affrontare le cose da una posizione di forza, ma nessuna vera pace. Se è così, non sei solo. Ci sono moltitudini di persone proprio come te. La fama del re Salomone si diffuse in tutto il mondo. Ai suoi tempi aveva più soldi di Bill Gates, Warren Buffett e Donald Trump messi insieme. Eppure scrisse: “Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco tutto era vanità” (Ecclesiaste 2:11). Quale risposta ebbe Salomone? “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed Egli appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3: 5-6).

Non essere un “so-tutto-io”

“L’uomo accorto nasconde quello che sa” Proverbi 12:23

Hai difficoltà a trattenerti dall’offrire consigli non richiesti? Usi abitualmente espressioni come “Dovresti” o “Non dovresti?” Le persone tendono a risentirsi di qualcuno che presume sempre di sapere che cosa sia meglio per loro. Anche quando ti sembra di aver guadagnato il diritto di parlare nella vita di qualcuno, procedi con cautela. Dire: “Hai considerato?”, suona molto meno autoritario e sarà accolto più prontamente, rispetto a dire: “Devi” o “Non devi”. Come scrive un autore: “Anche se conosci e comprendi una certa situazione, a volte è prudente tacere e lasciare all’ altro la gioia e la soddisfazione di spiegarla”. Essere un “esperto” di quasi ogni argomento è una sicura indicazione di orgoglio ed è ripugnante per Dio e per l’uomo.

Anche se sei brillante ma umile, la tua stessa presenza può far sentire a disagio e inferiori coloro che hanno una bassa autostima. Mostrare superiorità intellettuale semplicemente aliena le persone e può indurle a cercare aree di debolezza nella tua vita per ridimensionarti. Se tendi a essere un “so-tutto-io”, potresti aver bisogno di fare un’onesta ricerca dell’anima. La tua dimostrazione di conoscenza nasconde forse insicurezza? Desideri l’attenzione o l’apprezzamento degli altri perché non li ricevi da chi desideri? Prova questo: ascolta attentamente, chiedi idee, resisti dal correggere e da dibattere e limita la tua opinione a uno o due punti. Sarai sorpreso di quanto velocemente le tue relazioni inizieranno a migliorare. Le persone amano un dialogo, non un monologo, quindi vivi secondo questo principio scritturale collaudato nel tempo: “L’uomo accorto nasconde quello che sa”.

Come mantenere la rotta

“Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te” Salmo 119:11

Il senatore Bill Nelson si addestrò e volò a bordo dello Space Shuttle Columbia, una missione di sei giorni, appena precedente il disastro dello Space Shuttle Challenger. Nel suo libro, Mission, spiega quanto sia difficile mantenere un’orbita esatta nello spazio. Nello spazio non c’è resistenza, quindi un astronauta può letteralmente ribaltare da solo quell’enorme navicella spaziale. Per mantenere un’orbita corretta, i computer di bordo compiono costantemente correzioni di rotta e altitudine sparando piccoli razzi che effettuano regolazioni minuziose e accurate, mentre motori a reazione più grandi bruciano carburante per apportare modifiche considerevoli. Questi razzi sono fondamentali, perché se non si accendono uniformemente al momento giusto, il veicolo spaziale può virare dalla sua orbita e precipitare nello spazio o schiantarsi nell’atmosfera terrestre. C’è una lezione importante qui per ognuno di noi.

Lasciati a noi stessi, tendiamo a virare ed uscire dalla nostra orbita spirituale verso la tiepidezza e l’indifferenza. O peggio, finiamo nel peccato e nella ribellione. È allora che i razzi della preghiera e dello studio della Bibbia, “sparati” in modo continuo e coerente, ci aiutano a mantenere corretta la nostra rotta e impediscono alle nostre vite di sbandare dal controllo spirituale. Lo studio della Bibbia e la preghiera vanno insieme. Dovresti pregare prima di leggere la Bibbia per chiedere a Dio di aiutarti a capirla. E dovresti pregare dopo averla letta per chiedere a Dio di aiutarti ad applicare ciò che ti ha detto. Come un innamorato lontano, la lettera d’amore di Dio per te è la Bibbia e la preghiera è il telefono che prendi per rispondergli. Ecco perché è fondamentale mantenere la preghiera quotidiana e lo studio della Bibbia.

MONITORATE GLI AMICI INTIMI DEI VOSTRI FIGLI

“FIGLIO MIO, SE I PECCATORI TI VOGLIONO SVIARE, NON DARE LORO RETTA” PROVERBI 1:10

Non avrai mai un lavoro più importante nella vita dell’essere un genitore. E finché i tuoi figli restano sotto il tuo tetto, sei responsabile verso Dio per loro. Con questo in mente, fai quanto segue: 1. Individua chi influenza maggiormente tuo figlio. Tuo figlio o tua figlia graviteranno verso determinati bambini o ragazzi per una serie di motivi. Sono quelli con cui “passano il tempo”. Si mandano messaggi, parlano al telefono, li invitano a casa, siedono con loro in chiesa e così via. Non puoi monitorare ogni relazione di tuo figlio, ma devi conoscere quelle che più lo influenzano. 2. Conosci i loro amici intimi. Nota il modo in cui parlano, si vestono, se mostrano o meno rispetto, come giocano e come interagiscono con la tua famiglia. Non aver paura di fare domande sui loro genitori, sulla chiesa che frequentano e, se sono abbastanza grandi, sulla loro relazione con Cristo.

3. Controlla i pernottamenti di tuo figlio fuori casa. Se tuo figlio o tua figlia è invitato a casa di un amico, parla con i genitori e chiedi di qualsiasi attività che potrebbe essere pianificata fuori casa. Assicurati che abbiano un’adeguata supervisione. Di ai tuoi figli che desideri che mostrino cortesia e rispetto e raccomanda loro di informarti se ci fosse un problema di qualsiasi tipo. 4. Presta attenzione ai segnali di allarme. Quando tuo figlio frequenta le persone sbagliate, probabilmente noterai dei segnali, come l’indifferenza verso le cose spirituali, uno spirito apertamente provocatorio e un’attrazione per un genere di musica, di abbigliamento e di intrattenimento che non necessariamente approvi. “Non è molto impegnativo?” obietterai. Sì, lo è ed è anche molto amorevole e protettivo!

Come aiutare chi soffre

“Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia.” Ecclesiaste 10:12

Ti senti facilmente ferito? Ferisci altre persone senza volerlo? Tre sono le cause: 1. Parliamo mossi dal nostro dolore. Il poeta tedesco Hermann Hesse scrisse: “Se odi una persona, odi qualcosa in lui che fa parte di te stesso. Ciò che non fa parte di noi stessi non ci disturba”. Aiuta ricordare che le persone spesso attaccano in risposta a qualcosa che accade dentro di loro. 2. Quando soffriamo, diventiamo permalosi. Diciamo che ignori una scheggia nel dito e questa si infetta. Qualcuno la sfiora e tu ululi di dolore: “Mi hai fatto male!” Tuttavia, il vero problema è la scheggia che hai trascurato di rimuovere e curare. Le persone ferite reagiscono in modo eccessivo, esagerato e iperprotettivo. Hanno anche un’influenza eccessiva sul loro ambiente. I consulenti che lavorano con le coppie in crisi dicono che emotivamente un coniuge “vomita” e l’altro “pulisce”.

Di solito chi soffre di più fa il danno maggiore. 3. Superare il nostro dolore richiede tempo. Le soluzioni rapide non funzionano. La cosa più gentile che puoi fare quando qualcuno sta soffrendo è dimostrargli che tieni a lui. E se lui vuole, aiutarlo a risolvere i suoi problemi e ad andare oltre il dolore. Da situazioni brutte possono scaturire cose buone. Un’impresa di pulizie che lavorava sulla linea fognaria sotto una strada cittadina, trovò sessantuno anelli di diamanti, numerose monete d’epoca e dell’argenteria. Il lavoro era sgradevole, ma agli operai era permesso tenere gli oggetti di valore che trovavano. Potresti dover affrontare alcune circostanze piuttosto odiose, ma nel farlo, potresti scoprire tesori di cui ignoravi l’esistenza, e dopo tutto il tuo duro lavoro, ritrovarti infine con una relazione meravigliosa.

Prova ad avere tatto

“Il vostro parlare sia sempre con grazia” Colossesi 4:6

Se sei solito parlare in modo da offendere o mettere in imbarazzo le persone, c’è un rimedio scritturale. “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno” (v 6). Nota questo: per parlare in modo efficace, deve esserci “grazia” in te, nei tuoi rapporti con gli altri. E se l’onestà resta la politica migliore, non deve comunque essere una licenza per dire ciò che si vuole. Una delle abilità più importanti da sviluppare è la capacità di trattare gli altri con tatto e sensibilità quando ti trovi in una situazione difficile. Probabilmente pensi che mostrare gentilezza sia facile per coloro che affermano di essere ripieni dello Spirito di Dio, ma l’evidenza mostra il contrario. Tendiamo a perpetuare lo stile di comunicazione della famiglia in cui siamo cresciuti.

Dirai: “Ma a volte bisogna essere brutalmente onesti!” Mostrare grazia e essere sinceri non si escludono a vicenda. Puoi imparare a dire la verità con tatto. La Bibbia dice: “Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo” (Giovanni 1:17). Gesù non permise mai alla cortesia e alla gentilezza di impedirgli di dire la verità, ma non lo fece mai in modo meschino. Nemmeno tu dovresti. A volte affermiamo di “dire la verità con amore” (Efesini 4:15), quando in realtà nel nostro cuore c’è rabbia, frustrazione, delusione e ritorsione. Qual è il rimedio? Prima di parlare, prenditi un momento per rivedere le parole nella tua mente e prova a valutare il loro impatto. Quindi scegli di sottometterti alla guida dello Spirito Santo. Ciò ti aiuterà a sviluppare la disciplina emotiva necessaria per soffocare i commenti privi di tatto.

Essere pronti

“Ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia.” Matteo 7:25

Prima che nevichi, alcuni abeti ritirano i loro rami in modo da ridurre il peso della neve che dovranno portare. Lo sapevi? Questa risposta di ritiro è programmata nei loro rami. Dio ha permesso a questi alberi di anticipare il problema prima che si verifichi, riducendo così il rischio che si rompano durante la tempesta. E tu devi fare la stessa cosa nel tuo matrimonio. Non puoi evitare problemi e crisi, ma puoi prepararti al loro arrivo. La maggior parte degli elementi di stress nelle nostre famiglie sono comuni, e quindi prevedibili. Lo psicologo cristiano, Dottor James Dobson, scrive: “Un caro amico ha trascorso molto tempo con sua moglie, preparandosi al momento in cui i loro figli adulti sarebbero andati via di casa. Parlavano spesso del nido vuoto e discutevano di come i loro amici l’avevano affrontato.

Hanno letto libri su quella fase della vita e hanno applicato a se stessi ciò che avevano sentito. Di conseguenza, la loro transizione verso il nido vuoto è stata tranquilla. In ogni matrimonio cadrà un po’ di neve. Soffieranno bufere di neve e le tempeste ululeranno. Ma uno sforzo per anticipare questi tempi aiuterà te e il tuo coniuge a resistere sotto il peso della tempesta invernale”. Ecco tre modi per essere pronti: 1. Condividere altri obiettivi, oltre la genitorialità, in cui entrambi siete impegnati. 2. Condividere sentimenti e bisogni, riconoscendoli e avvalorandoli a vicenda. 3. Trascorrere ogni giorno del tempo in preghiera insieme. Sapevi che il 90 per cento delle coppie cristiane non prega insieme? Assicuratevi di far parte del 10 percento che lo fa e sia questo il vostro obiettivo.

Portare frutto spirituale (2)

“Dimorate in me, e io dimorerò in voi” Giovanni 15:4

Un ramo non dà frutto provando, lavorando o sforzandosi. Porta frutto semplicemente “dimorando”. Che cosa significa? Come si dimora in Gesù? Illustriamolo in questo modo: quando mettiamo una bustina di thè in una tazza di acqua calda, accade qualcosa. Rimanendo nell’acqua, la bustina inizia ad aromatizzarla fino a quando non assume il gusto del thè. E più a lungo la bustina di thè rimane in acqua, più forte sono il colore e il sapore. Questo è ciò che accade quando dimori in Cristo e Lui dimora in te. Più a lungo dimori in Lui e più profonda diventa la relazione con Lui, più la Sua presenza inizierà a permeare la tua vita. Il ramo non produce il frutto; porta il frutto.

È la vite che produce il frutto. Gesù disse: “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla” (v.5). Senza la vite, il ramo più forte è indifeso tanto quanto il ramo più debole. Allora, che cosa significa dimorare in Cristo? Significa: 1. Studiare la Sua Parola. “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi” (v. 7). Mentre studi la Parola di Dio, sei trasformato dal Suo Spirito. 2. Ubbidire alla Sua volontà. “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore” (v.10). Più ti avvicini a Dio, più vorrai fare ciò che Lui dice. E facendo quello che dice, inizi a camminare nella Sua benedizione.

Portare frutto spirituale (1)

“Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite” Giovanni 15:4

Gesù disse: “Il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo porta affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me… Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto” (vv 1-5). Che cosa ti chiede oggi Dio? Frutto spirituale! E farà due cose per produrlo nella tua vita. Innanzitutto, ti mostrerà le abitudini, le relazioni e le attività che ti rendono impossibile portare frutto spirituale; quindi, inizierà a tagliarle.

Ma può farlo solo se glielo permetti. In secondo luogo, ti rivelerà le cose che ti prosciugano spiritualmente e ti impediscono di portare più frutto. Il Suo coltello da potatura preferito è la Sua Parola, che è “più affilata di qualunque spada a doppio taglio” (Ebrei 4:12). Mentre leggi la Parola di Dio, Egli elimina il male in modo che non ostacoli il bene. Quindi pota il bene in modo che non ostacoli il meglio. Questo spiega perché permette che i tempi difficili entrino nella nostra vita. Come dice un ministro di culto: “Le prove possono essere semplicemente forbici da potatura nelle mani del divino Vignaiuolo, strumenti che Egli usa per tagliare il legno morto, i rami infruttuosi e i germogli che risucchiano la linfa, in modo che possiamo portare più frutto”.